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  Dicembre 2012

Articoli n° 7
agosto/settembre 2006
 


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Autorità per l’energia elettrica e il gas
Alessandro Ortis

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Il polo aeronautico
in Campania

Francesco Saverio COPPOLA

Esiste, e va risolta, una reale difficoltà
a fare sistema e a sviluppare sinergie vincenti sul territorio

I cambiamenti in atto nel settore aeronautico e il modo in cui le imprese fronteggiano i problemi da essi derivanti, dimostrano come le imprese aeronautiche costituiscano un sistema complesso osservabile da diverse prospettive, tra loro strettamente interrelate, e non riconducibili facilmente ad un quadro interpretativo unitario. A causa della complessità dei prodotti e degli elevati rischi finanziari e di mercato, la competizione tra le imprese inizia molto prima che il prodotto venga immesso sul mercato. Da ciò discende che le imprese non possono competere contando solo sulle risorse interne, ma che la loro capacità competitiva va sostenuta attraverso lo sviluppo di un Sistema Paese e di un sistema locale. In questo contesto, la Campania presenta nel settore aerospaziale un'importante struttura economica e produttiva, da anni radicata nel territorio, per presenza industriale, livello di competenza e per storia produttiva. In particolare, il settore è caratterizzato da una sessantina di aziende, con circa 9 mila addetti. Un giro d'affari complessivo (della intera filiera aerospaziale) che viaggia su cifre intorno al miliardo di euro e generato dalla capacità produttiva dei principali marchi dell'industria aerospaziale italiana e da una costellazione di aziende di varie dimensioni e specializzazioni che vi gravitano intorno. Tra i risultati di un’indagine che SRM sta completando sul settore, si evidenzia che in Campania esiste una realtà composita ed in un certo qual modo anche abbastanza strutturata di PMI sub-fornitrici. In realtà il sistema aeronautico in Campania appare polarizzato tra una gruppo di imprese (in parte di estrazione Alenia) che vive e si alimenta in modo pressoché unico delle commesse in sub-fornitura dell'Alenia ed un gruppo di aziende (di numerosità e dimensioni generalmente più piccole) anche abbastanza agguerrite e tecnologicamente all'avanguardia che cercano di aggredire i mercati di nicchia a media tecnologia (come ad esempio la costruzione di ultraleggeri). Sono realtà queste che posseggono di fatto un discreto (spesso ottimo) know-how ma che difettano al momento sia di struttura economico-patrimoniale che, forse, anche di volontà effettiva di crescere e di affrancarsi dal grande committente. Notevole appare il know how sviluppato durante lunghi anni di attività, consistente è anche la rete di relazioni produttive tra PMI. Tuttavia, questa rete di relazioni produttive sembra caratterizzata da legami labili, di breve periodo, che non hanno sviluppato vere e proprie sinergie tra le imprese.

Accade infatti che per ridurre le barriere organizzative, finanziarie, tecnologiche e di mercato, le grandi imprese del settore aeronautico hanno sviluppato un'intensa rete di relazioni dinamiche e di lungo periodo, generando in tal modo una consolidata cultura settoriale orientata alla collaborazione, sia tra le imprese appartenenti all'oligopolio mondiale (relazioni orizzontali) sia tra quelle appartenenti a diversi livelli della piramide produttiva (relazioni verticali). Per contro, le PMI sub-fornitrici sembrano non ancora in grado di sviluppare sinergie sul territorio ed operano come soggetto isolato in un'arena competitiva caratterizzata da relazioni stabili, dinamiche e di lungo periodo, dove la chiave della competitività è nella collaborazione. Pertanto, le aziende aeronautiche campane operano oggi in un settore che appare, a molti, come un concreto volano di sviluppo e crescita anche tecnologica e di ricerca per tutto il territorio ma che deve fare i conti con un difficile contesto competitivo e produttivo caratterizzato da una rilevante e crescente competizione internazionale che necessita di prodotti e tecnologie qualitativamente elevate, oltre che di una capacità di investimento in capitale umano e ricerca applicata. Il primo caso in particolare rappresenta una grande sfida per il sistema campano. L'integrazione sui mercati internazionali e la diffusione delle tecnologie dell'informazione inducono ormai ad una crescente importanza delle fasi della catena del valore produttiva che, per molte pmi, rappresenta un punto di debolezza strutturale: la ricerca, il brevetto, la formazione specializzata, la logistica, la comunicazione, la commercializzazione. Oggi, oltre all'ottimizzazione dei processi produttivi, è importante per le imprese informarsi di ciò che sta succedendo al di fuori dei confini regionali; sapersi organizzare con le altre realtà produttive locali, avere il coraggio di investire nella ricerca per lo sviluppo di nuove idee da brevettare, in altre parole assume sempre di più rilevanza il ruolo del capitale umano e imprenditoriale e del sistema della formazione e della ricerca applicata. Per concludere questa breve disamina del settore non può infine sottacersi una valutazione finanziaria del settore, specialmente da un punto di vista di prospettiva futura. É evidente infatti che questo seppur interessante panorama di PMI del settore appare soggetto a qualche difficoltà di ordine finanziario nonché ad un livello di redditività e patrimonializzazione che non sembrerebbe ancora sufficiente a poter coinvolgere strutture finanziare specializzate - come ad esempio nel campo del private equity - in un'ottica di rafforzamento duraturo e stabile della struttura patrimoniale delle stesse imprese. Si associa infatti ad una redditività non soddisfacente anche un livello di efficienza produttiva e commerciale non ancora adeguato relativamente almeno alla media del settore a livello nazionale (v. tabella). In conclusione si può affermare che l'attuale trend del settore dopo la crisi del decennio scorso, il rilevante patrimonio tecnologico delle PMI sub-fornitrici, le esigenze dei grandi committenti, evidenziano la necessità di sviluppare un vero e proprio sistema aerospaziale locale che deve vedere l'indispensabile contributo sinergico dei diversi attori presenti sul territorio. É evidente, peraltro, che l'assenza di un progetto/prodotto comune da sviluppare può essere uno degli elementi principali di quest’evidente difficoltà a fare sistema.

Direttore Associazione SRM
segreteria@srmezzogiorno.it

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