l’evoluzione dei Confidi
Il nuovo ruolo
previsto dalle recenti normative
L’etica e il
valore
economico di impresa
Bando per le imprese
femminili
I requisiti per la partecipazione
Bando per le imprese femminili
I requisiti per la partecipazione
Gina LEO*
Gli aiuti saranno erogati nella formula del conto capitale e del finanziamento
agevolato
Parte all'insegna delle novità il sesto bando della legge n.
215/92, meglio conosciuta come legge per l'imprenditoria femminile.
L'attesa piuttosto estenuante - l'ultimo bando si è chiuso il 15 aprile
2003 - non ha però modificato i principali criteri di premialità per
la collocazione delle imprese nelle graduatorie di merito. L'incremento occupazionale
complessivo e quello relativo alle sole occupate donne, rispetto all'investimento
totale ammissibile, costituiscono ancora una volta i fattori decisivi per l'attribuzione
di un buon punteggio. Il timore è che si ripeta l'esperienza dello scorso
bando, concretizzatesi in una sorta di gara a chi assume di più, con la
conseguenza che ad essere avvantaggiati saranno soprattutto i cosiddetti settori
labour intensive a discapito di quelli capital intensive. L'unica novità,
sempre con riferimento ai parametri di valutazione, è rinvenibile nell'introduzione
della maggiorazione di punteggio per le imprese richiedenti che siano state ammesse
ai benefici di cui all'art. 9 della legge n. 53/2000, relativi all'introduzione
di forme di flessibilità del lavoro. Il restyling vero e proprio della
legge 215 ha, invece, interessato le modalità di erogazione delle agevolazioni
che, in applicazione dell'art. 72 della legge n. 289/2002 (legge finanziaria
2003), verranno corrisposte nella formula del conto capitale e del finanziamento
agevolato. Trovano, inoltre, introduzione un limite minimo e massimo agli investimenti
ammissibili - che non potranno essere inferiori a 60.000,00 euro ed eccedere
l'importo di 400.000,00 euro - e l'obbligo di dimostrare, alla data di presentazione
della domanda, la piena disponibilità dell'immobile in cui sarà realizzato
l'investimento, nonché la rispondenza dello stesso ai vigenti vincoli
edilizi, urbanistici e di destinazione d'uso, da attestare con idonea documentazione
o perizia giurata resa da un tecnico abilitato. Delle risorse complessivamente
disponibili, pari a poco più di 88,5 milioni di euro per l'intero territorio
nazionale, 15.185.539 di euro sono stati destinati alla Regione Campania, la
quale a differenza degli altri anni non ha provveduto a integrare tale somma
con propri fondi e ad esprimere le priorità regionali per la formazione
delle graduatorie.
Le istanze per l'accesso alle agevolazioni potranno essere presentate entro il
17 marzo 2006, utilizzando la modulistica allegata alla nuova circolare esplicativa
- circolare Map n. 946342/2005 - prelevabile dal sito www.attivitaproduttive.gov.it.
L'ambito di applicazione
Ad avere accesso alle agevolazioni sono le sole imprese di piccola dimensione,
operanti nei settori dell'agricoltura, dell'industria, del commercio, dei servizi,
del turismo, anche artigiane, che possiedono il requisito della prevalente partecipazione
femminile, ossia:
- nell'impresa individuale il titolare deve essere donna;
- nelle società di persone e società cooperative il numero di donne
socie deve rappresentare almeno il 60% della compagine sociale;
- nelle società di capitali le donne devono detenere almeno i due terzi
delle quote di capitale e costituire almeno i due terzi del totale dei componenti
dell'organo di amministrazione.
Tutte le imprese, all'atto della presentazione della domanda, devono essere già costituite
e iscritte al registro delle imprese. Un'eccezione è prevista per le ditte
individuali, per le quali è sufficiente il possesso della partita Iva
e la copia della richiesta di iscrizione. In ogni caso, l'effettiva iscrizione
dovrà avvenire entro la data di chiusura del bando e non più entro
la data di richiesta della seconda quota di contributo (come in passato). I programmi
di spesa finanziabili dovranno essere classificati nell'ambito delle seguenti
tipologie:
- avvio di nuove attività;
- acquisizione di attività preesistente;
- progetti aziendali innovativi;
- acquisizione di servizi reali.
Sono ammissibili le spese per impianti generali, macchinari e attrezzature, brevetti,
software, opere murarie e relative progettazioni (nel limite del 25% delle spese
per impianti generali, macchinari e attrezzature), gli studi di fattibilità e
piani di impresa (nel limite del 2% dell'investimento complessivo ammissibile).
Le agevolazioni concedibili
Le agevolazioni spettanti - che, a scelta dell'impresa, potranno essere determinate
con la formula dell'equivalente sovvenzione o del de minimis - saranno concesse
per il 50% nella forma del contributo in conto capitale e per il restante 50%
nella forma di finanziamento a tasso agevolato della durata massima di 10 anni,
compreso un periodo di preammortamento commisurato alla tempistica del programma
d'investimenti. Il tasso agevolato è fissato allo 0,50% annuo. È confermata
la possibilità, per le sole imprese che optano per il regime de minimis,
di fruire della retroattività delle spese ammissibili a partire dalla
scadenza dell'ultimo bando. La misura massima dell'aiuto concedibile, relativamente
alle iniziative localizzate nella regione Campania, è indicata in tabella.
clicca per ingrandire il grafico
La procedura per l'accesso alle agevolazioni
Le istanze, nel caso della Regione Campania, andranno inoltrate direttamente
al Map. A seguito dell'istruttoria, i progetti valutati positivamente verranno
inseriti nella relativa graduatoria settoriale (1. agricoltura; 2. manifatturiero
e assimilati; 3. commercio, servizi e turismo). Il contributo è erogato
in due quote, ciascuna delle quali per il 50% del suo importo nella forma del
contributo in conto capitale e per il restante 50% in finanziamento agevolato.
Le imprese beneficiarie dovranno realizzare i programmi di investimento nel termine
massimo di 24 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
*Dottore Commercialista - Progetto Arcadia srl
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