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  Dicembre 2012

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n° 6 Luglio 2004
 




     INSERTO ASSEMBLEA DEI SOCI GENERALE 2004 RELAZIONE DEL PRESIDENTE ANDREA PRETE
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IL RUOLO DEI CONFIDI DOPO BASILEA 2
LA RIFORMA NON COINVOLGE SOLO LE BANCHE

Garanti grazie alla conoscenza profonda di imprese e territorio

di Rosario Caputo
Presidente Consorzio Campania Fidi
confidi@unioneindustriali.caserta.it

Offrire alle banche una mitigazione del rischio di credito, è il ruolo principale del Confidi. Tuttavia lo scenario si sta rapidamente evolvendo in vista di Basilea 2, in vigore dal 2006. Non dobbiamo aspettare tale data per fare esperienza di ciò che accadrà in quanto i principali gruppi bancari ne stanno anticipando i comportamenti attraverso una più rigorosa valutazione del rischio e applicando rating strettamente correlati alla segmentazione qualitativa della propria clientela. Per le imprese, in particolare quelle di minori dimensioni, già si registrano i primi segnali di razionamento e rincaro dei costi. Basilea 2 ha la portata di una rivoluzione che coinvolge non solo banche e aziende ma anche i Confidi. Nel nuovo contesto, la garanzia conferita da un Confidi ha valore solo nella misura in cui permette di migliorare il rating della controparte interessata. Per farlo, il Confidi deve possedere un rating esterno o interno più elevato di quello dell'impresa assistita e riuscire a trasmettere il suo rating più elevato a beneficio dell'assistita nel rapporto debitore di quest'ultima con la banca. Basilea 2, infine, prevede requisiti ben precisi per le garanzie. Riguardo alla copertura, essa deve essere diretta (un diritto immediatamente esercitabile nei confronti del garante); esplicita (legata a una esposizione specifica); irrevocabile (senza clausole contrattuali che consentano al garante di annullare la copertura) e incondizionata (senza clausole che consentano al garante di non pagare tempestivamente nel caso di inadempienza del debitore). L'adozione di metodologie "oggettive" di valutazione del credito favorirà il passaggio da rapporti basati sul multiaffidamento con parcellizzazione dei rischi a rapporti fondati sulla conoscenza dell'impresa, in cui la disponibilità e la gestione delle informazioni sono il nodo centrale di questa epocale trasformazione. In questo solco le imprese dovranno muoversi mentre il Confidi dovrà, forte delle sue riconosciute potenzialità, affermare con sempre maggiore autorevolezza il proprio ruolo di garante. Esso possiede, infatti, un "plus" di conoscenze sulle imprese associate e sul territorio in cui opera, grazie al quale interagire nel processo di determinazione dei "rating" interni delle banche svolgendo un ruolo fondamentale di integrazione e adattamento delle tecniche valutative, se non proprio una vera attività di outsourcing per quelle filiali bancarie che presentano un’inadeguatezza strutturale rispetto alla massa finanziaria amministrata. Ciò dovrà comportare una maggiore crescita dimensionale del Confidi con il suo rafforzamento strutturale e patrimoniale. Questo percorso non potrà prescindere da una più cospicua canalizzazione di risorse finanziarie da parte delle istituzioni locali preposte allo sviluppo economico del territorio verso questi Organismi che il D.L. 269/2003 accredita quale naturale interlocutore delle imprese verso il sistema creditizio. Condividendo il programma del Presidente designato dell'Unione Industriali di Caserta Carlo Cicala sulle iniziative creditizie a sostegno delle imprese campane, sottolineo la necessità che tutto il sistema economico e politico regionale si adoperi per una totale realizzazione.

