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  Dicembre 2012

Articoli - n° 5 Giugno 2004
 



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MECCANICA ED ELETTRONICA
I MOTORI DEL FUTURO

UN PUNTO FOCALE DELLE POLITICHE DI SVILUPPO
DALL’INNOVAZIONE ALL’APPLICAZIONE

a cura del Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania SCpA
UN PUNTO FOCALE DELLE POLITICHE DI SVILUPPO
DALL’INNOVAZIONE ALL’APPLICAZIONE
Il Centro Regionale di Competenza sulle produzioni agroalimentari

Giovanna Ferrari
Responsabile del Centro Regionale di Competenza sulle Produzioni Agroalimentari
Università degli Studi di Salerno crdcpa@unisa.it

Il tema del trasferimento delle acquisizioni della ricerca ad applicazioni produttive sotto forma di nuovi prodotti, di nuove tecnologie o di nuove tecniche di gestione e di commercializzazione è considerato da sempre un punto focale nel disegno delle politiche di sviluppo del comparto agroalimentare. Trattandosi di un settore produttivo fondato su competenze scientifiche e tecniche multidisciplinari, la prima difficoltà consiste nel trovare nel mondo dell'innovazione gli attori giusti per il trasferimento. Infatti, mancano riferimenti culturali complessivi e integrati in grado di colloquiare ad ampio spettro con i potenziali interlocutori del mondo della produzione e di fornire risposte complessive ai problemi applicativi proposti. In questo contesto, acquista rilievo l'iniziativa della Regione Campania volta ad utilizzare i fondi strutturali dell'Unione Europea per costituire i cosiddetti Centri Regionali di Competenza, destinati a operare al servizio dell'innovazione in diversi settori di interesse produttivo, tra cui l'agroalimentare, comparto strategico per la stessa regione. Obiettivo della nuova struttura è la messa a sistema delle competenze scientifiche, nel settore delle produzioni agroalimentari, esistenti sul territorio regionale attraverso il finanziamento non di nuovi progetti di ricerca, ma di un sistema strutturato di grandi attrezzature scientifiche allo scopo di consentire un’offerta integrata e qualificata di servizi di ricerca e sviluppo al mondo produttivo. In tal modo, senza la pretesa di costituire ex novo un’infrastruttura di ricerca ad ampio spettro disciplinare, il cui costo di gestione sarebbe improponibile a livello regionale e nazionale, è possibile di fatto valorizzare gli organi di ricerca esistenti e le professionalità dei ricercatori già operanti nel settore agroalimentare, stimolandoli alla cooperazione attraverso la creazione di una rete di interazioni legate anche alla messa a disposizione di attrezzature di particolare rilievo. Altro elemento di novità è la messa a punto e lo sviluppo di un "progetto dimostratore" volto a dimostrare nel primo triennio le capacità effettive dei gruppi di collaborare nell'ottenimento di risultati trasferibili.

Il Centro Regionale di Competenza sulle Produzioni Agroalimentari raggruppa 8 Enti di Ricerca con una consolidata presenza nel settore. Essi sono:
- Università degli Studi di Salerno - Ente Capofila;
- Università di Napoli Federico II;
- Seconda Università di Napoli;
- Università di Napoli Parthenope;
- Università del Sannio;
- Consiglio Nazionale delle Ricerche;
- Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve Alimentari, sede di Angri;
- Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania.

Il soggetto capofila, che rappresenta il Centro, è l'Università di Salerno che svolge le attività amministrative di supporto. Il Centro vede la partecipazione di circa 400 ricercatori le cui competenze disciplinari coprono gli aspetti fondamentali e quelli tecnologici delle produzioni agroalimentari. Il progetto dimostratore in corso tende a mettere a punto nuovi prodotti, tecnologie e tecniche di valorizzazione commerciale a partire da materie prime vegetali e animali di particolare interesse per la Regione Campania.
In prima battuta si opera sulla definizione e messa a punto di nuovi prodotti, processi di conservazione e tecniche di valorizzazione commerciale di mela annurca, patata da industria, e carne di bufalo, ma l'approccio sviluppato per l'analisi di problemi interdisciplinari e la metodologia di lavoro utilizzata sono estensibili a numerose altre materie prime. Il valore aggiunto del Centro è dunque quello di favorire le sinergie esistenti soprattutto tra gruppi di ricerca operanti in Enti di ricerca diversi. L'organizzazione del Centro prevede quindi la ripartizione delle competenze secondo "obiettivi" di tipo metodologico, allo scopo di individuare con chiarezza i settori di intervento scientifico che ci si aspetta dai diversi gruppi di ricerca quale che sia lo specifico prodotto, o linea di produzione, da considerare per attività di ricerca e sviluppo.
Gli obiettivi generali metodologici sono i seguenti:
Qualificazione delle materie prime (tecniche agronomiche e sistemi colturali innovativi per la valorizzazione e il miglioramento della compatibilità ambientale; tecniche di individuazione e valorizzazione delle caratteristiche di unicità dei prodotti tipici; innovazione e miglioramento delle produzioni alimentari anche attraverso l'impiego di tecniche biologiche avanzate).
Innovazione di prodotto nella filiera agroalimentare (messa a punto di nuovi prodotti e dei relativi cicli produttivi finalizzati al mantenimento e/o recupero di caratteristiche organolettiche tradizionali; tecniche per la valorizzazione delle produzioni attraverso interventi interni alla filiera agroalimentare).
Innovazione tecnologica nell'industria alimentare (miglioramento del livello qualitativo delle produzioni alimentari mediante l'innovazione tecnologica dei processi di trasformazione ottenuta attraverso l'introduzione di operazioni unitarie a basso impatto e l'ottimizzazione del ciclo produttivo; rimodulazione dei processi produttivi in relazione alla valorizzazione degli scarti e alla minimizzazione dell'impatto ambientale e dei consumi energetici).
Metodologie e tecniche innovative per la biosicurezza e il controllo degli alimenti (controllo di qualità dei cicli di trasformazione dei prodotti alimentari; messa a punto di componenti e sistemi per la verifica della qualità dei prodotti alimentari e di tecniche e sistemi per la tracciabilità dei prodotti alimentari).
Ottimizzazione del sistema complessivo dei processi di produzione, di controllo qualità e di distribuzione nella filiera agroalimentare (tecniche di ottimizzazione economica del ciclo integrato produzione-distribuzione; realizzazione di piattaforme di e-business nei cicli della filiera agroalimentare).
Diffusione dell'innovazione e assistenza alle imprese (monitoraggio e analisi delle esigenze di innovazione delle imprese; azioni di trasferimento tecnologico).
L'organizzazione secondo obiettivi metodologici prefigura, per una determinata attività di ricerca, la definizione di una serie di workpackages corrispondenti agli obiettivi stessi.
In questo modo viene assicurata una forte interazione tra gruppi di ricercatori tradizionalmente poco interagenti, in quanto inquadrati in realtà disciplinari accademiche e scientifiche ben separate. Il valore aggiunto è costituito dalla contemporanea presenza sul tavolo del progetto di tutti gli aspetti fondamentali e applicativi contemporaneamente.
Rispetto alla prassi di sviluppare il progetto per gradi, affrontando i diversi aspetti in sequenza, è evidente il vantaggio in termini di tempo (lavoro in parallelo dei diversi gruppi integrato con continuità) e di efficienza (le alternative valide tecnicamente ma impraticabili dal punto di vista economico, vengono eliminate in corso d'opera).

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