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  Dicembre 2012

Articoli n° 8
OTTOBRE 2004
 

agrofuturo - Home Page
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LA SFIDA DELLA CRESCITA
AGROFUTURO CAMBIA PELLE
Il consorzio si candida a diventare punto di riferimento per molti imprenditori

Genioso Zollo
Presidente Consorzio Agrofuturo Scarl
info@agrofuturo.it

 

La realtà in cui si muovono le piccole e medie imprese italiane è, ormai, più difficile e impegnativa. Le strategie e il modo di operare sembrano, infatti, sempre più inadeguati rispetto agli stimoli e ai vincoli che le aziende di tutto il mondo si trovano di fronte.
Anche le PMI italiane e, nello specifico, quelle salernitane, che per molto tempo hanno basato il loro successo più sulla capacità inventiva e di adattamento della classe imprenditoriale e della forza lavoro che su solide basi di cultura d'impresa, si sono trovate, negli ultimi anni, a dover fronteggiare sfide fino a poco tempo fa sconosciute, che rischiavano di rendere sempre più evidenti le carenze della vecchia maniera di impostare l'attività gestionale e strategica. Confrontarsi con la globalizzazione dei mercati e la crescita della concorrenzialità poteva fare rima con la parola "declino" dell’impresa locale. Invece, a dispetto di tutte le problematiche e della crisi di svariate attività economiche un tempo caratterizzanti dell'Italia, le piccole e medie imprese hanno dimostrato, insieme, grazie a logiche di collaborazione, grande vitalità funzionando da motore dell'economia nel nostro Paese. In particolare, in Campania e in provincia di Salerno, nonostante tutti gli annosi problemi legati alle infrastrutture e alla carenza di investimenti, la vitalità imprenditoriale è forte e la sinergia tra gli imprenditori - vera sfida in un mercato sempre più complesso - notevolmente cresciuta. Persiste, è vero, il divario tra il Sud e il resto del Paese, ma è proprio nel Mezzogiorno in ripresa che si gioca la sfida più alta dell'intero Paese, quella di tenere elevati i tassi di crescita, di allargare progressivamente la partecipazione al lavoro di larghe fasce della popolazione, di spingere verso nuovi investimenti in grado di rafforzare il tessuto produttivo.
Non assecondare gli effetti di crescita registrati in questa particolare fase congiunturale, significherà demotivare e far arretrare le reali opportunità di cambiamento presenti nel Mezzogiorno, perdere un'occasione di più generale crescita dell'intera economia italiana.
La vera sfida, è bene ripeterlo, sta nel rafforzamento della cooperazione tra imprenditori. Agrofuturo ne è il caso più eclatante.
Nata come società consortile costituita da aziende della filiera agroindustriale, Agrofuturo ha contribuito e sta contribuendo, in maniera incisiva, alla crescita e allo sviluppo del tessuto produttivo, attraverso la riqualificazione industriale, l’ammodernamento tecnologico e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, nonché alla definizione di progetti industriali per la ripresa di alcune significative realtà produttive storicamente presenti nell'area, in una logica di riassetto del territorio per una crescita equilibrata e sostenibile. Le attività messe in campo dal Consorzio per il perseguimento dei progetti industriali e nelle relazioni con gli altri attori sociali pubblici e privati, oltre che con gli altri strumenti attivi sullo stesso territorio (Contratti di Programma, Patti Territoriali, Distretti Industriali, Società di Trasformazione Urbana), sono le espressioni più evidenti di un’attività che proietta Agrofuturo e le sue aziende al centro delle dinamiche dello sviluppo locale. Abbiamo avviato iniziative diversificate, diventando strumento operativo delle imprese locali.
Adesso la nostra mission è quella di organizzare la domanda degli associati e creare le condizioni per pianificare nuove opportunità del mercato. Agrofuturo ha contribuito alla rivoluzione del sistema aziendale salernitano e al “cambio” di mentalità di tanti imprenditori che hanno trovato, nella cooperazione e nel "fare sistema", un modus operandi produttivo.
La piccola e media impresa è la struttura portante dell'economia locale: lo sviluppo e il consolidamento di realtà imprenditoriali sono direttamente correlati allo sviluppo e al consolidamento di una mentalità imprenditoriale.
Gestire le risorse, valorizzare le tradizioni e le esperienze di un tessuto produttivo dinamico come quello della provincia di Salerno e soddisfare il mercato: tutto questo non è possibile rimanendo "piccoli" in termini di strutture e di mentalità imprenditoriale.
É da questo assunto che è nata e si è sviluppata l'idea di "cooperazione" intesa come "organizzazione comune" che è anche alla base di una società consortile come Agrofuturo.
Agrofuturo ha fatto leva sin dall'inizio su questo concetto di cooperazione, aiutando le aziende a sviluppare utili propri, interni ad ogni unità operativa, potenziando però tutta una serie di servizi e di opportunità che la piccola struttura aziendale non avrebbe mai potuto permettersi se non a costi proibitivi e insostenibili.
Soprattutto, la nostra attività, lunga e laboriosa, ha contribuito a creare e a rafforzare una mentalità imprenditoriale indispensabile per essere competitivi sul mercato.
Agrofuturo si sente co-protagonista di questo processo di "innovazione" e "rivoluzione". Lo dimostrano le pressanti richieste che arrivano dall'esterno e che ci hanno "costretti" a svestire i panni, ormai non più adatti, di consorzio "esclusivo" dei conservieri. Nel luglio scorso, il consiglio di amministrazione ha deliberato un aumento di capitale sociale con scadenza al 31 dicembre 2004, destinato esclusivamente ai non soci, appartenenti a settori produttivi diversi da quello agroalimentare e indotto, con l'obiettivo di soddisfare le richieste arrivate in tal senso da altri comparti. Agrofuturo, insomma, con tale provvedimento, diventa un'aggregazione di imprese rappresentative dell'intero tessuto imprenditoriale provinciale e non più, come spesso capita ancora di credere, un consorzio agroalimentare costituito ad uso e consumo del settore conserviero. É stata una scelta coraggiosa, che sicuramente ha suscitato, e continuerà a farlo, non poche perplessità, ma proprio per questo va accettata e rilanciata: saranno gli stessi imprenditori, che hanno caldeggiato la decisione, a dover contribuire alla riuscita dell'iniziativa.
E se qualche titubanza c'è, verrà fugata grazie alla risposta positiva degli imprenditori. Rilanciare la filiera agroalimentare, quattro anni fa, ha rappresentato il primo obiettivo.
Adesso si punta ad allargare, all'intero tessuto produttivo, un ciclo virtuoso e intelligente di gestione delle imprese, con un centro servizi che favorisca economie di scala e centralizzi funzioni logistiche, commerciali e gestionali.
I risultati raggiunti sul piano industriale, imprenditoriale e occupazionale, evidenziano come lo strumento messo in campo e le metodologie utilizzate stanno diffondendo buone prassi e innescando un meccanismo virtuoso in uno dei territori e delle filiere maggiormente significative del tessuto imprenditoriale regionale e provinciale. Agrofuturo è diventato qualcosa di più ampio e complessivo di un progetto teso allo sviluppo industriale o di uno strumento della programmazione negoziata. è diventato un punto di riferimento per tanti imprenditori, un modello da riproporre perché fattivo e positivo per la crescita di tutto il territorio.

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