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  Dicembre 2012

Articoli - n° 1 Gennaio/Febbraio 2004
 



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MERCATO LIBERO DELL’ENERGIA E PMI
I VINCOLI STRUTTURALI ANCORA DA SCIOGLIERE

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I RISULTATI DI UNA RICERCA PER COSTOZERO

MERCATO LIBERO DELL’ENERGIA E PMI
I VINCOLI STRUTTURALI ANCORA DA SCIOGLIERE
L’accordo di collaborazione tra Energia spa e Assindustria Salerno

di Paolo Traci
Presidente Piccola Industria - Assindustria Salerno
paolo.traci@traci.it

Il 2003 ha segnato una tappa fondamentale nella liberalizzazione del mercato italiano dell'energia elettrica. Dopo i grossi consumatori industriali, dal 1° maggio 2003 possono acquistare elettricità da un fornitore diverso da Enel tutti coloro i cui consumi annui risultano superiori a 100.000 kWh (pari a una spesa di circa 13.000 Euro): artigiani, piccole aziende manifatturiere, a conduzione familiare o con solo qualche dipendente. Risponde a questi requisiti una consistente parte delle 600 aziende associate ad Assindustria Salerno, che possono quindi cogliere subito i vantaggi offerti dal mercato libero. La liberalizzazione, però, continua.
La soglia minima di consumo è destinata ad abbassarsi ancora e il numero di aziende libere di scegliere il proprio fornitore ad aumentare. Nel corso del 2004 per decidere da chi acquistare la propria energia elettrica basterà una partita Iva; dal 2007 potrà farlo anche l'utente domestico. Sono queste le conseguenze pratiche del Decreto Bersani (16 marzo 1999), per effetto del quale l'elettricità può essere prodotta, importata, venduta e acquistata secondo i principi della libera concorrenza (il mercato libero resta comunque disciplinato da norme di tutela del consumatore finale, nel rispetto del principio di pubblica utilità dell'energia elettrica).
I vantaggi della liberalizzazione.
Dal punto di vista del consumatore, il benefit più immediato della liberalizzazione è la possibilità di trasformare l'elettricità da costo fisso in vero e proprio servizio, da scegliere in base al vantaggio economico e all'affidabilità offerti. Infatti, in un sistema libero non esiste più la tariffa: un importo fissato una volta per tutte che il consumatore deve limitarsi ad accettare. Esistono invece prezzi e tipologie di contratto differenziate, su misura per le diverse esigenze. L'elettricità diventa quindi l'elemento centrale di un "pacchetto di servizi energetici", fatto anche di consulenza, assistenza e strumenti di controllo.
La qualità dell'energia fornita resta, però, la stessa. Non occorre cambiare niente: né impianti, né allacciamenti, né contatori. Tutto continua come prima, senza alcun costo aggiuntivo. Semplicemente con la garanzia di un servizio davvero migliore.
La ragione è evidente. In un sistema di concorrenza, obiettivo prioritario diventa la soddisfazione del cliente da ricercare con offerte vantaggiose e servizi di assistenza. Poiché il Decreto Bersani, però, stabilisce che operatori nuovi possano anche produrre e importare energia elettrica, a trarne beneficio sarà l'intero sistema elettrico nazionale, dei cui problemi organizzativi il consumatore italiano è stato finora costretto a subire, in prima persona, le conseguenze. La Borsa elettrica e le nuove opportunità da cogliere per le imprese.
Il 1° febbraio è partita la Borsa elettrica, una sorta di piazza affari del Kilovattora, la cui sede fisica è ubicata nel centro di controllo del gestore della rete. Essa consentirà a produttori e grandi consumatori di contrattare i prezzi elettrici abbandonando le vecchie bollette basate sulle tariffe fissate dall'Autorità per la energia elettrica e il gas.
Come in gran parte dei Paesi europei, le grandi compagnie e i produttori minori andranno a caccia di nuovi clienti, mentre le imprese tenteranno di acquistare al miglior prezzo in borsa. Per i piccoli utenti al di sotto dei 100.000 Kwh sarà l'Acquirente unico a provvedere all'approvvigionamento, mentre le utenze superiori ai 100.000 Kwh potranno scegliere di sperimentare, e in tal senso va la convenzione fatta con ENERGIA, le opportunità del nuovo mercato. Le imprese potranno coprire i loro consumi di base con i vecchi contratti e comprare in borsa, a prezzi più vantaggiosi, l'energia necessaria a coprire i picchi. I Consorzi di acquisto fra piccoli e grandi utenti potranno affidarsi ad un trader professionale e i gruppi più “rilevanti” giocare in proprio.
É ragionevole, quindi, aspettarsi un miglioramento complessivo dell’efficienza del sistema. I costi dell’energia e i vincoli strutturali ancora da sciogliere. Ciò premesso, va tenuto presente che nel 2003 i consumi italiani di energia sono cresciuti del 3% con una dipendenza dall'estero complessiva dell'84%, con un costo medio più caro del 35% dei nostri colleghi europei. Fra pochi anni, senza gli interventi significativi annunciati, l'import salirà al 90% della domanda. Il problema a monte resta dunque come fare per ridurre il divario italiano di competitività legato ai costi dell'energia e al deficit di produzione, superando l'enorme difficoltà di costruire nuovi impianti e posare linee, per contenziosi locali. Il rapporto ENEA 2003 su energia e ambiente individua in mini centrali condominiali o aziendali e in cospicui investimenti in ricerca e sviluppo, soprattutto nelle energie rinnovabili, un possibile rimedio.
