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  Dicembre 2012

Articoli - n° 4 Maggio 2004
 



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LA MOBILITÀ IN COSTIERA AMALFITANA
UNA GESTIONE NATURALMENTE EQUILIBRATA

Il desiderio di una politica dei trasporti in armonia con il territorio

Salvatore Rispoli
Presidente Sezione APAS Positano
info@bucadibacco.it

Spesso si fa riferimento al turismo che verrà, senza tener conto che in questa definizione potrebbero essere contemplate possibilità inaspettate o indesiderate. Per quale ragione? Il motivo è che quando si applicano politiche che vanno a favore di determinate strategie, logica vuole che per conseguenza ne siano scoraggiate o penalizzate delle altre! Oggi la Costiera Amalfitana è la naturale e consolidata espressione di un "tipo" di turismo che fino ad oggi ha garantito elevati standard qualitativi nei servizi offerti, bassissima disoccupazione, rilevante redditività ed elevati introiti per lo Stato. Penso che con l'attuale strategia turistica della nostra Regione non abbiamo molto da aspettarci, quello che è successo a Positano negli ultimi anni è estremamente eloquente come pure per le isole di Capri e Ischia. Si investe e si potenzia là dove si è già, o si è prossimi al collasso mentre altre aree della nostra costa, per esempio a sud di Salerno sono immeritatamente trascurate e vivono di una stagione che spesso non supera i tre mesi l'anno! Varrebbe quindi la pena chiedersi se sacrificare il concetto di Turismo permanente con l'illusione di trasferire buona parte della mobilità terrestre alle "vie del mare" sia una scelta sempre conveniente! Bisogna essere consapevoli che vi sono aree del territorio che hanno vocazione ad esprimere un tipo di turismo mentre altre ne hanno trovato o potrebbero svilupparne un'altra.
Non è pensabile attuare una politica dei trasporti che non lavori in sintonia con quelle che sono le vocazioni naturali e culturali del territorio. Anche se si sono ottenuti risultati eccellenti nella mobilità urbana, non è assolutamente possibile poter applicare i principi di una mobilità metropolitana a località che devono la propria nascita e fortuna in campo turistico grazie a quei valori di carattere ambientale che non sono riscontrabili nelle nostre città.
Fare turismo significa dare la possibilità di staccare la spina dalla routine quotidiana ma anche essere al passo con i tempi, equivale alla voglia di paesaggio, di mare o di montagna, di cieli e mari puliti, desiderio di spazi aperti, tranquilli e sicuri, il turismo è un collante tra i popoli e ne facilita il dialogo e la comprensione, significa però anche libertà di movimento. Ma questa va attuata in maniera intelligente perché altrimenti l'eccesso di turismo potrebbe essere la causa della sua stessa cattiva sorte! E allora quale è il principio che dovrebbe muovere le intenzioni di chi amministra il nostro territorio?
La consapevolezza di avere una grande ricchezza da gestire e da tramandare in modo che tutti ne possano fruire in modo intelligente senza arrecare danni, come invece sta accadendo, con una mobilità aggressiva e sproporzionata per alcune destinazioni e assolutamente assente o carente per altre, ad esempio Maiori e Vietri non hanno collegamenti e voler andare a Capri significa trasferirsi via terra ad Amalfi o Salerno. Le nostre località non sono dei parchi a tema dove c'è bisogno di movimentare migliaia di persone al giorno, ma innanzitutto delle piccole cittadine con i loro abitanti che hanno le loro esigenze di vita quotidiana. Abbiamo poi un turismo residente e un altro pendolare, entrambi fonte di ricchezza per tutti. È dalla somma ed equilibrata interazione di queste tre forze che dipende il successo di tutto. Si è consapevoli che riuscire a conciliare le tensioni delle attività umane con i limiti naturali imposti dal territorio è un'ardua sfida ma si è anche convinti che l'interazione tra natura, cultura e turismo è un tema costante che fornisce sia l'ambientazione che i contenuti dell'esperienza del visitatore e deve esprimere le caratteristiche della identità, storia e tradizione dei nostri luoghi.
Solo dando la possibilità al visitatore di potersi identificare con essi è possibile applicare il vero significato della parola "turismo". Purtroppo il pericolo di oggi è che un eccessivo sfruttamento del luogo distorca l'esperienza del visitatore sostituendo una esperienza autentica con un surrogato alla "Disney" incentrato in una sfrenata commercializzazione che non favorirebbe né gli interessi immediati del turista, né quelli culturali e di vivibilità a lungo termine dei cittadini residenti. Volendo prendere ad esempio il caso di Positano, l'eccessiva commercializzazione avverrebbe unicamente a detrimento della qualità dell'esperienza del visitatore con l'inevitabile perdita di importanti flussi turistici.
Le conseguenze sarebbero disastrose per l'economia di tutte le attività e il relativo indotto che esse attivano. Bisogna capire una volta per tutte che non vi sono obiettivi grettamente protezionistici a vantaggio di qualche categoria o alla creazione di esclusive particolari, così come qualcuno strumentalmente vorrebbe far credere.
É per questi motivi che diventa necessario porre particolare attenzione nei trasporti sia via terra che via mare. Dall'uso intelligente che ne faremo dipenderà la risposta a questo problema, una riduzione e una miglior gestione della mobilità via mare è necessaria e indispensabile, in una parola è una priorità! Il riconoscimento conferito dall'UNESCO alle nostre località dovrebbe far riflettere. All'incontro avuto in Regione Campania con l'assessore ai trasporti Ennio Cascetta, preoccupato per gli eventi che hanno caratterizzato la scorsa estate, ho chiesto se potesse darci una iniezione di fiducia nel nostro futuro e con quali speranze dovessimo continuare a investire nelle nostre aziende che credo poter ritenere a giusta ragione il fiore all'occhiello della nostra regione. L'Assessore ha espresso, in risposta alle nostre istanze, la piena condivisione delle nostre preoccupazioni e ci invitati a non avere alcun timore perché si sarebbe fatto tutto quanto possibile.
Concludo, affermando che il nostro lavoro, la tradizione e la professionalità che ci contraddistinguono, ci portano ad essere profondi conoscitori e interpreti del nostro territorio nella gestione del quale sarebbe opportuno che i nostri amministratori concedessero maggior partecipazione e coinvolgimento alle associazioni di categoria!

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