Fondo di Garanzia Regionale per il credito a medio lungo termine
Tale strumento previsto dal POR Campania alla misura 4.2. lett. g) è stato attivato con delibera del 20 febbraio 2003 n. 721 dalla Regione Campania e prevede un Fondo regionale di Garanzia diviso in 5 sezioni provinciali di ammontare complessivo di 46,5 milioni di euro. Esso garantisce fino all'80% le richieste di finanziamento per investimento (da 18 mesi a 10 anni) di aziende aventi sede in Campania, e consente la realizzazione di investimenti nella stessa regione per circa 1 miliardo di euro. Il Fondo di Garanzia regionale, primo in assoluto in Italia, ha un carattere completamente innovativo per la sua caratteristica. Infatti tale garanzia è "a prima richiesta" assimilabile a una vera garanzia reale ed è in linea con le norme creditizie imposte da Basilea 2. Dopo una lunga fase di intese finalizzate a garantire la più ampia partecipazione alla gara per la gestione del Fondo da parte di tutte le componenti economiche della Campania, a seguito di ricorsi al TAR la Regione Campania ha sospeso il Bando in data 26/05/2003 e ancora ad oggi non si registrano novità sul piano normativo. É necessario, pertanto, riavviare immediatamente l'iter in quanto si rischia di perdere alcune ingenti risorse finanziarie e con esse una delle ultime opportunità di sviluppo per le imprese regionali, considerato l'allargamento dell'Europa a Est e la conseguente canalizzazione dei fondi verso quelle aree economiche.

Legge regionale di assistenza finanziaria ai Confidi per il credito a breve termine
Con deliberazione n. 9570 la Regione Campania ha sospeso tutte le leggi regionali che (a suo avviso) presentavano caratteristiche di incompatibilità con i criteri di finanziamento e contributi previsti della CEE. È stata anche sospesa la L. n. 35/93 relativa all'Assistenza finanziaria della Regione Campania ai Consorzi e alle società consortili operanti nel settore industriale. Considerata l'importanza che la predetta legge regionale ha rivestito per l'incremento dei fondi di garanzia dei Confidi campani e che in Italia sono tuttora operativi analoghi interventi regionali attivati da altre regioni, si ritiene fondamentale la rapida approvazione di un nuovo e più moderno progetto di legge regionale (già presentato nei mesi scorsi dal Consorzio Campania Fidi) di incentivazione per i Confidi per garantire gli indebitamenti a breve dei propri associati.

Il Fondo chiuso Regionale
All'inizio del 2003 la Regione Campania ha istituito un Fondo regionale per contribuire al finanziamento delle PMI, attraverso capitale di rischio o ricorso a prestito obbligazionario sulla base dei criteri di ammissibilità e priorità coerenti con le principali esigenze dello sviluppo regionale. Per questa iniziativa sono stati stanziati 25 mln di euro; il fondo è costituito nella forma di fondo comune d'investimento mobiliare di tipo chiuso riservato a investitori qualificati. Il soggetto che istituirà e gestirà il fondo sarà individuato attraverso un'apposita procedura di gara a evidenza pubblica. La società aggiudicataria dovrà sottoscrivere il 20% del valore iniziale del fondo, mentre la dotazione complessiva si costituirà attraverso un'unica emissione di quote tutte di uguale valore, offerte in sottoscrizione ad investitori qualificati. Oggetto delle operazioni di investimento del patrimonio del fondo chiuso saranno partecipazioni di minoranza in società non quotate prevalentemente ubicate nella regione. L'importo di ciascun investimento sarà compreso tra 25.000 e 2.500.000 di euro e la durata non dovrà superare i tre anni. Non si registrano a oggi sviluppi significativi circa le procedure di avvio, ma ci auguriamo che tale iniziativa possa riprendere rapidamente il suo cammino.

Capitalizzazione delle PMI
Dall'ultimo rapporto sull'economia del Mezzogiorno della Svimez, si evidenzia un’insufficiente e strutturale sottocapitalizazzione delle imprese meridionali rispetto a quelle del Centro Nord. Tale gap può essere parzialmente recuperato attraverso il prodotto, riservato alle PMI costituite sotto forma di società di capitale dei settori industria, servizi turismo e terziario, con finanziamenti delle durata massima di 36 mesi - assistiti da garanzia Confidi - per il rafforzamento patrimoniale dell'impresa mediante apporti dei soci (o, in alternativa, mediante destinazione a riserve di utili).

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