IL SEGRETO DEL NOSTRO SUCCESSO
TRASPARENZA E VOGLIA DI VINCERE
SAVOY
BEACH HOTEL DI PAESTUM
IL TEMPIO DOVE L’ACCOGLIENZA È UN DONO
INTERCAR
E TOYOTA
UNA PARTNERSHIP DI QUALITÁ
SAVOY BEACH HOTEL DI PAESTUM
IL TEMPIO DOVE L’ACCOGLIENZA È UN DONO
La bellezza storica di un territorio
si veste di nuovi progetti
di Vito Salerno & Raffaella
Venerando
Nel suggestivo scenario del Savoy Beach Hotel
di Paestum incontriamo Giuseppe Pagano, padrone
di "casa" impeccabile. Ogni
oggetto in vista mostra che qui ospitalità significa
corrispondere, con gusto, a una attesa. Marmi sfavillanti,
ceramica vietrese e vetro di Murano. Spazi imponenti e arredi
raffinati. Un'enclave del lusso, teatro ideale per meeting
e prestigiosi banchetti (la cucina è naturalmente incantevole),
più simile a una elegante club house che a un albergo
tradizionale.
Giuseppe
Pagano
General Manager Savoy Beach Hotel e Esplanade Hotel
info@hotelsavoybeach.it
Quando nasce il Savoy Beach Hotel?
La struttura è stata progettata negli anni 90, anche se il taglio
del nastro è avvenuto nel 2001. Il nome scelto per la nostra "casa" racchiude
in sé tre caratteristiche: è breve, internazionale e rimanda
ad atmosfere di alto livello. Si è pensato al "Savoy" per
richiamare il famoso hotel di Londra, emblema indiscusso della storia
dell'albergazione mondiale. Un'impronta di internazionalità e
raffinatezza, riassunta in un nome conciso che si presta a restar impresso
nella memoria e a rievocare al tempo stesso la prossimità al
mare. Punto forte della struttura è il progetto alla base, incentrato
su di un'immagine che coniuga sapientemente funzionalità e bellezza.
Quarantadue camere attorno a una hall a doppio livello che, per imponenza
ed eleganza, colpisce al cuore e rimane negli occhi. Il portico all'americana
edificato all'esterno ha reso ancor più prestigioso l'hotel nel
suo complesso.
La spettacolare piscina del Savoy Beach Hotel
Come è organizzata la struttura e l’offerta
dei servizi?
Dirigo questa struttura, coadiuvato da professionisti capaci e motivati.
Siamo stati bravi nel creare un clima collaborativo e sereno, una squadra
in cui ciascuno si sente indispensabile per il buon esito di un progetto
condiviso. Mai dimenticare che le risorse umane rappresentano il valore
aggiunto di un'azienda, soprattutto di servizi. I criteri progettuali,
concepiti per garantire la funzionalità della struttura e la
privacy della clientela, sono frutto della mia esperienza. Grande attenzione è riservata
ai servizi offerti. Abbiamo un rapporto di 4 mq di servizi per ogni
mq di spazio riservato al pubblico, che ci consente di gestire in modo
disinvolto i momenti di massima presenza, proponendo anche per i grandi
numeri la cucina espressa. Il nostro obiettivo è voler sempre
perseguire la qualità nel rispetto della tradizionale gastronomia
mediterranea. Anche le innovazioni si inseriscono in quest'ottica. Ad
esempio la carne di bufalo che ha proprietà eccezionali ed è parte
della storia del nostro territorio.
Quali sono le attese dei clienti?
La particolare location, Paestum, è meta di tante varietà di
turismo: commerciale, congressuale, banchettistico, vacanziero, culturale,
escursionistico, eno-gastronomico. Ogni tipologia riassume in sé una
serie di esigenze da soddisfare. Prima ancora che trovare una grande
struttura l'ospite chiede il calore del servizio che viene solo da personale
attento. Per il campo congressuale l'attesa principale è l'efficienza
nell’assecondare le richieste specifiche.
In che condizioni versa il settore della ricettività turistica?
Tempo sereno o stagione di crisi?
Scontiamo la crescita impetuosa degli anni passati che nessuno si è preoccupato
di consolidare. È indispensabile reinvestire i capitali prodotti,
invece, nelle nostre strutture in una continua tensione alla crescita.
Non esiste più, infatti, l'ospite affezionato che ogni anno,
con regolarità, si riserva una camera per lo stesso periodo ma
una clientela sempre diversa che con il passaparola può influenzare
scelte di amici e parenti, facendo nascere in loro il desiderio di visitare
la favola d'albergo che gli è stata raccontata. Gli albergatori
di Paestum hanno individuato nel congressuale e nella banchettistica
il segmento di mercato a loro più congeniale offrendo servizi
di alta qualità a prezzi decisamente competitivi, grazie all'abbattimento
di alcuni costi di gestione.
Quali le esigenze per un ulteriore sviluppo?
Non si può pensare solo al quotidiano ma vanno programmate scelte
precise nel medio-lungo periodo. Bisogna concentrare le risorse per
la realizzazione di tre grandi opere: un centro fieristico di livello
internazionale, un campo da golf e un porto/canale. Credo che Paestum
abbia le caratteristiche giuste per ospitare un centro fieristico
espositivo nel Sud Italia. Gli operatori di Campania, Basilicata,
Calabria e Sicilia sono costretti oggi a fare centinaia di chilometri
per aggiornarsi, per cercare quello che offre il mercato all'azienda
o, peggio ancora, per presentare i propri prodotti. Il Sud della Campania
meriterebbe un po' di
considerazione in
più anche dalla Regione, almeno pari a quella riservata dalla
Provincia di Salerno al nostro territorio, pensando alle possibili sinergie
piuttosto che ai fattori di concorrenza. A Paestum ci sono attualmente
1200 camere in alberghi aperti tutto l'anno, sintomo questo di vitalità e
volontà di fare. Se quest'azione importante del polo fieristico
si avviasse si creerebbero i presupposti per dare nuovo slancio all'economia
dell'intera zona. Un centro fieristico sarebbe utile anche per l'agricoltura
poiché rappresenterebbe per i piccoli produttori locali una preziosa
opportunità di visibilità. Rimini è il modello
da seguire e Paestum si candida per il Sud a eguagliarla. Anche creare
un campo da golf sarebbe un'iniziativa in linea con i gusti della nostra
clientela obiettivo. Dopo Serre, dobbiamo dare inizio a un circuito
soddisfacendo i desideri di una nicchia particolare di mercato. Le prospettive
di decollo del progetto sono incoraggianti e le trattative con i proprietari
dei terreni a buon punto. Con un occhio a quanto fanno Spagna e Portogallo,
per essere competitivi la strategia premiante è offrire servizi
aggiuntivi alla bellezza dei nostri territori. Occorre però risolvere
i problemi legati ai trasporti. In questa direzione si inserisce la
realizzazione di un porto/canale alla foce del fiume Sele. Nessuna concorrenza
con quello di Agropoli quanto piuttosto una volontà precisa di
integrarsi con esso. L'idea è un attracco per grandi barche che
valga da impulso anche al territorio ebolitano e a tutto il litorale
che va da Paestum fino a Salerno, e che funga da ponte con le due Costiere,
amalfitana e cilentana. Mai smetteremo di credere in questo progetto.
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