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FACCIAMO LUCE SULLA POLITICA ENERGETICA DELLA CAMPANIA
di Vito Salerno
Andrea COZZOLINO
Assessore Attività Produttive
Regione Campania
Quali sono i fondamenti della politica energetica regionale?
Già nel 2002 la Regione Campania si è data una strategia in ambito energetico ben definita, con le Linee guida in materia di politica regionale e di sviluppo sostenibile nel settore energetico. Esse contengono finalità e obiettivi da conseguirsi al 2010. Ora stiamo concretamente lavorando per definire strumenti essenziali di supporto analitico, come ad esempio il SIT energetico regionale (che comprende la mappatura termica regionale, il catasto delle biomasse, l'atlante dei bacini eolici regionali, il catasto energetico del patrimonio immobiliare pubblico regionale). A questi si affiancano strumenti di attuazione strategica, come il Piano d'Azione per la promozione e lo sviluppo della filiera agroenergetica regionale, il Programma d'interventi sulle utenze pubbliche per l'efficienza e il risparmio energetico, l'attuazione dell'Accordo quadro EQuASL Campania per lo sviluppo di buone pratiche per la sostenibilità energetica presso le ASL della Regione Campania. Gli obiettivi sono la riduzione del deficit e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Mentre la transizione è affidata prevalentemente al gas metano, la prospettiva tesa a ridurre il fabbisogno energetico campano si affida alla generazione distribuita da fonti rinnovabili, alla stabilizzazione dei consumi, a un uso razionale delle risorse e al risparmio energetico.
Lei stesso ha definito l'energia un settore trainante per l'economia regionale, lo dimostrano i criteri della nuova 488.
Esatto. Va chiarito che la strategicità del nuovo mercato dei servizi energetici non deriva solo dal grosso deficit energetico regionale e nazionale. Quanto agli incentivi al settore energetico, i bandi pubblicati il 21 luglio 2006 sono relativi alla misura POR 1.12 per gli aiuti alle micro, piccole e medie imprese per interventi di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, con ben oltre 90.000.000 euro in dotazione. Vorrei segnalare, però, anche il bando per gli aiuti ad imprese agricole per interventi di risparmio energetico e di produzione di energia da fonte rinnovabile.
Ci spieghi meglio la sua idea di distretti agro-energetici.
Il legame tra agricoltura ed energia risale alla notte dei tempi. Ricostituire quel legame iniziale non è più un'alchimia concettuale, ma una necessità e una opportunità. Le tecnologie attuali ci permettono di utilizzare questo legame con prospettive del tutto diverse da quanto era possibile fare fino a pochi anni addietro. Dobbiamo tuttavia essere consapevoli che i nostri giacimenti energetici rinnovabili non potranno permetterci la completa fuoriuscita dalla dipendenza dai fossili ma solo garantirci una quota parte significativa.
E in tema di energia da fonti rinnovabili come siamo messi in Campania?
In questo caso parlerei dei servizi energetici qualificati per la sostenibilità del ciclo energetico delle aree urbane e produttive, insomma dei poli energivori concentrati e diffusi sul territorio fortemente antropizzato: efficienza e risparmio energetico, fotovoltaico e solare termico sono le opportunità non più sperimentali da raccogliere. Bisogna lavorare a processi di concertazione e promozione congiunta tra istituzioni, comunità locali e soggetti di mercato che permettano lo sviluppo delle E.S.Co. (compagnie di servizi energetici) e che restituiscano maggiori garanzie temporali e finanziarie a supporto di questo segmento di mercato. La Regione sta operando in questa direzione avviandosi alla approvazione di un fondamentale strumento normativo che è il DDL in materia di energia al vaglio delle Commissioni Consiliari e riformulando, oltre i programmi citati di efficienza e risparmio, gli strumenti di incentivo al fotovoltaico ed al solare termico finora utilizzati. I primi risultati concreti saranno anch'essi attuativi entro i prossimi tre mesi.
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