IL RUOLO DEI CONFIDI DOPO BASILEA 2
LA RIFORMA NON COINVOLGE SOLO LE BANCHE
Garanti grazie alla conoscenza profonda di imprese e territorio
di
Rosario Caputo
Presidente Consorzio Campania Fidi
confidi@unioneindustriali.caserta.it
Offrire
alle banche una mitigazione del rischio di credito, è il
ruolo principale del Confidi. Tuttavia lo scenario si sta rapidamente
evolvendo in vista di Basilea 2, in vigore dal 2006. Non dobbiamo
aspettare tale data per fare esperienza di ciò che accadrà in
quanto i principali gruppi bancari ne stanno anticipando i
comportamenti attraverso una più rigorosa valutazione
del rischio e applicando rating strettamente correlati alla
segmentazione qualitativa della propria clientela. Per le imprese,
in particolare quelle di minori dimensioni, già si registrano
i primi segnali di razionamento e rincaro dei costi. Basilea
2 ha la portata di una rivoluzione che coinvolge non solo banche
e aziende ma anche i Confidi. Nel nuovo contesto, la garanzia
conferita da un Confidi ha valore solo nella misura in cui
permette di migliorare il rating della controparte interessata.
Per farlo, il Confidi deve possedere un rating esterno o interno
più elevato di quello dell'impresa assistita e riuscire
a trasmettere il suo rating più elevato a beneficio
dell'assistita nel rapporto debitore di quest'ultima con la
banca. Basilea 2, infine, prevede requisiti ben precisi per
le garanzie. Riguardo alla copertura, essa deve essere diretta
(un diritto immediatamente esercitabile nei confronti del garante);
esplicita (legata a una esposizione specifica); irrevocabile
(senza clausole contrattuali che consentano al garante di annullare
la copertura) e incondizionata (senza clausole che consentano
al garante di non pagare tempestivamente nel caso di inadempienza
del debitore). L'adozione di metodologie "oggettive" di
valutazione del credito favorirà il passaggio da rapporti
basati sul multiaffidamento con parcellizzazione dei rischi
a rapporti fondati sulla conoscenza dell'impresa, in cui la
disponibilità e la gestione delle informazioni sono
il nodo centrale di questa epocale trasformazione. In questo
solco le imprese dovranno muoversi mentre il Confidi dovrà,
forte delle sue riconosciute potenzialità, affermare
con sempre maggiore autorevolezza il proprio ruolo di garante.
Esso possiede, infatti, un "plus" di conoscenze sulle
imprese associate e sul territorio in cui opera, grazie al
quale interagire nel processo di determinazione dei "rating" interni
delle banche svolgendo un ruolo fondamentale di integrazione
e adattamento delle tecniche valutative, se non proprio una
vera attività di outsourcing per quelle filiali bancarie
che presentano un’inadeguatezza strutturale rispetto
alla massa finanziaria amministrata. Ciò dovrà comportare
una maggiore crescita dimensionale del Confidi con il suo rafforzamento
strutturale e patrimoniale. Questo percorso non potrà prescindere
da una più cospicua canalizzazione di risorse finanziarie
da parte delle istituzioni locali preposte allo sviluppo economico
del territorio verso questi Organismi che il D.L. 269/2003
accredita quale naturale interlocutore delle imprese verso
il sistema creditizio. Condividendo il programma del Presidente
designato dell'Unione Industriali di Caserta Carlo Cicala sulle
iniziative creditizie a sostegno delle imprese campane, sottolineo
la necessità che tutto il sistema economico e politico
regionale si adoperi per una totale realizzazione.
