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  Dicembre 2012

Articoli
n° 6 Luglio 2004
 




     INSERTO ASSEMBLEA DEI SOCI GENERALE 2004 RELAZIONE DEL PRESIDENTE ANDREA PRETE
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IL SEGRETO DEL NOSTRO SUCCESSO
TRASPARENZA E VOGLIA DI VINCERE

SAVOY BEACH HOTEL DI PAESTUM
IL TEMPIO DOVE L’ACCOGLIENZA È UN DONO

INTERCAR E TOYOTA
UNA PARTNERSHIP DI QUALITÁ

SAVOY BEACH HOTEL DI PAESTUM
IL TEMPIO DOVE L’ACCOGLIENZA È UN DONO
La bellezza storica di un territorio si veste di nuovi progetti

di Vito Salerno & Raffaella Venerando

Nel suggestivo scenario del Savoy Beach Hotel di Paestum incontriamo Giuseppe Pagano, padrone di "casa" impeccabile. Ogni oggetto in vista mostra che qui ospitalità significa corrispondere, con gusto, a una attesa. Marmi sfavillanti, ceramica vietrese e vetro di Murano. Spazi imponenti e arredi raffinati. Un'enclave del lusso, teatro ideale per meeting e prestigiosi banchetti (la cucina è naturalmente incantevole), più simile a una elegante club house che a un albergo tradizionale.

Giuseppe Pagano
General Manager Savoy Beach Hotel e Esplanade Hotel
info@hotelsavoybeach.it


Quando nasce il Savoy Beach Hotel?
La struttura è stata progettata negli anni 90, anche se il taglio del nastro è avvenuto nel 2001. Il nome scelto per la nostra "casa" racchiude in sé tre caratteristiche: è breve, internazionale e rimanda ad atmosfere di alto livello. Si è pensato al "Savoy" per richiamare il famoso hotel di Londra, emblema indiscusso della storia dell'albergazione mondiale. Un'impronta di internazionalità e raffinatezza, riassunta in un nome conciso che si presta a restar impresso nella memoria e a rievocare al tempo stesso la prossimità al mare. Punto forte della struttura è il progetto alla base, incentrato su di un'immagine che coniuga sapientemente funzionalità e bellezza. Quarantadue camere attorno a una hall a doppio livello che, per imponenza ed eleganza, colpisce al cuore e rimane negli occhi. Il portico all'americana edificato all'esterno ha reso ancor più prestigioso l'hotel nel suo complesso.


La spettacolare piscina del Savoy Beach Hotel

Come è organizzata la struttura e l’offerta dei servizi?
Dirigo questa struttura, coadiuvato da professionisti capaci e motivati. Siamo stati bravi nel creare un clima collaborativo e sereno, una squadra in cui ciascuno si sente indispensabile per il buon esito di un progetto condiviso. Mai dimenticare che le risorse umane rappresentano il valore aggiunto di un'azienda, soprattutto di servizi. I criteri progettuali, concepiti per garantire la funzionalità della struttura e la privacy della clientela, sono frutto della mia esperienza. Grande attenzione è riservata ai servizi offerti. Abbiamo un rapporto di 4 mq di servizi per ogni mq di spazio riservato al pubblico, che ci consente di gestire in modo disinvolto i momenti di massima presenza, proponendo anche per i grandi numeri la cucina espressa. Il nostro obiettivo è voler sempre perseguire la qualità nel rispetto della tradizionale gastronomia mediterranea. Anche le innovazioni si inseriscono in quest'ottica. Ad esempio la carne di bufalo che ha proprietà eccezionali ed è parte della storia del nostro territorio.

Quali sono le attese dei clienti?
La particolare location, Paestum, è meta di tante varietà di turismo: commerciale, congressuale, banchettistico, vacanziero, culturale, escursionistico, eno-gastronomico. Ogni tipologia riassume in sé una serie di esigenze da soddisfare. Prima ancora che trovare una grande struttura l'ospite chiede il calore del servizio che viene solo da personale attento. Per il campo congressuale l'attesa principale è l'efficienza nell’assecondare le richieste specifiche.

In che condizioni versa il settore della ricettività turistica? Tempo sereno o stagione di crisi?
Scontiamo la crescita impetuosa degli anni passati che nessuno si è preoccupato di consolidare. È indispensabile reinvestire i capitali prodotti, invece, nelle nostre strutture in una continua tensione alla crescita. Non esiste più, infatti, l'ospite affezionato che ogni anno, con regolarità, si riserva una camera per lo stesso periodo ma una clientela sempre diversa che con il passaparola può influenzare scelte di amici e parenti, facendo nascere in loro il desiderio di visitare la favola d'albergo che gli è stata raccontata. Gli albergatori di Paestum hanno individuato nel congressuale e nella banchettistica il segmento di mercato a loro più congeniale offrendo servizi di alta qualità a prezzi decisamente competitivi, grazie all'abbattimento di alcuni costi di gestione.

Quali le esigenze per un ulteriore sviluppo?
Non si può pensare solo al quotidiano ma vanno programmate scelte precise nel medio-lungo periodo. Bisogna concentrare le risorse per la realizzazione di tre grandi opere: un centro fieristico di livello internazionale, un campo da golf e un porto/canale. Credo che Paestum abbia le caratteristiche giuste per ospitare un centro fieristico espositivo nel Sud Italia. Gli operatori di Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia sono costretti oggi a fare centinaia di chilometri per aggiornarsi, per cercare quello che offre il mercato all'azienda o, peggio ancora, per presentare i propri prodotti. Il Sud della Campania meriterebbe un po' di considerazione in più anche dalla Regione, almeno pari a quella riservata dalla Provincia di Salerno al nostro territorio, pensando alle possibili sinergie piuttosto che ai fattori di concorrenza. A Paestum ci sono attualmente 1200 camere in alberghi aperti tutto l'anno, sintomo questo di vitalità e volontà di fare. Se quest'azione importante del polo fieristico si avviasse si creerebbero i presupposti per dare nuovo slancio all'economia dell'intera zona. Un centro fieristico sarebbe utile anche per l'agricoltura poiché rappresenterebbe per i piccoli produttori locali una preziosa opportunità di visibilità. Rimini è il modello da seguire e Paestum si candida per il Sud a eguagliarla. Anche creare un campo da golf sarebbe un'iniziativa in linea con i gusti della nostra clientela obiettivo. Dopo Serre, dobbiamo dare inizio a un circuito soddisfacendo i desideri di una nicchia particolare di mercato. Le prospettive di decollo del progetto sono incoraggianti e le trattative con i proprietari dei terreni a buon punto. Con un occhio a quanto fanno Spagna e Portogallo, per essere competitivi la strategia premiante è offrire servizi aggiuntivi alla bellezza dei nostri territori. Occorre però risolvere i problemi legati ai trasporti. In questa direzione si inserisce la realizzazione di un porto/canale alla foce del fiume Sele. Nessuna concorrenza con quello di Agropoli quanto piuttosto una volontà precisa di integrarsi con esso. L'idea è un attracco per grandi barche che valga da impulso anche al territorio ebolitano e a tutto il litorale che va da Paestum fino a Salerno, e che funga da ponte con le due Costiere, amalfitana e cilentana. Mai smetteremo di credere in questo progetto.


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