MECCANICA ED ELETTRONICA
I MOTORI DEL FUTURO
UN PUNTO
FOCALE DELLE POLITICHE DI SVILUPPO
DALL’INNOVAZIONE ALL’APPLICAZIONE
a cura del Parco Scientifico e Tecnologico
di Salerno e delle Aree Interne della Campania SCpA
UN PUNTO FOCALE DELLE POLITICHE DI SVILUPPO
DALL’INNOVAZIONE ALL’APPLICAZIONE
Il Centro Regionale di Competenza
sulle produzioni agroalimentari
Giovanna
Ferrari
Responsabile del Centro Regionale di Competenza sulle Produzioni
Agroalimentari
Università degli Studi di Salerno crdcpa@unisa.it
Il tema del trasferimento delle acquisizioni della ricerca
ad applicazioni produttive sotto forma di nuovi prodotti, di nuove
tecnologie o di nuove tecniche di gestione e di commercializzazione è considerato
da sempre un punto focale nel disegno delle politiche di sviluppo del
comparto agroalimentare. Trattandosi di un settore produttivo fondato
su competenze scientifiche e tecniche multidisciplinari, la prima difficoltà consiste
nel trovare nel mondo dell'innovazione gli attori giusti per il trasferimento.
Infatti, mancano riferimenti culturali complessivi e integrati in grado
di colloquiare ad ampio spettro con i potenziali interlocutori del
mondo della produzione e di fornire risposte complessive ai problemi
applicativi proposti. In questo contesto, acquista rilievo l'iniziativa della
Regione Campania volta ad utilizzare i fondi strutturali dell'Unione Europea
per costituire i cosiddetti Centri Regionali di Competenza, destinati
a operare al servizio dell'innovazione in diversi settori di interesse produttivo,
tra cui l'agroalimentare, comparto strategico per la stessa regione.
Obiettivo della nuova struttura è la
messa a sistema delle competenze scientifiche, nel settore delle produzioni
agroalimentari, esistenti sul territorio regionale attraverso il finanziamento
non di nuovi progetti di ricerca, ma di un sistema strutturato di grandi
attrezzature scientifiche allo scopo di consentire un’offerta integrata
e qualificata di servizi di ricerca e sviluppo al mondo produttivo.
In tal modo, senza la pretesa di costituire ex novo un’infrastruttura
di ricerca ad ampio spettro disciplinare, il cui costo di gestione
sarebbe improponibile a livello regionale e nazionale, è possibile
di fatto valorizzare gli organi di ricerca esistenti e le professionalità dei
ricercatori già operanti nel settore agroalimentare, stimolandoli
alla cooperazione attraverso la creazione di una rete di interazioni
legate anche alla messa a disposizione di attrezzature di particolare
rilievo. Altro elemento di novità è la messa a punto e lo sviluppo
di un "progetto
dimostratore" volto a dimostrare nel primo triennio le capacità effettive
dei gruppi di collaborare nell'ottenimento di risultati trasferibili.
Il Centro Regionale di Competenza sulle Produzioni Agroalimentari raggruppa
8 Enti di Ricerca con una consolidata presenza nel settore. Essi sono:
- Università degli Studi di Salerno - Ente Capofila;
- Università di Napoli Federico II;
- Seconda Università di Napoli;
- Università di Napoli Parthenope;
- Università del Sannio;
- Consiglio Nazionale delle Ricerche;
- Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve Alimentari,
sede di Angri;
- Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della
Campania.
Il soggetto capofila, che rappresenta il Centro, è l'Università di
Salerno che svolge le attività amministrative di supporto. Il Centro
vede la partecipazione di circa 400 ricercatori le cui competenze disciplinari
coprono gli aspetti fondamentali e quelli tecnologici delle produzioni agroalimentari.
Il progetto dimostratore in corso tende a mettere a punto nuovi prodotti,
tecnologie e tecniche di valorizzazione commerciale a partire da materie
prime vegetali e animali di particolare interesse per la Regione Campania.
