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  Dicembre 2012

Articoli - n° 4 Maggio 2004
 



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IL GIUDIZIO DI IDONEITÀ CON PRESCRIZIONI
QUALI GLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO?

AGRICOLTURA UN FUTURO PER I GIOVANI
L'UE GIOCA UN RUOLO CHIAVE

AGRICOLTURA, UN FUTURO PER I GIOVANI
L' UE GIOCA UN RUOLO CHIAVE
Un settore in crescita grazie ai finanziamenti europeii

Luigi Crucito
Presidente vicario Comitato Consultivo Regionale INAIL Campania
salerno-cocopro1@inail.it

L' agricoltura sta vivendo in questi ultimi anni una vera e propria rinascita. Grazie agli incentivi e alle agevolazioni dell'UE, infatti, si stima che oltre 50mila giovani italiani siano intenzionati ad avviare una nuova attività agricola, puntando su innovazione e biotecnologie. Si può notare una maggiore tutela dell'ambiente e dei prodotti tipici locali, basti pensare al Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano o alle oasi naturali e ai Parchi regionali. Il riavvicinarsi dei giovani all'agricoltura, forse dettato dalla carenza di lavoro e dalla volontà di non emigrare e restare nei luoghi di origine, costituisce un dato confortante. Il settore primario può far fronte alla crisi industriale che ha colpito anche il nostro territorio. In questi anni abbiamo assistito alla fuga delle multinazionali e alla scarsità di investimenti: valga l'esempio della Ideal Standard, dell'Etheco, dell'Alcatel. Per non parlare, poi, delle aree industriali del Cratere del 1980 e del fallimento del Contratto d'Area. Una vera industrializzazione della montagna non è avvenuta nonostante i finanziamenti, il rispetto per l'ambiente e la disponibilità dei servizi. Molte imprese del Nord sono venute, hanno preso i soldi e sono andate via. Dimostrazione lampante della necessità di rispettare la vocazione del territorio e creare una filiera produttiva dell'agroalimentare. Il primo passo è, appunto, abbassare l'età media degli addetti all'agricoltura. Secondo l'Istat, infatti, il 94% dei titolari di aziende agricole non ha un successore. Attualmente solo nel 4,1% delle oltre due milioni di imprese agricole presenti in Italia la conduzione è affidata a giovani sotto i 35 anni: di questi un quarto è donna, il 70% è diplomato e il 35% laureato. Una rappresentanza molto qualificata che non si occupa soltanto di produrre alimentari, ma anche di nuove attività nel settore dei beni paesaggistici, ambientali e di tutela dell'habitat. Dal punto di vista del quadro infortunistico, invece, la situazione riflette il calo degli occupati registrato in questo periodo: 58.017 infortuni nel 2002 rispetto ai 63.499 del 2001. Il 40% degli infortunati, inoltre, ha più di 50 anni e 1 su 10 più di 65. C'è da ricordare, però, che per quanto riguarda i danni da lavoro, Eurostat pone l'agricoltura, insieme con le costruzioni e i trasporti, tra le attività a maggior rischio: gli indici di frequenza degli incidenti in Italia sono quasi doppi in confronto a quelli medi europei. Nel Salernitano si sono registrati 1.102 incidenti sul lavoro in agricoltura, sui 3.686 denunciati in Campania: la nostra provincia detiene questo primato certamente non esaltante. Ma questo rilievo statistico indica anche che le nostre terre non sono state mai del tutto abbandonate. Dal punto di vista delle agevolazioni, il 2003 è stato l'anno della riforma della Pac (Politica agricola comune), che ha introdotto importanti novità in materia di finanziamenti. Un incremento per tutto il settore si potrebbe avere con l'agricoltura biologica. Entro maggio del 2004 è previsto il Piano d'azione europeo per definire la politica dell'Unione in questa materia. Per questo modello di sviluppo occorrono ulteriori agevolazioni, fiscalità etica e investimenti per favorire le attività di ricerca. L'Italia con più di 60mila aziende attive, è leader assoluta in Europa.

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