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  Dicembre 2012

Articoli n° 7
agosto/settembre 2006
 


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Alessandro Ortis

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In Irpinia, la ricerca
ha un nuovo nome: Biogem

Il presidente del Centro,
Ortensio Zecchino, presenta le prospettive ambiziose del neonato Istituto

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CENTRI D'ECCELLENZA
In Irpinia, la ricerca
ha un nuovo nome: Biogem

Il centro Biogem lavora sulle alterazioni genetiche animali e produce modelli murini utilizzati per la ricerca farmacologica

Marco LA CARITÀ

Parte la sfida di Biogem, il centro di ricerca irpino sulle malattie genetiche e sulle terapie per curare l'uomo. É intitolato a Gaetano Salvatore, il ricercatore foggiano di nascita ma campano di adozione che ha avuto l'idea ispiratrice. Il battesimo del centro, sabato 15 luglio, nel nome di Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la Medicina e Senatrice a vita. Biogem (Biotecnologie e genetica molecolare nel Mezzogiorno) è una società consortile senza fini di lucro della quale fanno parte enti di ricerca come il Cnr, la Stazione Zoologica "Anton Dohrn" di Napoli e l'Università degli Studi "Federico II". A questi si aggiungono enti locali come il comune di Ariano Irpino, la Provincia di Foggia, la Comunità Montana Valle Ufita e il Comune di Accadia (Fg). Presidente del centro l'ex ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica, Ortensio Zecchino, direttore scientifico il professor Roberto Di Lauro. L'istituto che si sviluppa su un'immensa pianura, in località Camporeale di Ariano, ha una superficie coperta di 6.672 mq, con una potenzialità di 15 laboratori, dei quali 4 già operativi con un'attività continua dei ricercatori. Fiore all'occhiello della struttura uno stabulario, classificato di categoria Spf (specific phatogen free), capace di contenere fino a 50 mila organismi murini. La messa in opera del piano, ideato dall'urbanista napoletano Umberto Siola, è costata 10 milioni di euro. Dalla nascita del consorzio nel '96-97, la costruzione è cominciata solo nel 2002. La struttura arianese riserverà a 25 studenti la possibilità di conseguire la laurea magistrale in Scienze e Tecnologie genetiche.

A questi si affiancheranno i corsisti dei master di secondo livello in biogiuridica e bioinformatica. Biogem è anche un modello di funzionalità in tema di organizzazione del lavoro. All'interno sono previsti spazi per la ricreazione, quali palestra, campi da tennis e piscina, ed anche spazi da destinarsi ad asilo nido per le giovani ricercatrici. Fra le adesioni al progetto quella di Renato Dulbecco che fa parte del comitato di valutazione insieme a Eduardo Consiglio, Frank Gannon, David Livingston, Iain Mattay, Paolo Sassone Corsi, e infine Torsten Wiesel. Il Comitato scientifico, invece, è composto da Alberto Di Donato, Alfredo Fusco, Andrea Ballabio, Pier Paolo Di Fiore, Tommaso Russo, Vittorio Colantuoni. Compito di Biogem è identificare meccanismi genetici preposti ad importanti funzioni fisiologiche e responsabili di alterazioni che producono nell'uomo gravi patologie. Per la ricerca vengono utilizzati modelli cellulari e animali che, uniti all'impiego di sofisticate tecnologie, sono in grado di valutare lo stato funzionale dell'intero genoma. Questo per affrontare malattie cardiovascolari, metaboliche, cancro, malformazioni genetiche e disturbi del sistema immunitario. Il professor Roberto Di Lauro durante il suo intervento all'inaugurazione ha spiegato di avere già il primo brevetto: un topo che sviluppa ipertensione. «Questo topolino potrà essere utilizzato - ha detto Di Lauro - per sperimentare nuovi approcci terapeutici ad una delle malattie più frequenti nell'uomo». Chiaro è stato l'appello da parte del Presidente Zecchino a realizzare un polo industriale farmaceutico che entri in sinergia con Biogem. Ma il centro di ricerca arianese è pronto ad affrontare anche le nuove frontiere della terapia genica. É il caso della ricerca sul tumore alla tiroide.
Ricco il parterre delle personalità presenti al taglio del nastro: il Ministro delle Riforme e Innovazione nella P.A., Luigi Nicolais, il Sottosegretario all'Università e Ricerca Scientifica, Luciano Modica, il sindaco di Ariano, Domenico Gambacorta, parlamentari, assessori e consiglieri regionali e provinciali, esponenti del mondo cattedratico italiano, imprenditori, ricercatori. Momenti di emozione, comunque, si sono vissuti durante il discorso del Nobel Montalcini e soprattutto quando c'è stato l'appello ai giovani a fare ricerca in Italia: «Ho inaugurato vari centri, ma per svilupparli c'è bisogno - ha ricordato la professoressa - soprattutto di un materiale umano eccellente, per fortuna fiorente nel Sud. Un materiale che saprà farsi valere, avere entusiasmo e successo. Senza scappare altrove». Ma il Nobel Montalcini, toccando il problema dei finanziamenti ha lanciato, insieme al presidente Zecchino, un appello: «È necessario capire - ha detto - che la ricerca è alla base dello sviluppo che si fonda su tre elementi, come sostiene lo scienziato Federico Capasso: ricerca, innovazione e impresa. Manca un sufficiente apporto non solo dello Stato, ma anche del pubblico e del privato. Non abbiamo ancora chiuso il triangolo, abbiamo la ricerca, abbiamo l'innovazione, ma uno scarso contributo dell'impresa». Il Ministro Nicolais nel suo discorso pone subito una significativa premessa: «Il Governo centrale sosterrà questa grossa realtà». E aggiunge: «Biogem è il fulcro fondamentale per la ricerca nelle biotecnologie avanzate di tutta Europa. E nonostante le ristrettezze economiche, su questa realtà puntiamo molto perchè Biogem dimostra che nell'Italia e nel Sud si può fare uno studio di qualità. Il Mezzogiorno deve e può rappresentare il motore della ricerca in Italia. Tra l'altro - chiude il ministro - ad Ariano ci sarà un binomio perfetto: ricerca e alta formazione. I giovani saranno i protagonisti del processo di innovazione». Sulla stessa scia il sottosegretario del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica, Luciano Modica: «Biogem stabilirà i legami - afferma il sottosegretario - tra conoscenza del genoma umano e le conseguenze di qualsiasi tipo. Il centro di Ariano quindi si è allineato con le grandi scelte dell'Europa e del mondo. Il ministero farà la sua parte». Momenti di malcelata commozione nell'intervento del sindaco di Ariano Domenico Gambacorta: «Ho lavorato per la realizzazione di questo centro per anni - ha dichiarato - e ora mi trovo ad inaugurare un'opera costata un'immane fatica. Strutture come queste sono capaci di ridare ai giovani lo stimolo per proseguire nelle carriere scientifiche. Ma oltre questo è necessario un impegno sostanziale, economico e di promozione di un nuovo tessuto industriale che interagisca con Biogem».
Intervenuti anche Giorgio Bernardi, presidente stazione zoologica, Luigi Rossi Bernardi, capo dipartimento Università e Ricerca Murst, e Fabio Pastella, presidente del Cnr. Insomma l'Irpinia è al guado: seguire la strada della ricerca e della produttività oppure segnare il passo. Per una volta tuttavia ad Ariano non si è parlato del Sud Italia per i suoi problemi, ma per le sue capacità di produrre innovazione competitiva sul mercato internazionale.

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