MERCATO LIBERO DELL’ENERGIA E PMI
I VINCOLI STRUTTURALI ANCORA DA SCIOGLIERE
MARE
IN ITALY
LA RICERCA NEL SETTORE ALIEUTICO
IL BANQUETING
DI IN TAVOLA S.P.A.
DALLA PIANA DEL SELE ALLA CONQUISTA DI ROMA
ESISTE
ANCORA LA CONSULENZA DI DIREZIONE?
I RISULTATI DI UNA RICERCA PER
COSTOZERO
MERCATO LIBERO DELL’ENERGIA E
PMI
I VINCOLI STRUTTURALI ANCORA DA SCIOGLIERE
L’accordo di collaborazione tra
Energia spa e Assindustria Salerno
di
Paolo Traci
Presidente Piccola Industria - Assindustria Salerno
paolo.traci@traci.it
Il 2003 ha segnato una tappa fondamentale nella liberalizzazione
del mercato italiano dell'energia elettrica. Dopo i grossi consumatori
industriali, dal 1° maggio 2003 possono acquistare elettricità da
un fornitore diverso da Enel tutti coloro i cui consumi annui risultano
superiori a 100.000 kWh (pari a una spesa di circa 13.000 Euro): artigiani,
piccole aziende manifatturiere, a conduzione familiare o con solo qualche
dipendente. Risponde a questi requisiti una consistente parte delle 600
aziende associate ad Assindustria Salerno, che possono quindi cogliere
subito i vantaggi offerti dal mercato libero. La liberalizzazione, però,
continua.
La soglia minima di consumo è destinata ad abbassarsi ancora e il
numero di aziende libere di scegliere il proprio fornitore ad aumentare.
Nel corso del 2004 per decidere da chi acquistare la propria energia
elettrica basterà una partita Iva; dal 2007 potrà farlo anche
l'utente domestico. Sono queste le conseguenze pratiche del Decreto Bersani
(16 marzo 1999), per effetto del quale l'elettricità può essere
prodotta, importata, venduta e acquistata secondo i principi della libera
concorrenza (il mercato libero resta comunque disciplinato da norme di
tutela del consumatore finale, nel rispetto del principio di pubblica utilità dell'energia
elettrica).
I vantaggi della liberalizzazione.
Dal punto di vista del consumatore, il benefit più immediato della
liberalizzazione è la possibilità di trasformare l'elettricità da
costo fisso in vero e proprio servizio, da scegliere in base al vantaggio
economico e all'affidabilità offerti. Infatti, in un sistema libero
non esiste più la tariffa: un importo fissato una volta per tutte
che il consumatore deve limitarsi ad accettare. Esistono invece prezzi
e tipologie di contratto differenziate, su misura per le diverse esigenze.
L'elettricità diventa quindi l'elemento centrale di un "pacchetto
di servizi energetici", fatto anche di consulenza, assistenza e strumenti
di controllo.
La qualità dell'energia fornita resta, però, la stessa. Non
occorre cambiare niente: né impianti, né allacciamenti, né contatori.
Tutto continua come prima, senza alcun costo aggiuntivo. Semplicemente
con la garanzia di un servizio davvero migliore.
La ragione è evidente. In un sistema di concorrenza, obiettivo prioritario
diventa la soddisfazione del cliente da ricercare con offerte vantaggiose
e servizi di assistenza. Poiché il Decreto Bersani, però,
stabilisce che operatori nuovi possano anche produrre e importare energia
elettrica, a trarne beneficio sarà l'intero sistema elettrico nazionale,
dei cui problemi organizzativi il consumatore italiano è stato finora
costretto a subire, in prima persona, le conseguenze. La Borsa elettrica
e le nuove opportunità da cogliere per le imprese.
Il 1° febbraio è partita la Borsa elettrica, una sorta di piazza
affari del Kilovattora, la cui sede fisica è ubicata nel centro di
controllo del gestore della rete. Essa consentirà a produttori e
grandi consumatori di contrattare i prezzi elettrici abbandonando le
vecchie bollette basate sulle tariffe fissate dall'Autorità per la
energia elettrica e il gas.
Come in gran parte dei Paesi europei, le grandi compagnie e i produttori
minori andranno a caccia di nuovi clienti, mentre le imprese tenteranno
di acquistare al miglior prezzo in borsa. Per i piccoli utenti al di
sotto dei 100.000 Kwh sarà l'Acquirente unico a provvedere all'approvvigionamento,
mentre le utenze superiori ai 100.000 Kwh potranno scegliere di sperimentare,
e in tal senso va la convenzione fatta con ENERGIA, le opportunità del
nuovo mercato. Le imprese potranno coprire i loro consumi di base con
i vecchi contratti e comprare in borsa, a prezzi più vantaggiosi,
l'energia necessaria a coprire i picchi. I Consorzi di acquisto fra piccoli
e grandi utenti potranno affidarsi ad un trader professionale e i gruppi
più “rilevanti” giocare
in proprio.
