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  Dicembre 2012

Articoli n° 1
gennaio/febbraio 2006
 

credito e finanza - Home Page
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l’evoluzione dei Confidi

Il nuovo ruolo previsto dalle recenti normative

L’etica e il valore
economico di impresa

Bando per le imprese femminili
I requisiti per la partecipazione

Il nuovo ruolo previsto dalle recenti normative

Marcello FASANO*

Aumenta la capacità tecnica di progettazione degli strumenti finanziari più adeguati alle esigenze d'impresa

Il ruolo tradizionale dei Confidi è legato in via prioritaria al rilascio della garanzia collettiva, al fine di ottenere: l'aumento della capacità di credito e la riduzione del costo medio del denaro. La nuova concorrenza strategica dei mercati, tecnologica e globalizzata, impone alle imprese un assetto adeguato in termini di mezzi e capacità competitive, che richiedono, a loro volta, investimenti e capacità di sostenere livelli di rischio imprenditoriale, più elevati rispetto al passato. Di conseguenza si impongono sistemi di adeguato finanziamento, in grado di garantire equilibrio tra i propri costi e i tempi di realizzo e ritorno delle redditività attese dagli investimenti, resisi necessari dalla competizione. In merito al primo punto, si può definire questa attività anche come "indicazione del merito creditizio" delle PMI che al Confidi si sono rivolte, svolgendo un'opera di intermediazione fra due mondi:
- quello imprenditoriale, caratterizzato da cronica sottocapitalizzazione e predominanza dell'indebitamento finanziario a breve su quello medio e lungo termine; carenza di cultura di impresa; frequente coincidenza fra management e proprietà; gestione della finanza in forma passiva, cioè ritardata rispetto al verificarsi dei bisogni;
- quello bancario, sprovvisto di figure in grado di valutare correttamente il business aziendale, specialmente nella fase di start-up; che ha gestito una finanza basata più sulle garanzie personali/patrimoniali offerte, piuttosto che sulla determinazione del fabbisogno finanziario legato alla gestione; che ha preferito la strategia del "pluriaffidamento" rispetto alla filosofia della "Hausbank" tedesca (banca di riferimento); che ha avviato un sistema di "concentrazione" con conseguente scomparsa delle banche locali.
Poiché nel nostro Paese in generale, e nella provincia di Salerno in particolare, le PMI svolgono un ruolo di vitale importanza nel processo dello sviluppo produttivo, risulta evidente la necessità di intervenire per agevolare la crescita di tale comparto economico che, sotto la spinta dei processi di globalizzazione, avverte sempre di più l'esigenza di ricorrere a nuovi capitali sia in fase di avvio delle attività di impresa sia di ristrutturazione. Si ricordi che il ruolo della funzione finanziaria aziendale può essere influenzato:
- dalla già menzionata pratica del "pluriaffidamento" che non è in grado di sopperire appieno alle necessità aziendali, specie nella fase di "start-up";
- dai fabbisogni di finanza connessi alla crescita dimensionale, necessaria ad affrontare l'internazionalizzazione e la crescente globalizzazione del mercato.
Quanto sopra, sempre più verrà ad essere ingigantito dalle predette strategie di "raggruppamento" del Sistema Creditizio, che ha visto scomparire definitivamente le banche di più piccole dimensioni, le quali svolgevano il compito di attuare quel circolo virtuoso che consentiva di reinvestire, nella propria area di attività (provinciale/regionale), i capitali ivi raccolti. Gli istituti di credito di grandi dimensioni, che hanno assorbito quelli locali, hanno deciso di abbandonare il tradizionale settore di investimento (finanziamento delle PMI), verso altri segmenti del mercato, trasferendo progressivamente la propria attenzione alle operazioni mobiliari con le quali si possono più facilmente realizzare le economie di scala, obiettivo primario dell'aumento dimensionale. L'interesse verso i medio-piccoli imprenditori e le loro famiglie è stato mantenuto solo in quanto possibili investitori.
Questo in sintesi lo scenario che si è presentato fino ad oggi, destinato a mutare profondamente a seguito del verificarsi di alcuni eventi che possono definirsi, a ragione, epocali; si vuole ricordare:
