MOTOSEGHE PORTATILI PER POTATURA
LE LINEE GUIDA ISPESL PER UN BUON USO
Un manuale espone i rischi infortunistici collegati all’impiego di tali
macchine
Marco
Pirozzi
Ricercatore Dipartimento Tecnologie di Sicurezza dell'ISPESL
marco.pirozzi@poste.it
La
motosega a catena portatile, nelle sue varie configurazioni
caratterizzate dai diversi parametri dimensionali e dalle
molteplici possibilità di alimentazione, è certamente
una delle attrezzature di lavoro più utilizzate. Tale
macchina è impiegata principalmente nel settore agro-forestale
per le operazioni di abbattimento, depezzatura (taglio) e
sramatura degli alberi, ma anche in altri ambienti lavorativi
per la sistemazione, ad esempio, di parchi e giardini. La
sua diffusione, unitamente alla pericolosità intrinseca
all'uso della macchina stessa, implica un rischio elevato
di danno per l'accadimento d'incidenti che possono verificarsi
durante le seguenti fasi di lavoro: rifornimento, messa in
moto, regolazione, lavorazione vera e propria e manutenzione.
Le motoseghe a catena portatili immesse per la prima volta
sul mercato dopo il 21 settembre 1996 devono essere contrassegnate
con il marchio CE, attestante il rispetto dei requisiti di
sicurezza previsti dalle direttive comunitarie recepite dall'Italia
con il D.P.R. 459/96 (la cosiddetta "Direttiva Macchine"),
accompagnate dalla dichiarazione di conformità. Quest'ultima
contiene le informazioni sul fabbricante o sul mandatario
stabilito nella Comunità, una descrizione della macchina,
le pertinenti disposizioni alle quali la macchina è conforme,
le informazioni sull'organismo notificato, il numero di certificazione
CE, l'eventuale riferimento alle norme armonizzate o altre
specifiche tecniche nazionali applicate e l'identificazione
del firmatario che ha la delega del fabbricante o del suo
mandatario stabilito nella Comunità. Inoltre, secondo
le disposizioni contenute nella Direttiva 2000 14/CE dell'8
maggio 2000 concernente l'emissione acustica ambientale delle
macchine e attrezzature destinate a funzionare all'aperto,
dal 3 gennaio del 2002 la marcatura CE, per le motoseghe
a catena portatili, deve essere accompagnata dall'indicazione,
sulla macchina, del livello di potenza sonora garantito,
ossia del livello di potenza sonora determinato in base ai
requisiti di cui all'allegato III della direttiva 2000 14/CE
e il cui non superamento sia conformato dal fabbricante o
dal suo mandatario stabilito nella Comunità in base
agli strumenti tecnici applicati e citati nella documentazione
tecnica. Di seguito si prendono in esame le motoseghe a catena
portatili per potatura e in particolare si pone l'attenzione
sugli ulteriori specifici rischi che tali macchine presentano
sia per la possibilità di essere impugnate con una
sola mano (essendo ben bilanciate e avendo un peso ridotto),
sia perché il loro mercato è rivolto anche
a operatori non "professionisti" e quindi probabilmente
non adeguatamente formati ed esperti. Come detto in precedenza,
la motosega portatile per potatura, a differenza di quella
a catena portatile "standard", permette di svolgere
alcune lavorazioni impugnando la macchina con una sola mano.
Quando la macchina è utilizzata in tal modo possono,
però, verificarsi particolari situazioni di rischio,
di seguito evidenziate:
- il gruppo di taglio può facilmente scivolare o rimbalzare
sul tronco oppure sul ramo durante l'operazione di taglio,
il che aumenta il rischio di contraccolpo e/o quello di perdita
di controllo della motosega con la conseguente grave possibilità che
la catena finisca per colpire l'operatore;
- l'operatore, per sua grave disattenzione, taglia un ramo
o un pezzo di tronco che egli stesso utilizza come appoggio
o appiglio (ad esempio quando per mantenersi in posizione
stabile, si tiene ad un ramo impugnandolo con la mano libera)
con il conseguente rischio di caduta e perdita del controllo
della motosega.