Fondo di Garanzia Regionale per il credito a medio lungo termine
Tale strumento previsto dal POR Campania alla misura 4.2. lett.
g) è stato attivato con delibera del 20 febbraio 2003
n. 721 dalla Regione Campania e prevede un Fondo regionale
di Garanzia diviso in 5 sezioni provinciali di ammontare complessivo
di 46,5 milioni di euro. Esso garantisce fino all'80% le richieste
di finanziamento per investimento (da 18 mesi a 10 anni) di
aziende aventi sede in Campania, e consente la realizzazione
di investimenti nella stessa regione per circa 1 miliardo di
euro. Il Fondo di Garanzia regionale, primo in assoluto in
Italia, ha un carattere completamente innovativo per la sua
caratteristica. Infatti tale garanzia è "a prima
richiesta" assimilabile a una vera garanzia reale ed è in
linea con le norme creditizie imposte da Basilea 2. Dopo una
lunga fase di intese finalizzate a garantire la più ampia
partecipazione alla gara per la gestione del Fondo da parte
di tutte le componenti economiche della Campania, a seguito
di ricorsi al TAR la Regione Campania ha sospeso il Bando in
data 26/05/2003 e ancora ad oggi non si registrano novità sul
piano normativo. É necessario, pertanto, riavviare immediatamente
l'iter in quanto si rischia di perdere alcune ingenti risorse
finanziarie e con esse una delle ultime opportunità di
sviluppo per le imprese regionali, considerato l'allargamento
dell'Europa a Est e la conseguente canalizzazione dei fondi
verso quelle aree economiche.
Legge regionale di assistenza finanziaria ai Confidi per il
credito a breve termine
Con deliberazione n. 9570 la Regione Campania ha sospeso tutte
le leggi regionali che (a suo avviso) presentavano caratteristiche
di incompatibilità con i criteri di finanziamento e
contributi previsti della CEE. È stata anche sospesa
la L. n. 35/93 relativa all'Assistenza finanziaria della Regione
Campania ai Consorzi e alle società consortili operanti
nel settore industriale. Considerata l'importanza che la predetta
legge regionale ha rivestito per l'incremento dei fondi di
garanzia dei Confidi campani e che in Italia sono tuttora operativi
analoghi interventi regionali attivati da altre regioni, si
ritiene fondamentale la rapida approvazione di un nuovo e più moderno
progetto di legge regionale (già presentato nei mesi
scorsi dal Consorzio Campania Fidi) di incentivazione per i
Confidi per garantire gli indebitamenti a breve dei propri
associati.
Il Fondo chiuso Regionale
All'inizio del 2003 la Regione Campania ha istituito un Fondo
regionale per contribuire al finanziamento delle PMI, attraverso
capitale di rischio o ricorso a prestito obbligazionario sulla
base dei criteri di ammissibilità e priorità coerenti
con le principali esigenze dello sviluppo regionale. Per questa
iniziativa sono stati stanziati 25 mln di euro; il fondo è costituito
nella forma di fondo comune d'investimento mobiliare di tipo
chiuso riservato a investitori qualificati. Il soggetto che
istituirà e gestirà il fondo sarà individuato
attraverso un'apposita procedura di gara a evidenza pubblica.
La società aggiudicataria dovrà sottoscrivere
il 20% del valore iniziale del fondo, mentre la dotazione complessiva
si costituirà attraverso un'unica emissione di quote
tutte di uguale valore, offerte in sottoscrizione ad investitori
qualificati. Oggetto delle operazioni di investimento del patrimonio
del fondo chiuso saranno partecipazioni di minoranza in società non
quotate prevalentemente ubicate nella regione. L'importo di
ciascun investimento sarà compreso tra 25.000 e 2.500.000
di euro e la durata non dovrà superare i tre anni. Non
si registrano a oggi sviluppi significativi circa le procedure
di avvio, ma ci auguriamo che tale iniziativa possa riprendere
rapidamente il suo cammino.
Capitalizzazione delle PMI
Dall'ultimo rapporto sull'economia del Mezzogiorno della Svimez,
si evidenzia un’insufficiente e strutturale sottocapitalizazzione
delle imprese meridionali rispetto a quelle del Centro Nord.
Tale gap può essere parzialmente recuperato attraverso
il prodotto, riservato alle PMI costituite sotto forma di società di
capitale dei settori industria, servizi turismo e terziario,
con finanziamenti delle durata massima di 36 mesi - assistiti
da garanzia Confidi - per il rafforzamento patrimoniale dell'impresa
mediante apporti dei soci (o, in alternativa, mediante destinazione
a riserve di utili).
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