- la globalizzazione dei mercati che ha prodotto una concorrenza più agguerrita, imponendo alle PMI un grado di imprenditorialità più professionale rispetto a quello richiesto nel passato;
- una maggiore volatilità della finanza che ha imposto analisi più approfondite dei costi gestionali e l'ottimizzazione dei margini di contribuzione, proprio per far fronte a quella più impegnativa competizione di cui al precedente punto. Per questo, non è più sufficiente la mera "trasformazione" del debito finanziario ma, per evitare che la stessa venga vanificata, si rende necessaria un'affinata capacità di valutazione tecnica del "business";
- il nuovo "Accordo di Basilea sul Capitale" che imporrà l'applicazione di più severi metodi di valutazione ("rating") del rischio creditizio che provocheranno un indesiderabile effetto di "capital rationing" (difficoltà di accesso al credito), di portata sicuramente più ampia di quella che si verificò con l'uscita dell'Italia dallo SME (anni 1992/1993);
- il "D.L. 269/2003" che ha razionalizzato il mondo dei confidi, attribuendogli compiti e funzioni di "banca di garanzia", ma ovviamente imponendogli un capitale minimo che richiede dimensioni maggiori di quelle attuali, sottoponendoli a controlli e obblighi molto vicini a quelli bancari.
Gli eventi finora citati richiedono una nuova sfera di operatività dei Consorzi fidi che vede l'ampliamento nella gamma di intervento con l'inclusione della vera e propria consulenza diretta a rendere "bancabili" i progetti e ottimizzare, così, il rapporto con gli istituti di credito.
I Consorzi fidi della provincia non possiedono singolarmente le capacità per sviluppare questa importantissima nuova funzione, allora è vitale che i predetti Consorzi fidi rafforzino i propri "sistemi" con collaborazioni e maggiori integrazioni operative per l'attivazione dei seguenti modelli:
1. di valutazione del rischio, il più omogeneo possibile con quello bancario, per enfatizzare le capacità di analisi al fine di: prevenire la situazione di "default" (sofferenza) con l'individuazione delle eventuali cause di squilibrio nei vari settori aziendali; aiutare le PMI nell'attività di autoanalisi, accrescendo il loro grado di managerialità; sviluppare una capacità di valutazione del merito di credito (pre-istruttoria) per il già citato miglioramento della bancabilità delle richieste, con interventi che non siano assimilabili a quelli di "aiuto pubblico"; fornire ai medio-piccoli imprenditori la conoscenza degli strumenti di finanza alternativa più adeguati alle moderne esigenze;
2. evolvere ulteriormente il proprio assetto organizzativo e gestionale, al fine di aumentare la propria capacità tecnica di individuazione e progettazione degli strumenti finanziari più adeguati alle moderne esigenze d'impresa;
3. accrescere il modello specialistico professionale delle proprie risorse, per affrontare in modo adeguato la richiesta in termini di "problem solving" da parte delle PMI nei confronti delle tematiche di finanza aziendale (analisi e pianificazione);
4. arricchire il contenuto della propria capacità di informativa qualificata, al fine di accrescere il proprio ruolo nei confronti degli enti finanziatori in senso di corretta ed evoluta comunicazione del merito creditizio.
Pertanto i Confidi dovranno avere una funzione:
- informativa nei confronti sia degli associati che del ceto bancario, tenendosi costantemente informati sulla normativa vigente (Comunitaria, Nazionale, Regionale) e sulle possibilità esistenti;
- consulenziale, al fine della individuazione degli strumenti finanziati più adeguati alle imprese;
- tecnica-specialistica basata su una struttura professionale e non volontaria, che sviluppi un sistema di "rating" realizzando una vera capacità "istruttoria" di merito creditizio delle imprese, capace anche di rapportarsi in termini di confronto con il sistema bancario. Il merito creditizio non sarà più un discorso puramente discrezionale dell'una o dell'altra parte, ma le imprese saranno valutate in base a "parametri oggettivi e soggettivi, preventivamente concordati".

*Presidente Confidi Salerno

 

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