IMPRESE ITALIANE E UNIONE AFRICANA
LO SVILUPPO CONGIUNTO DI DUE CONTINENTI
Filo diretto per l’espansione sui nuovi
mercati dal Maghreb al Sudafrica
ELY
SZAJKOWICZ
Responsabile Informazione e Comunicazione Assafrica & Mediterraneo
info@assafrica.it
Romano
Prodi, alla fine dello scorso febbraio a Sirte, in Libia, dove
si è tenuto
un Vertice straordinario dell'Unione Africana, ha affermato: «Unioni
grandi e forti, come la vostra in Africa e la nostra in Europa, sono
le colonne sulle quali poggiano la stabilità e la pace in una
comunità internazionale oggi fragile e frammentata. Queste Unioni
hanno valori comuni, operano per gli stessi obiettivi e hanno il dovere
di collaborare. Ne vedo il riflesso nelle strette relazioni operative
emerse fra la Commissione dell'Unione Africana e quella dell'U.E.».
Il silenzio della stampa sull'Unione Africana rappresenta uno dei casi
più evidenti della frequente parzialità e insufficienza
dell'informazione riguardante il continente africano. Coltan, diamanti,
guerre, povertà e malattie, indubbiamente reali, generano un
effetto-alone che getta ombra sui grandi processi politici ed economici
in atto in Africa, destinati a modificare nel medio periodo i rapporti
tra i due Continenti che si affacciano sul Mediterraneo. Dietro l'ambizioso
progetto che coinvolge tutti i Paesi del Continente Africa c'è il
Colonnello Gheddafi, suo ideatore, grande manovratore di alleanze politiche
ed economiche dal Marocco al Sudafrica e mutevole interlocutore dei
Paesi industrializzati. Il modello prescelto è quello, avanzatissimo
e sperimentato, dell'U.E.. Costruita con la stessa struttura e i medesimi
organi, gli uomini (e le donne) che ricoprono gli incarichi dell'Unione
Africana appartengono alla società civile africana colta ed educata
all'estero, e come tale spesso biculturale. Hanno perciò ben
chiara la necessità di conciliare concetti economici di sviluppo
e valore aggiunto con i legami degli africani con il loro territorio,
a rischio per l'inurbamento nei grandi centri che allenta i rapporti
familiari e l'appartenenza al clan. Tali elementi, infatti, fanno spesso
anche da garanzia al microcredito per i piccoli progetti di sviluppo
locali, su cui prospera il circuito di banche internazionali presenti
in Africa. L'Unione Africana e il Nepad - il programma di sviluppo economico
del continente ad essa complementare - attualmente in Italia restano
mediaticamente confinati tra i grandi processi politici ed economici
sopranazionali: sul piano dell'approccio operativo appaiono perciò lontani
agli imprenditori che, viceversa, dovrebbero esserne i primi cointeressati.
Tutto questo riecheggia nelle parole del Commissario per il Commercio
Elisabeth Tankeu, omologo del Commissario europeo Pascal Lamy, che ha
incontrato il Consiglio Direttivo di Assafrica & Mediterraneo e
un ristretto gruppo di banche e imprese facenti parte dell'Associazione.
L'incontro con le aziende, primo e unico in Italia dalla nascita dell'Unione
Africana nel 2000, si è svolto a Roma il 23 marzo e ha preceduto
la prima riunione ufficiale della Commissione Africana con quella Europea
e il suo Presidente Romano Prodi, fissato a Bruxelles per il giorno
dopo. Un approccio basato su cinque macroaree regionali (anziché su
singoli mercati nazionali) e priorità alle infrastrutture sono
gli elementi-chiave che la Commissione Africana sta portando avanti,
secondo le linee-guida con cui già da tempo Assafrica & Mediterraneo
indirizza le aziende associate operanti nell'area.
«Il nostro Continente è un grande produttore mondiale ma,
a fronte dei bassi prezzi di mercato delle materie prime, per decollare è necessario
dare valore aggiunto ai nostri prodotti. Le imprese italiane sono
ben note per capacità imprenditoriale e competitività.
Chiediamo loro di affiancarci in questo sforzo. Mercati di dimensione
regionale, progressiva armonizzazione delle normative tecniche
e del diritto degli affari saranno la nostra proposta per incentivare
l'intervento del settore privato come elemento di co-sviluppo» ha
sottolineato il Commissario Tankeu, che è stata due volte Ministro
del suo Paese, membro del CdA della Banca Mondiale, del Consiglio
della Banca Islamica di Sviluppo e del CdA della Banca per lo Sviluppo
dell'Africa Centrale. Grandi gruppi, PMI e rappresentanti del Sistema
Confindustria hanno espresso esigenze ed esperienze maturate sui mercati,
sollecitando contatti tra i sistemi delle imprese ed evidenziando
situazioni riscontrate sul campo. Attenzione al settore privato, limiti
per la quota di partecipazione nelle joint-venture, necessità di
contatti tra i sistemi delle imprese, difficoltà per le PMI
che devono confrontarsi con le multinazionali di settore, sono state
evidenziate tra l'altro da Pirelli, Telecom Italia, Finmeccanica,
MPS, insieme con Iccrea Holding, al Gruppo armatoriale Messina, Paravia
Ascensori spa e dal Presidente di Assindustria Salerno Andrea Prete,
presenti all'incontro. «Sul
piano operativo siamo pronti a fornire i nostri canali per diffondere
alle grandi imprese i flussi di informazioni che riceveremo dall'Unione
Africana sulle nuove infrastrutture e il Portale www.assafrica.it
sarà messo a disposizione
per lo sviluppo del partenariato tra PMI, evidenziato dal Commissario
Tankeu come fattore di sviluppo economico e sociale dell'Africa.
Grandi gruppi e piccole e medie imprese avranno così elementi
e strumenti necessari per le loro strategie di business sui nuovi
mercati emergenti africani. Co-sviluppo
e infrastrutture transmediterranee dovranno trasformare il Mediterraneo
in un grande lago interno allo Spazio euro-africano in costruzione
per il 2020. Sul piano politico, attraverso il BCEAM, l'organismo
europeo composto da Assafrica & Mediterraneo e dalle
sue consorelle europee specializzate sull'Africa, che rappresenta
oltre 4 milioni di addetti e una capacità di investimenti di
oltre 50 miliardi di euro, siamo pronti a fare pressing a Bruxelles,
per sviluppare i rapporti tra Ue e Unione Africana, nell'interesse
dello sviluppo congiunto del settore privato dei due continenti» ha
dichiarato al Commissario Tankeu il Presidente di Assafrica & Mediterraneo
Vincenzo Boccia. Assafrica & Mediterraneo predisporrà una
posizione delle imprese italiane in vista dell'approvazione del
Programma quadriennale d'azione della Commissione Africana fissata
per il luglio prossimo, evidenziando settori d'interesse, esigenze
e proposte delle imprese associate. clicca per visualizzare
il grafico:
|