PADULA: FORUM DEGLI IMPRENDITORI
SVILUPPO ECONOMICO E INDUSTRIALE DELLE AREE INTERNE
Un confronto su risorse e infrastrutture per rilanciare il tessuto sociale e produttivo
di Vito Salerno
L’Associazione degli Industriali della Provincia di Salerno ha organizzato, il 15 ottobre scorso nella suggestiva location della Certosa di Padula, un Forum degli Imprenditori sul tema dello sviluppo economico e industriale delle aree interne. Operatori economici, parti sociali e attori istituzionali hanno discusso per dar luogo a una "coalizione di sviluppo" in grado di rilanciare la vitalità del tessuto sociale, istituzionale e produttivo dell'area Cilento/Cratere/Vallo di Diano. Il Presidente di Assindustria Salerno Andrea Prete ha affermato: «Consideriamo questo territorio come una zona con una forte potenzialità di sviluppo economico, caratterizzata da una grande attrattività turistica, ricca di prodotti agricoli e zootecnici che richiedono un'adeguata e incisiva valorizzazione ma non pensiamo che il turismo e l'agricoltura, da soli, possano garantire un futuro alle popolazioni locali. Bisogna lavorare anche sullo sviluppo dell’industria e del commercio, realizzare infrastrutture che colleghino l'area alle grandi reti di trasporto e di comunicazione. L'aeroporto di Pontecagnano potrebbe sicuramente portare benefici indiretti anche per quest'area. Più in generale esiste la necessità di razionalizzare la movimentazione delle merci e delle persone nell'area e di migliorare l'accesso alle telecomunicazioni». È passato, poi, a un'analisi degli strumenti della programmazione negoziata «il Contratto d'Area del Cratere salernitano riguarda le quattro aree industriali di Buccino, Contursi, Oliveto Citra e Palomonte. Scontiamo risultati parziali e gravissimi ritardi, dovuti al carattere farraginoso dei meccanismi di concertazione e a una lentezza delle burocrazie impegnate in quest’importante operazione di politica industriale. Problemi di diversa natura si ritrovano nella vasta area che ospita il parco naturale del Cilento e del Vallo di Diano. In questo caso si sovrappongono i problemi del recupero turistico e ambientale e quelli di una razionalizzazione e di un’espansione delle attività industriali e commerciali. Nella zona Cilen-to/Cratere/Vallo di Diano, inoltre, insistono una serie di iniziative di programmazione negozia-ta/integrata: 5 Patti territoriali; 4 PIT; 1 PRUSST; 1 Contratto d'Area; 1 Contratto di Programma. Anche i PIP sono troppi e troppo singolari! In pratica ogni Comune ha dato luogo a un'area disciplinata da un PIP, senza alcuna razionalità di sistema e nessuna misura di coordinamento reciproco». Dopo l'analisi dello scenario di riferimento, il Presidente degli Industriali ha proseguito con l'esplicazione di una serie di proposte, tra cui «un’idea intorno alla quale si potrebbe aggregare un progetto di valorizzazione dedicato a imprese piccole e medie che operano nell'agricoltura e nella trasformazione dei prodotti agricoli. Si tratta di dare luogo a un’entità organizzata capace di integrare una miriade di produttori in un processo di standardizzazione delle produzioni tipiche locali e di commercializzazione dei prodotti. La natura di quest’organizzazione dovrebbe essere consortile per permettere alle singole imprese aderenti di conservare la propria caratteristica locale e artigianale, quando essa rappresenti un tratto di appealing per il mercato internazionale». Concludendo il suo intervento ha suggerito alcuni spunti di riflessione. «Emerge l'esigenza di trovare forme e modalità di un dialogo più stringente tra il sistema delle imprese, la percezione dei problemi che il mercato trasferisce agli imprenditori e la definizione dei piani e dei progetti che gli enti locali propongono nell'ambito delle complesse procedure della programmazione negoziata. Snellire quelle procedure e ridurre la conflittualità tra istituzioni e organizzazioni pubbliche è una condizione necessaria ma non sufficiente per accelerare il processo di crescita. Bisogna anche dare spazio alle idee e alle capacità delle forze del lavoro e della produzione, all'esperienza delle imprese, agli interessi immediati dei consumatori. La frammentazione degli strumenti ci fa perdere di vista l'unitarietà del traguardo. Le strutture dedicate a ognuno di quegli strumenti si concentrano sulla macchina organizzativa e sulle procedure e trascurano il risultato. Bisogna, per il futuro, mettere al centro dell'attenzione il bisogno di crescita e l'esigenza di sviluppo dei cittadini che sono i consumatori degli effetti positivi delle politiche di sviluppo». Il Presidente della Provincia di Salerno Angelo Villani ha dichiarato che se vogliamo uno sviluppo sostenibile con prospettive stabili, dobbiamo puntare alle tipicità produttive. «È questa la strada da intraprendere, ricercando mercati di nicchia fondati sulla qualità dei beni. La prima risorsa della nostra regione è il turismo nelle sue diverse forme. In questo settore noto dispersione di energie e mancanza di coordinamento tra i diversi enti preposti. Bisogna creare una nuova mentalità, e per fare ciò, è indispensabile cambiare le nostre amministrazioni locali. Attraverso quali strumenti sostenere lo sviluppo? Il nostro punto dolente sono le infrastrutture. L'aeroporto va aperto in tempi brevi, mentre cinquanta milioni di euro saranno investiti per la realizzazione di infrastrutture stradali. Il Vallo di Diano può diventare un polo logistico di importante rilievo. La Provincia si candida, insomma, a svolgere un ruolo di regia delle strategie di sviluppo definite in uno ad Assindustria, Sindacati e Camera di Commercio». Il Presidente della CCIAA di Salerno Augusto Strianese ha evidenziato che uno degli elementi di fragilità della nostra economia è dato dalle ridotte dimensioni delle aziende della provincia di Salerno, auspicando come via da perseguire la strategia dei Consorzi. Il Segretario Generale della CGIL Salerno Fausto Morrone, pur premettendo che un territorio vive innanzitutto delle proprie risorse endogene, ha sottolineato che il Governo ha eliminato il Mezzogiorno dall'agenda politica delle priorità, tagliando, ad esempio, i trasferimenti agli enti locali e che l'integrazione sinergica tra le due province di Napoli e Salerno rappresenta la carta vincente dello sviluppo. Per il Presidente della Giunta Regionale della Campania Antonio Bassolino il fatto che Assindustria abbia organizzato proprio a Padula questo convegno è significativo perché esprime la logica che ciò che è più lontano deve invece essere prioritario nei nostri progetti. «Ho riscontrato desiderio di confronto costruttivo e propositivo. Lo scenario sta cambiando nelle nostre aree interne, in termini di dinamismo, di tessuto produttivo e ricerca. Il Mezzogiorno è, purtroppo, fuori dall'agenda politica nazionale mentre avrebbe bisogno di un sistema efficace di incentivi automatici e semiautomatici. 1.570 sono i milioni di euro che la Regione Campania ha investito nella sola provincia di Salerno. Dobbiamo impegnarci, quindi, affinché le risorse vengano impiegate nel miglior modo possibile, in termini di sviluppo, qualità e occupazione».
Antonio Bassolino, Andrea Prete e Angelo Villani
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