LA MOBILITÀ IN
COSTIERA AMALFITANA
UNA GESTIONE NATURALMENTE EQUILIBRATA
Il desiderio di una politica dei trasporti
in armonia con il territorio
Salvatore
Rispoli
Presidente Sezione APAS Positano
info@bucadibacco.it
Spesso si fa riferimento al turismo che verrà, senza tener conto
che in questa definizione potrebbero essere contemplate possibilità inaspettate
o indesiderate. Per quale ragione? Il motivo è che quando si
applicano politiche che vanno a favore di determinate strategie,
logica vuole che per conseguenza ne siano scoraggiate o penalizzate
delle altre! Oggi la Costiera Amalfitana è la naturale e consolidata
espressione di un "tipo" di turismo che fino ad oggi ha garantito
elevati standard qualitativi nei servizi offerti, bassissima disoccupazione,
rilevante redditività ed elevati introiti per lo Stato. Penso
che con l'attuale strategia turistica della nostra Regione non abbiamo
molto da aspettarci, quello che è successo a Positano negli ultimi
anni è estremamente eloquente come pure per le isole di Capri
e Ischia. Si investe e si potenzia là dove si è già,
o si è prossimi al collasso mentre altre aree della nostra costa,
per esempio a sud di Salerno sono immeritatamente trascurate e vivono
di una stagione che spesso non supera i tre mesi l'anno! Varrebbe
quindi la pena chiedersi se sacrificare il concetto di Turismo permanente
con l'illusione di trasferire buona parte della mobilità terrestre
alle "vie del mare" sia una scelta sempre conveniente! Bisogna
essere consapevoli che vi sono aree del territorio che hanno vocazione
ad esprimere un tipo di turismo mentre altre ne hanno trovato o potrebbero
svilupparne un'altra.
Non è pensabile attuare una politica dei trasporti che non lavori
in sintonia con quelle che sono le vocazioni naturali e culturali
del territorio. Anche se si sono ottenuti risultati eccellenti nella
mobilità urbana,
non è assolutamente possibile poter applicare i principi di una
mobilità metropolitana a località che devono la propria
nascita e fortuna in campo turistico grazie a quei valori di carattere
ambientale che non sono riscontrabili nelle nostre città.
Fare turismo significa dare la possibilità di staccare la spina
dalla routine quotidiana ma anche essere al passo con i tempi, equivale
alla voglia di paesaggio, di mare o di montagna, di cieli e mari
puliti, desiderio di spazi aperti, tranquilli e sicuri, il turismo è un
collante tra i popoli e ne facilita il dialogo e la comprensione,
significa però anche libertà di movimento. Ma questa va
attuata in maniera intelligente perché altrimenti l'eccesso di
turismo potrebbe essere la causa della sua stessa cattiva sorte! E allora
quale è il
principio che dovrebbe muovere le intenzioni di chi amministra il
nostro territorio?
La consapevolezza di avere una grande ricchezza da gestire e da tramandare
in modo che tutti ne possano fruire in modo intelligente senza arrecare
danni, come invece sta accadendo, con una mobilità aggressiva
e sproporzionata per alcune destinazioni e assolutamente assente
o carente per altre, ad esempio Maiori e Vietri non hanno collegamenti
e voler andare a Capri significa trasferirsi via terra ad Amalfi o Salerno.
Le nostre località non sono dei parchi a tema dove c'è bisogno
di movimentare migliaia di persone al giorno, ma innanzitutto delle
piccole cittadine con i loro abitanti che hanno le loro esigenze
di vita quotidiana. Abbiamo poi un turismo residente e un altro pendolare,
entrambi fonte di ricchezza per tutti. È dalla somma ed equilibrata
interazione di queste tre forze che dipende il successo di tutto.
Si è consapevoli
che riuscire a conciliare le tensioni delle attività umane con
i limiti naturali imposti dal territorio è un'ardua sfida ma
si è anche convinti che l'interazione tra natura, cultura e turismo è un
tema costante che fornisce sia l'ambientazione che i contenuti dell'esperienza
del visitatore e deve esprimere le caratteristiche della identità,
storia e tradizione dei nostri luoghi.
Solo dando la possibilità al visitatore di potersi identificare
con essi è possibile applicare il vero significato della parola "turismo".
Purtroppo il pericolo di oggi è che un eccessivo sfruttamento
del luogo distorca l'esperienza del visitatore sostituendo una esperienza
autentica con un surrogato alla "Disney" incentrato in una
sfrenata commercializzazione che non favorirebbe né gli interessi
immediati del turista, né quelli culturali e di vivibilità a
lungo termine dei cittadini residenti. Volendo prendere ad esempio
il caso di Positano, l'eccessiva commercializzazione avverrebbe unicamente
a detrimento della qualità dell'esperienza del visitatore con
l'inevitabile perdita di importanti flussi turistici.
Le conseguenze sarebbero disastrose per l'economia di tutte le attività e
il relativo indotto che esse attivano. Bisogna capire una volta per
tutte che non vi sono obiettivi grettamente protezionistici a vantaggio
di qualche categoria o alla creazione di esclusive particolari, così come
qualcuno strumentalmente vorrebbe far credere.
É per questi motivi che diventa necessario porre particolare
attenzione nei trasporti sia via terra che via mare. Dall'uso intelligente
che ne faremo dipenderà la risposta a questo problema, una riduzione
e una miglior gestione della mobilità via mare è necessaria
e indispensabile, in una parola è una priorità! Il riconoscimento
conferito dall'UNESCO alle nostre località dovrebbe far riflettere.
All'incontro avuto in Regione Campania con l'assessore ai trasporti
Ennio Cascetta, preoccupato per gli eventi che hanno caratterizzato
la scorsa estate, ho chiesto se potesse darci una iniezione di fiducia
nel nostro futuro e con quali speranze dovessimo continuare a investire
nelle nostre aziende che credo poter ritenere a giusta ragione il
fiore all'occhiello della nostra regione. L'Assessore ha espresso, in
risposta alle nostre istanze, la piena condivisione delle nostre preoccupazioni
e ci invitati a non avere alcun timore perché si sarebbe fatto
tutto quanto possibile.
Concludo, affermando che il nostro lavoro, la tradizione e la professionalità che
ci contraddistinguono, ci portano ad essere profondi conoscitori
e interpreti del nostro territorio nella gestione del quale sarebbe
opportuno che i nostri amministratori concedessero maggior partecipazione
e coinvolgimento alle associazioni di categoria! |