ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli - n° 1 Gennaio/Febbraio 2004
 



LOBBYING - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

FECONDAZIONE ASSISTITA
IL TESTO DELLA DISCORDIA

Per la prima volta le regole e i divieti in materia stabiliti per legge

di Camilla Castagnoli Junior Consultant - NOMOS Centro Studi Parlamentari
camilla.castagnoli@nomoscsp.it
 

Il Parlamento si appresta ad approvare definitivamente il disegno di legge sulla procreazione medicalmente assistita, definito da più parti il testo della discordia, sicuramente il più tormentato delle ultime legislature. La legge per la prima volta detterà regole e divieti nel campo della fecondazione, fino a questo momento non disciplinata nel nostro Paese.
Si tratta di regolare una materia dove da una parte c'è il legittimo desiderio di diventare genitori, dall'altra il diritto alla vita del soggetto più debole, il concepito.
Anche nella scorsa legislatura avevamo assistito al tentativo di far luce in un ambito, quello della fecondazione, in cui vigeva un totale "Far West" normativo, ma i contrasti tra i parlamentari erano così forti che il provvedimento non ha mai concluso l'iter parlamentare.
Certo non sono mancati scontri anche nell'attuale legislatura, non solo tra opposizione e maggioranza e all'interno di quest’ultima, ma soprattutto tra il blocco laico e quello cattolico, contrasti che hanno allungato notevolmente i tempi dell'approvazione.
Infatti, la Camera dei deputati aveva licenziato il testo, molto restrittivo, il 18 giugno 2002 e solo dopo ben diciassette mesi di contrasti e di battute d'arresto, ultima quella dovuta all'arrivo della Finanziaria, lo stesso articolato è stato approvato dal Senato esattamente l'11 dicembre scorso con tempi contingentati.
L'iter, però, non è ancora concluso. Il provvedimento, infatti, è tornato alla Camera, dove, nel momento in cui scriviamo, è in corso d’esame in Assemblea, solo per alcune modifiche tecniche che riguardano la copertura finanziaria e più precisamente sono volte a prevedere uno spostamento di capitoli di spesa dal 2002 al 2004 e a identificare come triennio di riferimento il 2004-2006 e non più il 2002-2004.
Per il resto, l'impianto e il contenuto del provvedimento sono rimasti invariati. Le possibilità di modificare ulteriormente la legge sono nulle, poiché la Camera dei deputati potrà intervenire solo e soltanto sulle modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento e dunque solo in materia di copertura finanziaria.
Ecco i punti principali che sembrano destinati a cambiare il quadro della fecondazione assistita nel nostro Paese:
- l'accesso alle tecniche di procreazione assistita sarà consentito per risolvere problemi di sterilità o infertilità, documentate e certificate dal medico, e solo qualora non esistano altri metodi terapeutici efficaci. Potranno ricorrervi soltanto le coppie formate da persone maggiorenni di sesso diverso, sposate o conviventi in età potenzialmente fertile ed entrambe viventi. No a single, gay, alle "mamme-nonne" e alla fecondazione post mortem;
- il testo vieta tassativamente il ricorso alla fecondazione eterologa cioè con seme di persona estranea alla coppia. La conseguenza inevitabile sarà anche la chiusura dei centri, le "banche del seme", che custodiscono i gameti congelati, una conseguenza davvero rilevante se si pensa che circa il 20% delle coppie con problemi seri di fertilità ricorre all'eterologa;
- il progetto di legge assicura il diritto a nascere del concepito che sarà figlio legittimo della coppia o acquisirà lo status di figlio riconosciuto della madre o della coppia stessa;
- la coppia dovrà essere accuratamente e costantemente informata sulle tecniche e sulle varie fasi della loro applicazione, in modo da consentire una scelta consapevole. Una volta fecondato l'ovulo dovrà essere impiantato entro sette giorni e non è possibile alcun ripensamento da parte della coppia, salvo per ragioni di ordine medico-sanitario accertate dal medico che dovrà presentare per iscritto la motivazione;
- sono vietate le sperimentazioni sugli embrioni, la clonazione umana e qualsiasi tecnica che possa predeterminare o alterare il patrimonio genetico dell'embrione. La ricerca clinica e la sperimentazione sull'embrione sono ammesse solo se finalizzate alla tutela della sua salute e del suo sviluppo. Il testo prevede la produzione di non più di tre embrioni per volta ovvero il numero necessario ad un unico e contemporaneo impianto. Inoltre viene stabilito l'obbligo di procedere in tutti i casi all'impianto, a prescindere da ogni verifica delle condizioni dell'embrione. Proprio sul tema degli embrioni malati lo scontro in Parlamento è stato molto acceso, poiché in base a tali disposizioni le donne vengono obbligate ad accettare un feto malato o malformato, ed eventualmente in un secondo momento possono decidere di abortirlo, cosa che appare agli occhi di molti come una vera e gratuita atrocità. Proprio da questo spunto nasce la contestazione dell'Onorevole Alessandra Mussolini, fortemente sostenuta dal vicepremier Fini, che a lungo si è battuta per far sì che in Senato si correggesse almeno questa parte del provvedimento, senza ottenere però alcun risultato;
- la crioconservazione è consentita solo quando il trasferimento degli embrioni nell'utero, non risulti possibile per gravi, documentati e imprevedibili problemi di salute della donna. Questi potranno rimanere congelati fino alla data del trasferimento, da realizzare non appena possibile. è prevista l'adottabilità degli embrioni congelati di cui non si conoscono i genitori biologici o dei quali non sia stato richiesto l'impianto da almeno tre anni;
- gli interventi di procreazione potranno essere eseguiti solo in strutture pubbliche o private autorizzate dalle regioni e iscritte in un apposito registro che verrà istituito presso l'Istituto Superiore di Sanità; i centri dovranno rispondere a requisiti che saranno determinati con un apposito DPR;
- infine, il provvedimento prevede una serie di sanzioni amministrative, civili e penali per i trasgressori, che saranno rapportate alla gravità delle violazioni delle disposizioni della legge: si parte da una semplice multa che va da 300.000 a 600.000 euro per chi utilizza gameti estranei alla coppia, fino ad arrivare alla reclusione da 10 a 20 anni e a una sanzione molto più salata per i tentativi di clonazione.

Dunque si tratta di "Una legge contro la vita" come è stata definita dalla minoranza, oppure "Regole che riordinano il Far West" come viene, invece, salutata dalla maggioranza?
Di fatto, la decisione di non modificare in senso più liberale questa legge ha sollevato numerose proteste, soprattutto da parte di coloro che vedono diminuire drasticamente le possibilità di avere un figlio con l'aiuto della medicina, proprio a causa delle disposizioni decisamente restrittive contenute in questo provvedimento.
Lo scenario prospettato vedrà il passaggio da una situazione di Far West della provetta selvaggia alla migrazione per poter procreare.
Il segretario nazionale del Tribunale del malato, Stefano Inglese, ha dichiarato che il nostro Paese sarà l'unico in Europa a vietare la fecondazione eterologa e, pertanto, i cittadini italiani saranno costretti a recarsi all'estero, a proprie spese, in centri che già si stanno attrezzando per soddisfare la domanda proveniente dall'Italia.

Download PDF
scarica il files
gennaio/febbraio - 3.124 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it