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	   PORTO COMMERCIALE SEMPRE IN FERMENTO 
	    AFFARI PER 4 MILIONI DI TONNELLATE L'ANNO 
	        Un progetto di riassetto è stato
	        avviato per arginare il rischio idrogeologico  
	        
	               
	              di
	              Roberto Napoli  
Direttore Dipartimento Salerno - ARPAC 
arpac-salerno@libero.it 
 
 	              Il
                  porto di Salerno svolge essenzialmente la funzione di porto
                  commerciale e fa della città un notevole centro di scambi.
                  Il traffico commerciale portuale ha subito nell'ultimo decennio
                  un notevole incremento. A oggi si stimano circa quattro milioni
                  di tonnellate di merci movimentate, delle quali 1.730.705 tonnellate
                  sbarcate e 2.103.453 imbarcate con un incremento del 137% rispetto
                  al 1987. In particolare le merci messe in container rappresentano,
                  in termini di tonnellate, il 70% dei transiti complessivi dello
                  scalo.  
                  Lo scenario del porto di Salerno è in via di trasformazione.
                  Infatti, nel breve e medio periodo assumerà sempre più funzioni
                  di porto regionale, grazie anche alla realizzazione di un interporto,
                  quale nodo di interscambio, nel comune di Pontecagnano-Faiano,
                  per incanalare il traffico commerciale nelle direzioni Nord-Sud
                  (da La Spezia via Salerno fino a Palermo e Nord Africa, e viceversa)
                  e Ovest-Est, (da Salerno verso il bacino adriatico: Manfredonia,
                  Bari, la Iugoslavia e la Grecia). Oggi, il porto di Salerno
                  si prepara a una nuova grande sfida; grazie anche all'affermarsi
                  di una politica di sviluppo del turismo e alla collocazione
                  geografica della città, al centro di un comprensorio
                  turistico di grande pregio (Costa d’Amalfi, Paestum,
                  Pompei), si vuole fare del porto uno scalo crocieristico di
                  livello internazionale inserito nel circuito degli approdi
                  più rappresentativi del Mediterraneo. La presenza di
                  un porto "turistico" consolidato dovrebbe essere
                  uno dei poli trainanti dell'economia salernitana. La riorganizzazione
                  della portualità turistica costituisce uno degli obiettivi
                  strategici del nuovo PRG del Comune di Salerno.  
                  Difatti il progetto di AAPU che interesserà il fronte
                  marittimo prevede: 
                  - la riorganizzazione del porto commerciale; 
                  - l'ampliamento e la riqualificazione del porto turistico Masuccio
                  Salernitano, al fine di una migliore qualità dei servizi
                  e di una maggiore integrazione con la città; 
                  - la creazione di un secondo porto turistico di fronte al litorale
                  di Santa Teresa. 
                  La presenza del porto e delle attività connesse, comporta
                  un elevato impatto ambientale sull'ecosistema cittadino, basti
                  pensare ai crescenti livelli di congestione del traffico, all'inquinamento
                  atmosferico, acustico e marino, alla sottrazione di una quantità di
                  risorsa pubblica (lo spazio costiero). Difatti le principali
                  problematiche ambientali relative agli ambiti portuali, possono
                  così sintetizzarsi: 
                  - rischio di incidenti favorito da particolari condizioni meteo-marine; 
                  - aumento di torbidità generato da interramenti o da
                  dragaggi di fondali; 
                  - l'accumulo e la dispersione negli ecosistemi limitrofi di
                  sostanze tossiche derivanti dallo stazionamento delle navi
                  (rilascio di oli, idrocarburi e sostanze dovute all'attività umana)
                  e dal carico e scarico merci;  
                  - l'impatto acustico che si propaga velocemente a grandi distanze; 
                  - la messa in opera di infrastrutture funzionali a una buona
                  fruizione del porto stesso; 
                  - la congestione del traffico e le numerose problematiche collegate
                  alla mobilità urbana. 
                  Un ulteriore punto da affrontare è quello relativo alla
                  costruzione di infrastrutture per la fruizione del porto. Queste,
                  deviando le correnti marine, hanno comportato l'erosione costiera
                  con la scomparsa di ampi tratti di costa della litoranea orientale
                  (tra Pontecagnano e Salerno). In conclusione, dopo avere visionato
                  tutti i dati relativi alla città di Salerno, il Comune è caratterizzato
                  da un buon grado di vivibilità sia nel suo centro urbano
                  che nell'immediato hinterland. Non mancano però fattori
                  di pressione sul territorio. Per far fronte a tali problematiche
                  e alle esigenze di rinnovo della città sono in atto
                  mirate scelte progettuali (AAPU) elaborate per alcune aree
                  significative della città, che richiedono di essere
                  sottoposte con urgenza a progetti di trasformazione e miglioramento.
                  Tali scelte anticipano lo scenario finale del nuovo PRG che
                  tende a rilanciare Salerno come città del turismo, del
                  commercio, dei servizi e dell'organizzazione del tempo libero
                  e della cultura. In quest'ottica di qualificazione e crescita
                  generale della città è prevista la risoluzione
                  delle attuali criticità ambientali mediante la riorganizzazione
                  della mobilità, dei parcheggi, del porto turistico e
                  commerciale, il rilancio della infrastrutture alberghiere,
                  la riqualificazione di interi quartieri cittadini, del verde
                  e dell'arredo urbano, dei litorali nonché il miglioramento
                  delle acque di balneazione. 
                   
