ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli
n° 6 Luglio 2004
 




     INSERTO ASSEMBLEA DEI SOCI GENERALE 2004 RELAZIONE DEL PRESIDENTE ANDREA PRETE
Costozero: scarica L' INSERTO ASSEMBLEA DEI SOCI GENERALE 2004 RELAZIONE DEL PRESIDENTE ANDREA PRETE in formato pdf
Inserto - 59 Kb
EDITORIALE - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

MEZZOGIORNO (O MEZZANOTTE)
OPPORTUNITÀ (O LIMITE) PER LA CRESCITA DEL PAESE
Dopo le elezioni Governo e Opposizione devono superare le loro contraddizioni

di Antonio Paravia Direttore Costozero magazine
antonio.paravia@assindustria.sa.it 

Il nostro Paese, tra i tanti mali, è afflitto anche da una frequenza eccessiva dei momenti elettorali. Dopo le europee e le parziali amministrative 2004, avremo l’anno prossimo le regionali, nel 2006 le politiche e via di seguito. In questi periodi l’Italia si “ferma” a dir poco per quaranta giorni e diventa più populista e inconcludente, toccando i suoi picchi massimi di litigiosità. In tale scenario la questione meridionale viene da tutti sbandierata come priorità, salvo poi non darvi l’attenzione che essa merita per la crescita non solo del Mezzogiorno, ma dell’intera Nazione. Non vogliamo qui riepilogare tutti gli interventi che sarebbero necessari. Al riguardo il competente Comitato di Confindustria, ora presieduto da Ettore Artioli, saprà svolgere la sua positiva azione di pressing sia sul governo nazionale, che su quelli regionali. Del resto lo stesso Montezemolo ha inserito la questione tra le principali del programma confindustriale. Prefe-riamo, invece, trattare alcuni aspetti che spesso hanno generato idee qualunquiste sull’argomento. Infatti molti pensano che il Sud sia dominato da fattori culturali e storici contrari allo sviluppo capitalistico e al liberismo, praticamente ancora votato all’assistenzialismo: un territorio con poche aziende e modesti imprenditori. A tali falsi preconcetti opponiamo due considerazioni. La prima è che registriamo al Sud un numero vastissimo di piccole e medie imprese che, in condizioni certamente svantaggiate rispetto alle aree ricche del Paese, hanno saputo conquistare grandi successi per i loro marchi. La seconda è che l’assistenzialismo, che ha imperversato dagli anni sessanta ai novanta, ha prodotto vantaggi alle forze politiche del tempo e all’industria del Centro-Nord. Questa, infatti, ha beneficiato della parte più rilevante dei finanziamenti per investimenti al Sud, peraltro in molti casi dismettendo o chiudendo i centri di produzione allorquando sono cessate le convenienze. Non consideriamo, poi, gli ulteriori benefici di cui ha goduto attraverso la fornitura di macchinari e altro a questo nuovo “mercato industriale meridionale”. Il Presidente di Confindustria nel suo esordio ci ha esortati ad avere fiducia in noi stessi, nelle nostre capacità. Eliminiamo, quindi, lo scetticismo e puntiamo sulla qualità. Invitiamo le istituzioni pubbliche a investire sull’efficienza, così come i giovani a impegnarsi molto nella loro formazione. Limitiamo questa folle corsa alla devolution e miriamo soprattutto all’unità nazionale e a quella europea. Dobbiamo lavorare in una logica di sistema, piuttosto che continuare ad andare verso una deriva regionalistica, provinciale, municipale, che avrà per paradosso seguiti nella circoscrizione e nel condominio. Il persistere dei tanti gap tra Centro-Nord e Sud dovrebbe spingerci a difendere strenuamente la politica degli incentivi, sia pure riducendo le diverse tipologie, alcune oramai desuete. Siamo disponibili a ogni confronto, ma desideriamo evidenziare due fattori imprescindibili. Il primo è che bisogna ben coniugare il rigore della valutazione dell’intervento con la necessità inderogabile che questo avvenga tramite automatismi. Il fattore tempo è sempre più vitale per il successo nella produzione di beni e servizi, i rallentamenti della P.A. vanificano l’idea imprenditoriale. Il secondo è che siamo vittime di una pressione fiscale insostenibile, in primis per la famigerata IRAP, che pesa soprattutto sulle imprese ad alto tasso occupazionale. A chi sono indirizzate queste enormi risorse? Vengono utilizzate per gli sperperi della spesa pubblica centrale, regionale e periferica. Rinunceremmo volentieri ad una parte degli incentivi, se ricevessimo precise garanzie di riduzione di tali costi improduttivi e di spostamento di questi mezzi in favore delle reti energetiche, idriche, della viabilità per gomma, ferro, aria e acqua, e per le infrastrutture civili (sanità, scuola e sistema giudiziario). Vogliamo vivere e operare in un Sud “illuminato”, più efficiente e che sappia anche attrarre investimenti finalmente stabili. Non possiamo correre il rischio che la classe politica (vale per entrambi gli schieramenti), resti prigioniera al proprio interno delle sue contraddizioni e contrapposizioni. Se così fosse saremmo un limite per la crescita del Paese, non più Mezzogiorno ma Mezzanotte d’Italia.


Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Luglio - 3.012 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it