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  Dicembre 2012

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n° 6 Luglio 2004
 




     INSERTO ASSEMBLEA DEI SOCI GENERALE 2004 RELAZIONE DEL PRESIDENTE ANDREA PRETE
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PER L’ECONOMIA È IL MOMENTO DI RILANCIARE
FORMAZIONE IN SINTONIA CON IL MERCATO

Consegnati i Diplomi della XV edizione del Master in Direzione d’Impresa

a cura di Vittorio Paravia
Presidente Fondazione Antonio Genovesi Salerno - SDOA
sdoa@sdoa.it

L' economia salernitana stenta a ripartire, le analisi tecniche e statistiche confermano una situazione di difficoltà. Tra le priorità per creare le condizioni più adatte al rilancio degli investimenti spicca ancora una volta la formazione in grado di assecondare le reali aspettative del mercato del lavoro.


L'analisi congiunturale
«In una Campania - è scritto nel rapporto sullo stato dell'economia provinciale diffuso dalla C.C.I.A.A. - che appare complessivamente in linea con l'andamento previsionale nazionale, la provincia di Salerno si colloca in una posizione di crescita più contenuta con riferimento al Pil». Anche se non mancano alcune consolazioni: turismo ed export hanno "tenuto" bene rispetto al vistoso calo nazionale e regionale, l'agro-alimentare e il porto commerciale continuano a "tirare" l'economia locale. E - sorpresa - cresce il numero degli occupati. «Con esclusivo riferimento ai dati diffusi dall'Istat l'occupazione in provincia di Salerno è aumentata, rispetto al 2002, del 2,4% sull'onda di un processo di terziarizzazione comune ad altre aree del Paese». Basta dare, infatti, uno sguardo alla composizione del valore aggiunto provinciale per rendersi conto che il 74,7% proviene dai servizi, il 20,3% dall'industria e il 5% dall'agricoltura. Di conseguenza proprio il settore dei servizi, nonché l'assorbimento di addetti nelle piccole imprese dell'artigianato, ha consentito di ampliare il bacino degli occupati. «Ha contribuito all'espansione dell'occupazione dipendente nel vasto settore dei servizi - segnala l'indagine congiunturale della C.C.I.A.A. riferita a luglio-dicembre 2003 - ma anche in quello dell'agricoltura, l'utilizzo particolarmente vivace di strumenti di sostegno all'occupazione, dell'emersione del lavoro "grigio" e della flessibilità contrattuale». Insomma le nuove tipologie di lavoro incidono sui trend, ma la crisi di settori importanti come l'industria manifatturiera persiste e i suoi riflessi si coniugano con la debole domanda interna di consumi che genera effetti negativi sul commercio.

Il ruolo della formazione
Nel Mezzogiorno si sono fatti importanti passi in avanti per la formazione di nuovi manager, anche se è ancora molto diffuso il modello del self made man che tramanda alle generazioni successive la guida dell'azienda di famiglia. Questo modello "patriarcale" ha però subito modifiche importanti: i figli prima di accedere ai posti di comando adesso frequentano scuole e master che garantiscono competenze e professionalità. Anche se alla fine solo l'esperienza maturata sul campo consente di acquisire la piena padronanza dei meccanismi manageriali. I migliori cervelli, intanto, sono in fuga dal Sud. Purtroppo c’è poca integrazione tra domanda e offerta, ma anche ritardi nei percorsi di sviluppo più avanzati. Da qui la ricerca di sbocchi al Nord o all'estero. Se non si riuscirà ad arginare questa situazione nei prossimi anni il divario con le zone più evolute del Paese aumenterà in maniera irreversibile. Gli imprenditori hanno la loro parte di colpe, ma il problema è più complesso: non è vero che solo al Sud è difficile reperire buoni manager. È vero, invece, che nelle aree depresse diventa più difficile costruire un ma nagement motivato e convinto dello scenario in cui opera. Il tallone di Achille del Mezzogiorno è certamente anche la formazione di qualità.

Il Master in Direzione d'Impresa
La Fondazione Antonio Genovesi Salerno promuove istituzionalmente, direttamente o in collaborazione con organismi pubblici e privati, lo sviluppo della cultura imprenditoriale e delle tecniche e abilità manageriali nel Mezzogiorno, prevalentemente attraverso la propria struttura permanente di formazione, la SDOA. Per perseguire tale obiettivo, la Fondazione ha deciso di organizzare risorse umane e finanziarie per la realizzazione di attività di studio, ricerca, formazione e assistenza progettuale, integrate in una logica sistemica e finalizzata ad arricchire la dotazione di capitale umano del territorio, affermando i principi, le metodologie e le tecniche avanzate di gestione d'impresa, favorendo l'utilizzo di nuove tecnologie, la formazione di nuova imprenditorialità e occupazione, nonché contribuendo a migliorare la tutela dell'ambiente, lo sviluppo socio-economico locale e partecipando alla concertazione e alla programmazione territoriale. In tale prospettiva i master Sdoa si segnalano da tempo per due aspetti: la metodologia particolarmente attenta a mettere gli allievi in contatto diretto con il mondo del lavoro; la qualità dell'offerta formativa in sintonia con il mercato dell'occupazione e la domanda delle imprese. Il Master in Direzione d'Impresa è un corso di alta specializzazione post lauream riservato a giovani con alto potenziale e forte motivazione. Il Master, accreditato Asfor dal 1991 alla diciassettesima edizione, si pone l'obiettivo di integrare la formazione universitaria di giovani laureati con le necessarie conoscenze tecniche atte a fare di loro risorse manageriali da utilizzare con profitto in ruoli di responsabilità operativa, per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. I risultati occupazionali fino ad oggi sono stati di gran lunga superiori ai parametri di certificazione stabiliti dall'ASFOR, che prevedono un placement dell'80% entro sei mesi dalla fine del corso. La quasi totalità dei diplomati (95%) infatti, risulta a tutt'oggi occupata in aziende di prestigio. Il Master si articola in quattro fasi formative. La prima si propone di omogeneizzare la preparazione di candidati provenienti da diverse esperienze con lo studio di nozioni fondamentali di micro e macro economia, marketing, produzione, organizzazione e comportamento organizzativo, metodi quantitativi, personal computing. La seconda sviluppa tali conoscenze suddivise per aree funzionali, in una logica di integrazione operativa tesa allo sviluppo di concrete capacità di intervento nell’organizzazione. La terza fase ha come obiettivo la verifica operativa delle conoscenze acquisite attraverso project work con business plan di progetti di ICT. La quarta amplia le conoscenze attraverso esperienze concrete nell'ambito di nuove iniziative imprenditoriali o stage aziendali. Il Master è riservato a 30 giovani laureati (o laureandi con la sola tesi da discutere entro la data di avvio del Corso) o in possesso di titolo di studio equivalente conseguito all'estero. Un percorso strategico che mette in pratica una formazione incentrata sulla necessità di consentire l'ingresso nel mondo del lavoro dalla porta principale per i giovani del Mezzogiorno.

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