Occorre quindi rendere consapevoli gli operatori della concreta
possibilità che un proprio arto (sia esso inferiore
o superiore) possa incontrare la zona di taglio quando s'impugna
la motosega con una sola mano, cercando di limitare tale
modalità d'impiego unicamente alle operazioni di potatura
degli alberi se non vi è la possibilità per
l'operatore di assumere una posizione di lavoro tale da permettere
l'uso di due mani; se vi è la necessità di
sostenere la propria posizione utilizzando una mano o se
vi è il bisogno di effettuare un'operazione di taglio
che determina un pieno allungamento (estensione) dell'arto
superiore dell'operatore al di fuori della linea del corpo
dello stesso. In tutti gli altri casi la motosega deve essere
impugnata con due mani e, comunque, l'uso della stessa deve
essere confinato solo ad operatori specializzati nel campo
della selvicoltura. La particolare pericolosità insita
nell'uso delle motoseghe portatili per potatura è stata
sancita anche dalla Commissione Europea che, in una decisione
del 13/10/2000 (notificata il 16/10/2000) relativa alla pubblicazione
sulla Gazzetta ufficiale della Comunità Europea degli
estremi della norma EN ISO 11681-2 "Macchine forestali
- Motoseghe portatili - Requisiti di sicurezza e prove -
Parte 2: Motoseghe per potatura (ISO 11681-2: 1998)",
ha invitato gli Stati membri dell'UE ad attuare misure di
prevenzione ben precise per limitare il rischio di incidenti
con tali attrezzature di lavoro. Nella sopra citata decisione,
infatti, la Commissione ha sancito la valenza della norma
tecnica EN ISO 11681-2 riguardo i requisiti essenziali di
sicurezza dettati dalla direttiva 98/37/CE, respingendo la
clausola di salvaguardia richiesta dalla Danimarca nei confronti
della norma stessa; riconosciuto i pericoli insiti nell'uso
delle motoseghe portatili per potatura specie per il loro
possibile utilizzo con una sola mano; disposto, come misura
di prevenzione, che gli Stati membri possano prendere disposizioni
per informare gli utenti potenziali di tali macchine dei
pericoli insiti in questo tipo di prodotto e per cercare
di limitarne l'uso alle persone esperte tramite campagne
d'informazione, avvisi ai venditori, etc.. L'ISPESL, e in
particolare l'VIII Unità Funzionale (Macchine, Impianti
e Tecnologie di Sicurezza nel settore agricolo forestale)
del Dipartimento Tecnologie di Sicurezza, in attuazione a
quanto previsto dalla decisione della Commissione Europea,
ha realizzato linee guida sull'uso in sicurezza delle motoseghe
portatili per potatura volte ad informare e formare i potenziali
utilizzatori di queste macchine, ponendo l'attenzione proprio
sui rischi specifici collegati all'uso di queste attrezzature
di lavoro e descrivendo le corrette modalità operative
da seguire nelle fasi di lavorazione e di manutenzione in
modo da cercare di limitarne l'utilizzazione alle persone
esperte. Il manuale, dopo una breve descrizione, nel primo
capitolo, delle parti componenti la motosega, delle relative
protezioni e delle caratteristiche di funzionamento, espone
nel secondo i rischi collegati all'impiego di tali macchine
e illustra le regole di sicurezza basilari da seguire in
ogni fase d'uso, dall'impugnatura alla messa in moto, e alle
varie operazioni di manutenzione che occorre effettuare.
Il terzo e il quarto capitolo sono dedicati rispettivamente
alle informazioni che devono essere contenute nel manuale
d'istruzioni e a quelle da apporre sulla macchina; i due
successivi si occupano delle problematiche connesse al rischio
rumore e vibrazioni, mentre il settimo capitolo descrive
i dispositivi di protezione individuali che l'operatore deve
utilizzare per "proteggersi" dai rischi residui.
Alla recente pubblicazione cartacea, la cui divulgazione è destinata
principalmente agli operatori del settore agro-forestale, è abbinata
una versione in formato elettronico (pdf scaricabile e stampabile)
presente sul sito internet dell'ISPESL all'indirizzo di riferimento:
http://www.ispesl.it/ispesl/sitodts/Linee_guida.
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