                  Cenni sui rischi idrogeologici 
                  Argomento a parte è quello relativo ai rischi idrogeologici:
                  la Campania è una regione nella quale l'esposizione
                  al rischio naturale è molto elevata sia per le peculiarità fisiografiche
                  del territorio che per l'intensa antropizzazione. Il dissennato
                  uso del suolo, nonché l'urbanizzazione incontrollata,
                  hanno compromesso le naturali condizioni di equilibrio del
                  sistema uomo-ambiente. L'assetto morfologicostrutturale del
                  territorio favorisce tipologie di fenomeni naturali quali:
                  dissesto idrogeologico, terremoti ed eruzioni vulcaniche. La
                  presenza di vaste aree a rischio idrogeologico sul territorio
                  nazionale ha determinato la realizzazione di interventi organici
                  di protezione e riassetto del territorio, per la riduzione
                  del rischio. Con l'attuazione del D.L. 180/1998, sono stati
                  trasferiti alle Regioni fondi per la realizzazione di programmi
                  di intervento urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico.
                  Per le stesse finalità sono stati stanziati fondi nell'ambito
                  delle Leggi Finanziarie dal 1999 ad oggi; tali risorse vengono
                  assegnate alle Regioni in base ai vigenti criteri di riparto.
                  A fronte degli interventi di emergenza (dopo Sarno), gestiti
                  dalla apposita Struttura Commissariale, è stato predisposto
                  il "Piano generale degli Interventi Infrastrutturali di
                  emergenza e prima sistemazione idrogeologica". Tale Piano,
                  che ha avuto nel tempo successive rimodulazioni e approvazioni,
                  prevede interventi per complessivi 1.092,292 mld di vecchie
                  lire, di cui 37 miliardi finanziati con fondi diversi da quelli
                  attribuiti alla Struttura Commissariale. I recenti eventi calamitosi,
                  dunque, hanno evidenziato il ruolo essenziale della pianificazione
                  territoriale. È necessario favorire un processo di coinvolgimento
                  dei soggetti istituzionali ai differenti livelli di governo
                  del territorio, per giungere a una pianificazione integrata
                  e coerente. Il Piano di Bacino, strumento specifico della difesa
                  del suolo, definisce le politiche di intervento sul territorio
                  di bacino attraverso i piani stralcio. A oggi, nessun Piano
                  di Bacino è stato redatto in forma completa, ma un notevole
                  impulso all’attività di pianificazione delle Autorità di
                  bacino è stato innescato dal D.L. 180/1998. La grande
                  presenza di aree a rischio idrogeologico sul territorio regionale
                  rappresenta un pericolo per la sicurezza delle persone e dei
                  beni esposti e costituisce un limite alle potenzialità di
                  utilizzazione del territorio e del suo sviluppo. Per tale motivo è stata
                  avviata sul territorio un’azione concreta di riduzione
                  del rischio attraverso programmi di interventi di protezione
                  e riassetto del territorio, finanziati da apposita normativa
                  nazionale e regionale. Dall'analisi della situazione attuale
                  appare evidente la necessità di ulteriori stanziamenti
                  finanziari per nuovi interventi organici di riassetto di un
                  territorio ampiamente fragile. 
	   
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