In prima battuta si opera sulla definizione e messa a punto di nuovi
prodotti, processi di conservazione e tecniche di valorizzazione commerciale
di mela annurca, patata da industria, e carne di bufalo, ma l'approccio sviluppato
per l'analisi di problemi interdisciplinari e la metodologia di lavoro utilizzata
sono estensibili a numerose altre materie prime. Il valore aggiunto del Centro è dunque
quello di favorire le sinergie esistenti soprattutto tra gruppi di ricerca
operanti in Enti di ricerca diversi. L'organizzazione del Centro prevede
quindi la ripartizione delle competenze secondo "obiettivi" di
tipo metodologico, allo scopo di individuare con chiarezza i settori di intervento
scientifico che ci si aspetta dai diversi gruppi di ricerca quale che sia
lo specifico prodotto, o linea di produzione, da considerare per attività di
ricerca e sviluppo.
Gli obiettivi generali metodologici sono i seguenti:
Qualificazione delle materie prime (tecniche agronomiche e sistemi
colturali innovativi per la valorizzazione e il miglioramento della compatibilità ambientale;
tecniche di individuazione e valorizzazione delle caratteristiche di unicità dei
prodotti tipici; innovazione e miglioramento delle produzioni alimentari
anche attraverso l'impiego di tecniche biologiche avanzate).
Innovazione di prodotto nella filiera agroalimentare (messa a punto
di nuovi prodotti e dei relativi cicli produttivi finalizzati al mantenimento
e/o recupero di caratteristiche organolettiche tradizionali; tecniche per
la valorizzazione delle produzioni attraverso interventi interni alla filiera
agroalimentare).
Innovazione tecnologica nell'industria alimentare (miglioramento del
livello qualitativo delle produzioni alimentari mediante l'innovazione tecnologica
dei processi di trasformazione ottenuta attraverso l'introduzione di operazioni
unitarie a basso impatto e l'ottimizzazione del ciclo produttivo; rimodulazione
dei processi produttivi in relazione alla valorizzazione degli scarti e alla
minimizzazione dell'impatto ambientale e dei consumi energetici).
Metodologie e tecniche innovative per la biosicurezza
e il controllo degli alimenti (controllo di qualità dei cicli di trasformazione dei
prodotti alimentari; messa a punto di componenti e sistemi per la verifica
della qualità dei prodotti alimentari e di tecniche e sistemi per
la tracciabilità dei prodotti alimentari).
Ottimizzazione del sistema complessivo dei processi
di produzione, di controllo qualità e di distribuzione nella filiera
agroalimentare (tecniche di ottimizzazione economica del ciclo integrato produzione-distribuzione;
realizzazione di piattaforme di e-business nei cicli della filiera agroalimentare).
Diffusione dell'innovazione e assistenza alle imprese (monitoraggio
e analisi delle esigenze di innovazione delle imprese; azioni di trasferimento
tecnologico).
L'organizzazione secondo obiettivi metodologici prefigura, per una
determinata attività di ricerca, la definizione di una serie di workpackages
corrispondenti agli obiettivi stessi.
In questo modo viene assicurata una forte interazione tra gruppi di
ricercatori tradizionalmente poco interagenti, in quanto inquadrati in realtà disciplinari
accademiche e scientifiche ben separate. Il valore aggiunto è costituito
dalla contemporanea presenza sul tavolo del progetto di tutti gli aspetti
fondamentali e applicativi contemporaneamente.
Rispetto alla prassi di sviluppare il progetto per gradi, affrontando
i diversi aspetti in sequenza, è evidente il vantaggio in termini
di tempo (lavoro in parallelo dei diversi gruppi integrato con continuità)
e di efficienza (le alternative valide tecnicamente ma impraticabili dal
punto di vista economico, vengono eliminate in corso d'opera). |