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  Dicembre 2012

Articoli - n° 4 Maggio 2004
 



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IL MINISTRO LUNARDI A BENEVENTO
il sannio “CERNIERA” NEI COLLEGAMENTI

LA RISORSA ACQUA
UNA SFIDA PER IL FUTURO

LA RISORSA ACQUA
UNA SFIDA PER IL FUTURO
Le riflessioni di alcune autorità competenti sulla tematica
di Francesca Zamparelli

Nel 2004 è stato prescelto dalla Comunità Europea, per affrontare la questione idrica e garantire uno sviluppo sostenibile per il futuro. A tal proposito, e in occasione dei primi quaranta anni di attività, la Federazione Italiana Donne Arti e Professioni (Fidapa), sezione di Benevento, ha organizzato un Convegno dal tema "La Risorsa Acqua". Durante la manifestazione abbiamo affrontato la questione con alcune tra le principali autorità istituzionali presenti sul territorio.

Al Sindaco di Benevento D'Alessandro abbiamo chiesto quali sono gli interventi infrastrutturali per la rete idrica provinciale.
L'Amministrazione comunale ha investito molte risorse in questo settore. Oggi finalmente i nostri interventi sono tangibili e, collaborando con la GESESA, stiamo provvedendo alla manutenzione della condotta idrica della città e soprattutto delle zone, sottoposte ad allagamento, di Piazza Risorgimento e Rione Libertà. Un altro grave problema che è stato affrontato nel corso degli anni è sicuramente l'approvvigionamento dell'acqua nelle zone periferiche. Infatti, gli interventi in tal senso si sono intensificati e sono già state appaltate diverse opere: un acquedotto rurale a contrada cancelleria per un importo a base d'asta di 198.883,50 euro; la realizzazione dell'acquedotto rurale in contrada Pantano per un importo a base d'asta di 127.175 euro; la costruzione di un acquedotto delle contrade Imperatore, Cese, Panelli, Stella, per un importo a base d'asta 133.595 euro.

Con Lucia Ajovalsit, Presidente nazionale della Fidapa, abbiamo voluto approfondire le principali finalità della Federazione.
La Fidapa, insediatasi a Benevento nel 1964, si propone di promuovere, coordinare e sostenere le iniziative delle donne che operano nel campo delle arti, delle professioni e degli affari, elevando il livello della cultura e della qualificazione, adoperandosi per rimuovere le discriminazioni e favorendo rapporti amichevoli in tutto il mondo. Ogni biennio la nostra associazione svolge dei convegni su questioni di importanza nazionale. Il tema prescelto per la manifestazione svolta a Benevento, che riguarda l'acqua, rappresenta uno spaccato del tema nazionale "Donna, cultura e ambiente". Questa occasione ci fornisce la possibilità di festeggiare i primi quaranta anni di attività della Sezione di Benevento. Vorrei, a tal proposito, rivolgere un ringraziamento particolare all'attuale presidente provinciale Mariolina Addabbo e a tutte le donne che l'hanno preceduta negli anni, per l'ottimo lavoro svolto e i risultati raggiunti. Inoltre alle Istituzioni chiedo di lasciare più spazio alle donne e di sostenere la nostra Federazione nelle diverse attività che intende portare avanti.

Presidente Jannotti Pecci, qual è la situazione attuale?
Quando parliamo di "acqua", la questione riguarda un patrimonio di tutti. Avanza un diverso modo di "gestire" questa risorsa. Infatti, ricordava il Sindaco, l'aver affidato la gestione di questo bene alla GESESA, società privata, rappresenta un esempio di partnership tra pubblico e privato. È importante che una risorsa, non solo d'interesse, ma direi di diritto generale, come l'acqua, venga gestita "secondo principi di sana amministrazione privata" per eliminare quelle diseconomie e disfunzioni che nei fatti contraddistinguono molte attività pubbliche. Spesso dimentichiamo che uno dei problemi che determina la crisi idrica in diverse aree, non è tanto la mancanza della materia prima, ma la dispersione della stessa a causa di reti idriche simili a veri e propri colabrodo. Ed ecco che la partnership tra pubblico e privato costituisce un esempio di come si possa dare il giusto ritorno economico a chi fa degli investimenti, nel caso specifico la Società che gestisce la risorsa, salvaguardando quello che è un interesse generale.

Le personalità intervenute ai festeggiamenti per il quarantesimo anno della Fidapa

A Raffaello De Stefano Presidente Ato Calore-Irpinia chiediamo quali sono le esigenze idriche del territorio.

La legge Galli, del 1994, ha istituito gli ATO (Ambiti territoriali ottimali) che si occupano della gestione idrica; però l'attenzione e la reale consapevolezza verso la difesa del nostro ambiente è cominciata molto tardi. Purtoppo l'ATO 1 Campania è stato l'ultimo a insediarsi a causa di interessi contrastanti che ne hanno ostacolato la nascita e il decollo. Il nostro ruolo in questi anni è stato quello di organizzare sul territorio, per la prima volta, una pianificazione e una programmazione delle risorse idriche. Abbiamo provveduto a una ricognizione di tutte le opere esistenti e la fotografia delle realtà irpine e sannite ci mostra che esiste un'ottima acqua ma, purtroppo, la rete fognaria copre a malapena il 60% del nostro territorio e siamo in assenza quasi totale di depurazione corretta. Sono questi i problemi sui quali dobbiamo fondare la nostra battaglia. Il piano d'ambito predisposto, infatti, prevede: 300 km di nuovi collettori fognari; 1.400 km di rete distributiva; 180 nuovi osservatori. È necessario un ragionamento in termini di civiltà che proprio noi dobbiamo con forza portare avanti facendo leva anche sugli errori del passato rispetto ai quali le nostre zone hanno già pagato un prezzo troppo alto.
Al Presidente della Provincia di Benevento, Carmine Nardone, affidiamo le conclusioni.
Come sosteneva De Stefano una delle questioni da affrontare è quella dei depuratori. Abbiamo dato vita a una convenzione in base alla quale tutti gli scarichi di Benevento saranno attrezzati con delle "griglie" molto particolari in grado di abbattere più del 50% dei residui e di rendere l'acqua sostenibile rispetto alla fauna presente. Abbiamo siglato, poi, un accordo con il quale il Comune si impegnerà alla pulitura e allo smaltimento dei filtraggi garantendo una riqualificazione delle acque. Altro punto da affrontare è quello della diga di Campolattaro che ha avuto negli anni una serie di vicissitudini e problemi. Abbiamo realizzato un invaso tecnico che consente di fornire, durante il periodo estivo, almeno l'acqua per rivitalizzare i fiumi. Miriamo, inoltre, alla costituzione di un potabilizzatore e alla connessione dello stesso con la rete acquedottistica che consentirebbe l'uso delle acque. Solo attraverso la realizzazione di questi interventi possiamo garantire il miglioramento della situazione idrica della nostra provincia.

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