É ragionevole, quindi, aspettarsi un miglioramento complessivo dell’efficienza
del sistema. I costi dell’energia e i vincoli strutturali ancora da
sciogliere. Ciò premesso, va tenuto presente che nel 2003 i consumi
italiani di energia sono cresciuti del 3% con una dipendenza dall'estero
complessiva dell'84%, con un costo medio più caro del 35% dei nostri
colleghi europei. Fra pochi anni, senza gli interventi significativi
annunciati, l'import salirà al 90% della domanda. Il problema a monte
resta dunque come fare per ridurre il divario italiano di competitività legato
ai costi dell'energia e al deficit di produzione, superando l'enorme
difficoltà di
costruire nuovi impianti e posare linee, per contenziosi locali. Il rapporto
ENEA 2003 su energia e ambiente individua in mini centrali condominiali
o aziendali e in cospicui investimenti in ricerca e sviluppo, soprattutto
nelle energie rinnovabili, un possibile rimedio.
A questo si aggiunge un programma di costruzione all'estero, già approvato
dal MAP, di centrali ecologiche da cui importare energia a basso costo.
Spunti interessanti sono poi contenuti nella recente presentazione del
piano industriale dell'ENEL dove l'obiettivo, oltre agli investimenti
cospicui nelle fonti rinnovabili utilizzando vento, sole e acqua, è quello
di ridurre del 30% i costi di produzione. Questo utilizzando tecnologie
ad alto rendimento con centrali turbogas a ciclo combinato in sostituzione
di quelle dipendenti dalle incertezze geopolitiche del prezzo del greggio.
Altra strada sarà quella di riconvertire centrali ad olio con carbone
a basso impatto ambientale. Tutti i grandi gruppi presenti in Italia
hanno in programma la costruzione di nuovi impianti con questi elementi
di innovazione tecnologica, ma il vero nodo da sciogliere resta, come
già detto,
quello dei tempi reali di attuazione, e con essi il consenso dei territori
destinatari degli interventi. Ormai la cultura preventiva del no è un
vero e proprio freno allo sviluppo del nostro Paese. Continuiamo ad avere
come modelli di rispetto dell'ambiente le grandi nazioni nordeuropee,
fatto salvo scoprire che utilizzano e continuano ad investire in centrali
di vario tipo ubicate in prossimità anche di centri abitati, senza
che questo causi contenziosi legali infiniti e rivolte popolari.
L'approccio dei territori e degli Enti locali di riferimento all'assenso
di nuovi impianti di produzione non può prescindere da una conoscenza
delle norme e delle infinite misure di sicurezza che tali investimenti
implicano. Non si può più accettare che persino le eleganti "pale
eoliche" siano additate come nemiche dell'ambiente. Ci limitiamo a
riflettere sul solo ambito dell’energia, ma il ragionamento potrebbe
estendersi a tutto ciò che occorre a un paese per affrontare le sfide
dei prossimi anni, riguardo a quello che implica una mutazione, sia essa
dovuta a una centrale, un impianto di termovalorizzazione, una autostrada,
una metropolitana o un nuovo insediamento in genere. C'è necessità di
concretezza e di una rinnovata e più consapevole cultura ambientalista.
Accordo di collaborazione fra Energia spa e l’Associazione degli Industriali
della provincia di Salerno. Nel panorama del nuovo mercato libero dell'energia,
Assindustria Salerno ha siglato un accordo con Energia SpA per la fornitura
di energia elettrica, gas naturale e servizi energetici alle aziende
associate. Energia SpA è uno dei protagonisti del nuovo mercato libero
dell'elettricità e
del gas naturale in Italia. Nata nel 1999 (lo stesso anno dell'avvio
della liberalizzazione del mercato energetico), fin dall'inizio ha servito
molte fra le più importanti aziende italiane, realtà per le
quali il risparmio energetico è sinonimo di vantaggio competitivo:
3M Italia, Agnesi, Gruppo Lepetit, Italcables, Kuwait Petroleum, Peroni
e Sigma Tau - solo per ricordarne alcune.
Energia SpA è tra i pochi operatori privati dotati di proprie centrali
di produzione ed è attualmente impegnata nella costruzione di nuovi
impianti e nell'adeguamento delle strutture esistenti ai più elevati
standard tecnologici, con l'obiettivo di conciliare l'efficienza degli
impianti e il rispetto dell'ambiente. L'accordo che l’Associazione
degli Industriali della provincia di Salerno ha concluso con Energia
SpA si configura come un'autentica alleanza strategica, per offrire agli
associati nuovi servizi e concrete opportunità di risparmio.
Senza alcun costo aggiuntivo o modifica di impianti, sono offerti all'associato:
- risparmio su misura: non una semplice riduzione dei prezzi, ma contratti
diversificati in base alle specifiche esigenze di consumo e di gestione
delle spese; - assistenza completa nel passaggio al libero mercato: l'associato
di Assindustria Salerno potrà contare su tutto il supporto necessario
allo svolgimento delle attività formali richieste. L'unica vera differenza
sarà il risparmio nella fattura. - formazione e consulenza: disponibilità di
un consulente Energia SpA per una costante attività di formazione
e aggiornamento, sia sugli aspetti generali della fornitura di energia
elettrica sia su quelli specifici per gli associati. - sportello energia:
servizi on line gratuiti e a grande valore aggiunto, accessibili dal
sito internet dell’Associazione degli Industriali della provincia
di Salerno, per rendere disponibili materiali informativi e strumenti
per la verifica delle diverse componenti di costo del prezzo finale dell'energia
elettrica.
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