ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli
n° 6 Luglio 2004
 




     INSERTO ASSEMBLEA DEI SOCI GENERALE 2004 RELAZIONE DEL PRESIDENTE ANDREA PRETE
Costozero: scarica L' INSERTO ASSEMBLEA DEI SOCI GENERALE 2004 RELAZIONE DEL PRESIDENTE ANDREA PRETE in formato pdf
Inserto - 59 Kb
NEWS DA BRUXELLES - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

ALLARGAMENTO DELL’UE
LA CARTA DELLE PMI
I nuovi Stati applicano regole comuni per lo sviluppo della competitività

di Salvatore Vigliar
Docente di Diritto dell'Informazione e della Comunicazione - Univ. della Basilicata - Esperto di Politiche Comunitarie Associazione Tecla
savig@tin.it

Nel corso degli ultimi tre anni, la Carta europea delle piccole imprese è stata adottata da 34 Paesi. Oltre a essere applicata dai 15 Stati membri che hanno composto l'UE fino allo scorso primo maggio, è stata recepita dai dieci Paesi dell'allargamento a Maribor, Slovenia, nell'aprile del 2002, da cinque Paesi dell'area balcanica occidentale, dalla Bulgaria, dalla Romania, dalla Turchia e dalla Norvegia. La Carta, partendo dal presupposto che le piccole imprese rappresentano il principale elemento di crescita dell'economia comunitaria, riconosce centralità alle PMI relativamente ai processi decisionali che portano alla individuazione delle strategie di valorizzazione della competitività e dell'imprenditorialità nell'UE. Questo spiega l'importanza che i dieci nuovi Stati membri accordano alle raccomandazioni e agli esempi di buone prassi della Carta, proprio nel momento in cui stanno negoziando con la Commissione le priorità da accordare ai finanziamenti regionali e sociali. La Polonia, ad esempio, alla quale sono stati assegnati 12,5 miliardi di euro per il periodo 2004-2006 nel quadro dei fondi strutturali e di coesione dell'UE, intende concentrare parte di questi sull'istruzione, la formazione, la politica dell'occupazione, il miglioramento complessivo del contesto operativo delle imprese, nonché su più ampi programmi di trasporti e sviluppo rurale; l'Ungheria vuole orientare parte delle proprie risorse verso le imprese, lo sviluppo delle risorse umane e il miglioramento delle infrastrutture per le PMI. Anche la Slovenia ha sottolineato la necessità di sviluppare la propria competitività e le risorse umane. La Carta invita chiaramente a sostenere e incoraggiare le piccole imprese in dieci aree principali, tra le quali la formazione all'imprenditorialità, il miglioramento della regolamentazione e le politiche fiscali più favorevoli. Un'analisi pubblicata all'inizio dell'anno conferma che i dieci nuovi Stati membri hanno implementato strategie rivolte a una efficace applicazione della Carta: in tutti i Paesi vengono ridotti gli oneri amministrativi e si diffondono sempre più gli sportelli unici per gli imprenditori. In molti Stati si promuove la formazione all'imprenditorialità, soprattutto tra i giovani, e si incoraggia l'uso di internet nelle PMI. Sono state adottate numerose iniziative finalizzate a migliorare il diritto fallimentare in modo da garantire l'equilibrio tra la protezione degli interessi dei creditori e la soluzione dei problemi finanziari delle imprese economicamente valide. Il rapporto conclude, però, affermando che sono ancora necessari ulteriori sforzi per creare una vera cultura imprenditoriale nei Paesi dell'allargamento, individuando alcune aree in cui i progressi registrati non risultano ancora abbastanza evidenti. In particolar modo:
- l'accesso ai finanziamenti resta un fattore critico;
- i governi non hanno ancora sviluppato strategie efficaci per incrementare l'innovazione dell'imprenditorialità;
- la rappresentanza degli interessi delle PMI nel processo decisionale deve essere migliorata. Garantire che la legislazione e le misure ausiliari tengano pienamente in considerazione gli interessi delle PMI rappresenta una delle priorità della Commissione, che moltiplica gli sforzi per aiutare i futuri Stati membri ad applicare la Carta.
Il conseguimento di tale obiettivo richiede però un preciso impegno nell'adozione di politiche efficaci, sia da parte dei governi che delle imprese. A livello centrale, risulta opportuno un maggiore coinvolgimento dei rappresentanti delle aziende già a partire dalle fasi iniziali del processo decisionale, mentre le imprese possono avere un'influenza più incisiva se elaborano efficaci forme di rappresentanza rivolte a valorizzare i momenti di negoziazione e di impostazione degli interventi.
La conferenza di Tallin
L'importanza di questa dimensione è stata sottolineata nel corso di una conferenza sull'applicazione della Carta svoltasi a Tallin lo scorso autunno. L'avvenimento principale della conferenza (organizzata congiuntamente dalla Commissione e del Ministero estone dell'Economia e della Comuni-cazione) è stata la tavola rotonda dedicata al rafforzamento della rappresentanza degli interessi delle piccole imprese. Quattro seminari hanno inoltre permesso di esaminare temi di rilievo che possono rappresentare dei fattori cruciali per garantire la competitività e il successo delle imprese. Due si sono concentrati sull'innovazione e sull'uso degli indicatori, sul benchmarking e gli obiettivi nella politica d'impresa, mentre un terzo ha sottolineato la necessità di migliorare la regolamentazione. Il quarto seminario ha infine esaminato come i fondi sociali e regionali dell'UE possano essere usati efficacemente nel più ampio contesto della politica d'impresa, un aspetto di rilievo non solo per l'attuale programma pluriennale di fondi strutturali, ma a più lungo termine anche per quello successivo, che sarà elaborato nei prossimi mesi ed entrerà in vigore dal 2007. In una recente intervista, Jean-Paul Mingasson, Direttore generale per le imprese, ha illustrato i caratteri principali dell'impatto che il recente allargamento avrà sulle PMI europee, specificando che il recepimento della Carta e la sua implementazione in 25 Stati mambri permetterà, all'esterno, di avere un peso più elevato nell'ambito dei negoziati internazionali, e dal punto di vista interno agevolerà l'estensione del mercato unico e dell'applicazione delle norme UE, degli standard, delle pratiche, dei codici di condotta, oltre a offrire alle imprese maggiori opportunità e riduzione dei costi. Le aziende dei "vecchi" Stati membri dovranno affrontare la nuova concorrenza di quelle con minori costi di produzione nei nuovi Paesi, ma in un'ottica sempre più globale. Per le aziende dei nuovi Stati l'adeguamento alle norme, agli standard e alle pratiche dell'UE comporterà oneri addizionali e questo indubbiamente determinerà delle modifiche nel loro modo di operare. L'industria siderurgica è solo uno dei possibili esempi. Tuttavia gradualmente tali cambiamenti porteranno a una maggiore efficienza, rendendoli più competitivi e, in molti casi, incoraggiando lo sviluppo sostenibile in tutto il territorio comunitario.

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Luglio - 3.012 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it