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In Irpinia, la ricerca
ha un nuovo nome: Biogem
Il presidente del Centro,
Ortensio Zecchino, presenta le prospettive ambiziose del neonato Istituto
Gruppo Malzoni: mezzo secolo di storia di eccellenza
Nella clinica avellinese,
da generazioni prestazioni sanitarie
di elevata qualitÀ
La forza del sistema
sanitario nasce dall’integrazione
pubblico-privato
Il presidente del Centro,
Ortensio Zecchino, presenta le prospettive ambiziose del neonato Istituto
Marco LA CARITÀ
 Presidente Zecchino, Biogem è nato qualche anno fa, ed è stato operativo presso altri istituti di ricerca. Ma ora con l'inaugurazione della sede intitolata a Gaetano Salvatore siamo ad un punto di arrivo o di partenza?
Siamo ad un crocevia, abbiamo chiuso una fase importante per puntare ad un percorso diverso: arrivare al pieno regime di funzionamento con tutti e 15 i laboratori.
Quali sono le prospettive?
Biomedica. Oggi la genetica rappresenta lo studio della modificazione della vita. Tutto quanto concerne l'impatto della genetica sulla condizione umana e produttiva, sulla modificazione vegetale e animale.
Biogem non è solo un istituto di ricerca, ma anche un centro di alta formazione.
É vero, ci sono importanti iniziative universitarie che interagiscono in Biogem. C'è il corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Genetiche che prevede un cambiamento notevole, il regime residenziale. Studenti e docenti, infatti, vivranno all'interno di un campus di altissimo livello. Un modello nuovo e sconosciuto al sistema universitario. Ma per di più questa laurea verrà rilasciata contestualmente da 4 Università importanti: Napoli, Benevento, Bari e Foggia. Alla laurea si aggiungono i 2 master di secondo livello in Biogiuridica, con la convenzione delle Università Lumsa di Roma, Suor Orsola Benincasa di Napoli, Parigi V e Montreal, e in Bioinfoirmatica con l'Università del Sannio e col Cnr. Corsi realizzati con importanti atenei che riescono ad andare oltre i confini nazionali. Insomma dall'Irpinia ci apriamo al mondo intero. Una sfida nella sfida per il Sud.
Biogem quale rapporto può e deve avere con il tessuto industriale?
Biogem oltre a fare ricerca e formazione, punta all'attività di servizio alle imprese farmaceutiche e ad altri centri di ricerca. Il fattore tempo in tutto questo è importante. Bisogna creare sinergia tra centro di ricerca e gruppo industriale. Pensiamo a quanto vantaggio, in termini di qualità e produttività, possono avere le imprese farmaceutiche che si potranno affiancare all'istituto arianese.
Ha già avuto contatti con qualche casa farmaceutica oppure con altri centri sanitari?
Un'azienda di rilevanza internazionale sarebbe già interessata ad entrare nell'attività di Biogem. Inoltre la struttura di Ariano è già seguita con interesse da altri prestigiosi centri: abbiamo avuto una visita di una delegazione del San Raffaele di Milano.
E il rapporto con gli enti e le istituzioni?
Penso che per supportare il futuro della ricerca ci debba essere uno sforzo concreto da parte di tutti. E la Regione dovrebbe avvertire maggiormente questo impegno. Biogem non ha paternità politica. Appartiene all'Irpinia e al mondo della ricerca.
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