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  Dicembre 2012

Articoli n° 7
agosto/settembre 2006
 


Inserto

Autorità per l’energia elettrica e il gas
Alessandro Ortis

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l’intervista A Andrea cozzolino - FACCIAMO LUCE SULLA POLITICA ENERGETICA DELLA CAMPANIA

l’intervista A Sandro fontecedro - la demagogia ostacola i buoni investimenti

l’intervENTO A Luciano morelli - comunicare con efficacia

l’intervENTO A Alessandro clerici - quale politica energetica? No nucleare?

comunicare con efficacia

Luciano MORELLI
Consigliere incaricato per l’energia Confindustria Campania

Ancora un tema posto alla base dei bisogni della Società civile e che ci vede, purtroppo, in grave ritardo.
Le imprese e i cittadini in Campania hanno bisogno di energia di qualità, a basso costo. É opinione comune, e anche la nostra, che l'energia debba essere prodotta e distribuita nel rispetto della sicurezza, della salute e dell'ambiente. Le Linee Guida regionali per il settore energetico tracciano ottime direttrici: sviluppo di fonti rinnovabili endogene; miglioramento dell'efficienza negli usi finali e degli impianti esistenti, delle reti di trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica; sviluppo della cogenerazione; realizzazione di nuovi impianti termoelettrici. L'obiettivo è di azzerare il deficit elettrico corrispondente al fabbisogno dell'anno 2010, con almeno il 25% di potenza generata da fonti rinnovabili e assimilate.
Riteniamo che le Linee Guida debbano trovare una naturale evoluzione verso un Piano Energetico Regionale più ricco di energia, che abbia l'obiettivo di fortificare la posizione della regione rendendola esportatrice e leader nazionale per energie alternative installate.
La costruzione di un'infrastruttura fondamentale, quale un rigassificatore, la creazione di una rilevante Filiera Agroenergetica, un ulteriore forte impulso programmatico all'energia eolica e alla fotovoltaica possono nel medio termine portarci all'eccellenza.
Per i prossimi 20 anni in Italia la fonte energetica di base sarà il Gas naturale, attualmente importato con metanodotti da Russia e Algeria; la realizzazione di un Rigassificatore (con annesso un eventuale polo del freddo), per consentire l'import di gas naturale liquefatto a mezzo navi, potrebbe portare enormi vantaggi in sicurezza e costi di approvvigionamento, che si riverseranno sui costi di produzione e dunque sui costi finali dell'energia elettrica prodotta. Per dare maggiore impulso alle Energie Alternative, gli interventi finanziari e normativi incentivanti potrebbero prevedere premi di scala. Un accordo di programma tra la Regione e le associazioni Industriali e Agricole potrebbe portare inoltre alla costituzione di Distretti Agricoli Energetici dando luogo alla trasposizione in chiave energetica della collaudata filiera agroalimentare. Nel frattempo, il quadro non è brillante: la nostra regione importa l'83% della energia elettrica che consuma. Il deficit di potenza generativa previsto al 2010 è di 2800 MW, corrispondente ad una necessità di installare circa 3400 MW (nelle macroaree regionali il deficit da colmare al 2010 è di circa 300 MW per Avellino-Benevento, 1800 MW per Caserta-Napoli, 700 MW per Salerno). La Qualità del Servizio Elettrico, trasporto e distribuzione, è insoddisfacente, con buchi di tensione e interruzioni.
Il costo dell'Energia Elettrica per usi industriali è mediamente di circa il 40% superiore rispetto agli altri paesi dell'UE, contro una media Italia di +27%. Per ridurre e azzerare il differenziale di costi e qualità con il resto del Paese è indispensabile adeguare e completare la dotazione infrastrutturale energetica regionale: strutture di produzione e trasporto EE, reti di trasporto e distribuzione. La chiarezza delle Linee Guida deve trovare più rapida concretezza negli interventi: bisogna realizzare le grandi centrali a ciclo combinato (da Caserta a Salerno), gli elettrodotti e le stazioni (Matera-Santa Sofia; Benevento-Foggia; Pedemontana Vesuvio).
Le debolezze strutturali energetiche della Campania sono evidenti, eppure ogni iniziativa trova opposizioni.
Le popolazioni locali sono costantemente soggette ad opera di disinformazione da parte di chi fa dell'essere "contro" una ragione di esistenza o uno strumento di visibilità. Bisogna agire con efficacia sul piano della comunicazione, diretta e mediata.
Confindustria a livello regionale e territoriale è impegnata in varie azioni: di aggregazione di Consorzi di Acquisto che consentano alle PMI di affrontare il libero mercato con maggiori capacità contrattuali; di Monitoraggio della Qualità/Affidabilità del Servizio Elettrico; di Supporto nel Risparmio Energetico; di Monitoraggio dello stato di avanzamento delle nuove strutture ed infrastrutture energetiche, ma una delle azioni più importanti è la comunicazione verso gli opinion leaders e la cittadinanza.
Se la sindrome Not In My Backyard ritarda o blocca ogni iniziativa la colpa è anche nostra; dobbiamo opporre ai tribuni tuttologi che disinformano la cittadinanza la forza della comunicazione veritiera e corretta.
É giunto il momento di dire a qualcuno, come dicono a Milano, "Ofelè, fa' 'l tò mesté! (pasticciere, fa'il tuo mestiere!)"

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