A questo si aggiunge un programma di costruzione all'estero, già approvato dal MAP, di centrali ecologiche da cui importare energia a basso costo. Spunti interessanti sono poi contenuti nella recente presentazione del piano industriale dell'ENEL dove l'obiettivo, oltre agli investimenti cospicui nelle fonti rinnovabili utilizzando vento, sole e acqua, è quello di ridurre del 30% i costi di produzione. Questo utilizzando tecnologie ad alto rendimento con centrali turbogas a ciclo combinato in sostituzione di quelle dipendenti dalle incertezze geopolitiche del prezzo del greggio.
Altra strada sarà quella di riconvertire centrali ad olio con carbone a basso impatto ambientale. Tutti i grandi gruppi presenti in Italia hanno in programma la costruzione di nuovi impianti con questi elementi di innovazione tecnologica, ma il vero nodo da sciogliere resta, come già detto, quello dei tempi reali di attuazione, e con essi il consenso dei territori destinatari degli interventi. Ormai la cultura preventiva del no è un vero e proprio freno allo sviluppo del nostro Paese. Continuiamo ad avere come modelli di rispetto dell'ambiente le grandi nazioni nordeuropee, fatto salvo scoprire che utilizzano e continuano ad investire in centrali di vario tipo ubicate in prossimità anche di centri abitati, senza che questo causi contenziosi legali infiniti e rivolte popolari.
L'approccio dei territori e degli Enti locali di riferimento all'assenso di nuovi impianti di produzione non può prescindere da una conoscenza delle norme e delle infinite misure di sicurezza che tali investimenti implicano. Non si può più accettare che persino le eleganti "pale eoliche" siano additate come nemiche dell'ambiente. Ci limitiamo a riflettere sul solo ambito dell’energia, ma il ragionamento potrebbe estendersi a tutto ciò che occorre a un paese per affrontare le sfide dei prossimi anni, riguardo a quello che implica una mutazione, sia essa dovuta a una centrale, un impianto di termovalorizzazione, una autostrada, una metropolitana o un nuovo insediamento in genere. C'è necessità di concretezza e di una rinnovata e più consapevole cultura ambientalista.
Accordo di collaborazione fra Energia spa e l’Associazione degli Industriali della provincia di Salerno. Nel panorama del nuovo mercato libero dell'energia, Assindustria Salerno ha siglato un accordo con Energia SpA per la fornitura di energia elettrica, gas naturale e servizi energetici alle aziende associate. Energia SpA è uno dei protagonisti del nuovo mercato libero dell'elettricità e del gas naturale in Italia. Nata nel 1999 (lo stesso anno dell'avvio della liberalizzazione del mercato energetico), fin dall'inizio ha servito molte fra le più importanti aziende italiane, realtà per le quali il risparmio energetico è sinonimo di vantaggio competitivo: 3M Italia, Agnesi, Gruppo Lepetit, Italcables, Kuwait Petroleum, Peroni e Sigma Tau - solo per ricordarne alcune.
Energia SpA è tra i pochi operatori privati dotati di proprie centrali di produzione ed è attualmente impegnata nella costruzione di nuovi impianti e nell'adeguamento delle strutture esistenti ai più elevati standard tecnologici, con l'obiettivo di conciliare l'efficienza degli impianti e il rispetto dell'ambiente. L'accordo che l’Associazione degli Industriali della provincia di Salerno ha concluso con Energia SpA si configura come un'autentica alleanza strategica, per offrire agli associati nuovi servizi e concrete opportunità di risparmio.
Senza alcun costo aggiuntivo o modifica di impianti, sono offerti all'associato: - risparmio su misura: non una semplice riduzione dei prezzi, ma contratti diversificati in base alle specifiche esigenze di consumo e di gestione delle spese; - assistenza completa nel passaggio al libero mercato: l'associato di Assindustria Salerno potrà contare su tutto il supporto necessario allo svolgimento delle attività formali richieste. L'unica vera differenza sarà il risparmio nella fattura. - formazione e consulenza: disponibilità di un consulente Energia SpA per una costante attività di formazione e aggiornamento, sia sugli aspetti generali della fornitura di energia elettrica sia su quelli specifici per gli associati. - sportello energia: servizi on line gratuiti e a grande valore aggiunto, accessibili dal sito internet dell’Associazione degli Industriali della provincia di Salerno, per rendere disponibili materiali informativi e strumenti per la verifica delle diverse componenti di costo del prezzo finale dell'energia elettrica.

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