FECONDAZIONE ASSISTITA
IL TESTO DELLA DISCORDIA
Per la prima volta le regole e i divieti in
materia stabiliti per legge
di Camilla Castagnoli Junior Consultant - NOMOS
Centro Studi Parlamentari
camilla.castagnoli@nomoscsp.it
Il
Parlamento si appresta ad approvare definitivamente il disegno di
legge sulla procreazione medicalmente assistita, definito da più parti
il testo della discordia, sicuramente il più tormentato delle
ultime legislature. La legge per la prima volta detterà regole
e divieti nel campo della fecondazione, fino a questo momento non
disciplinata nel nostro Paese.
Si tratta di regolare una materia dove da una parte c'è il legittimo
desiderio di diventare genitori, dall'altra il diritto alla vita del
soggetto più debole, il concepito.
Anche nella scorsa legislatura avevamo assistito al tentativo di
far luce in un ambito, quello della fecondazione, in cui vigeva un totale "Far
West" normativo, ma i contrasti tra i parlamentari erano così forti
che il provvedimento non ha mai concluso l'iter parlamentare.
Certo non sono mancati scontri anche nell'attuale legislatura, non
solo tra opposizione e maggioranza e all'interno di quest’ultima,
ma soprattutto tra il blocco laico e quello cattolico, contrasti che
hanno allungato notevolmente i tempi dell'approvazione.
Infatti, la Camera dei deputati aveva licenziato il testo, molto
restrittivo, il 18 giugno 2002 e solo dopo ben diciassette mesi di contrasti
e di battute d'arresto, ultima quella dovuta all'arrivo della Finanziaria,
lo stesso articolato è stato approvato dal Senato esattamente
l'11 dicembre scorso con tempi contingentati.
L'iter, però, non è ancora concluso. Il provvedimento,
infatti, è tornato alla Camera, dove, nel momento in cui scriviamo, è in
corso d’esame in Assemblea, solo per alcune modifiche tecniche
che riguardano la copertura finanziaria e più precisamente sono
volte a prevedere uno spostamento di capitoli di spesa dal 2002 al 2004
e a identificare come triennio di riferimento il 2004-2006 e non più il
2002-2004.
Per il resto, l'impianto e il contenuto del provvedimento sono rimasti
invariati. Le possibilità di modificare ulteriormente la legge
sono nulle, poiché la Camera dei deputati potrà intervenire
solo e soltanto sulle modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento
e dunque solo in materia di copertura finanziaria.
Ecco i punti principali che sembrano destinati a cambiare il quadro
della fecondazione assistita nel nostro Paese:
- l'accesso alle tecniche di procreazione assistita sarà consentito
per risolvere problemi di sterilità o infertilità, documentate
e certificate dal medico, e solo qualora non esistano altri metodi terapeutici
efficaci. Potranno ricorrervi soltanto le coppie formate da persone
maggiorenni di sesso diverso, sposate o conviventi in età potenzialmente
fertile ed entrambe viventi. No a single, gay, alle "mamme-nonne" e
alla fecondazione post mortem;
- il testo vieta tassativamente il ricorso alla fecondazione eterologa
cioè con seme di persona estranea alla coppia. La conseguenza
inevitabile sarà anche la chiusura dei centri, le "banche
del seme", che custodiscono i gameti congelati, una conseguenza
davvero rilevante se si pensa che circa il 20% delle coppie con problemi
seri di fertilità ricorre all'eterologa;
- il progetto di legge assicura il diritto a nascere del concepito
che sarà figlio legittimo della coppia o acquisirà lo
status di figlio riconosciuto della madre o della coppia stessa;
- la coppia dovrà essere accuratamente e costantemente informata
sulle tecniche e sulle varie fasi della loro applicazione, in modo da
consentire una scelta consapevole. Una volta fecondato l'ovulo dovrà essere
impiantato entro sette giorni e non è possibile alcun ripensamento
da parte della coppia, salvo per ragioni di ordine medico-sanitario
accertate dal medico che dovrà presentare per iscritto la motivazione;
- sono vietate le sperimentazioni sugli embrioni, la clonazione umana
e qualsiasi tecnica che possa predeterminare o alterare il patrimonio
genetico dell'embrione. La ricerca clinica e la sperimentazione sull'embrione
sono ammesse solo se finalizzate alla tutela della sua salute e del
suo sviluppo. Il testo prevede la produzione di non più di tre
embrioni per volta ovvero il numero necessario ad un unico e contemporaneo
impianto. Inoltre viene stabilito l'obbligo di procedere in tutti i
casi all'impianto, a prescindere da ogni verifica delle condizioni dell'embrione.
Proprio sul tema degli embrioni malati lo scontro in Parlamento è stato
molto acceso, poiché in base a tali disposizioni le donne vengono
obbligate ad accettare un feto malato o malformato, ed eventualmente
in un secondo momento possono decidere di abortirlo, cosa che appare
agli occhi di molti come una vera e gratuita atrocità. Proprio
da questo spunto nasce la contestazione dell'Onorevole Alessandra Mussolini,
fortemente sostenuta dal vicepremier Fini, che a lungo si è battuta
per far sì che in Senato si correggesse almeno questa parte del
provvedimento, senza ottenere però alcun risultato;
- la crioconservazione è consentita solo quando il trasferimento
degli embrioni nell'utero, non risulti possibile per gravi, documentati
e imprevedibili problemi di salute della donna. Questi potranno rimanere
congelati fino alla data del trasferimento, da realizzare non appena
possibile. è prevista l'adottabilità degli embrioni congelati
di cui non si conoscono i genitori biologici o dei quali non sia stato
richiesto l'impianto da almeno tre anni;
- gli interventi di procreazione potranno essere eseguiti solo in
strutture pubbliche o private autorizzate dalle regioni e iscritte in
un apposito registro che verrà istituito presso l'Istituto Superiore
di Sanità; i centri dovranno rispondere a requisiti che saranno
determinati con un apposito DPR;
- infine, il provvedimento prevede una serie di sanzioni amministrative,
civili e penali per i trasgressori, che saranno rapportate alla gravità delle
violazioni delle disposizioni della legge: si parte da una semplice
multa che va da 300.000 a 600.000 euro per chi utilizza gameti estranei
alla coppia, fino ad arrivare alla reclusione da 10 a 20 anni e a una
sanzione molto più salata per i tentativi di clonazione.
Dunque si tratta di "Una legge contro la vita" come è stata
definita dalla minoranza, oppure "Regole che riordinano il Far West" come
viene, invece, salutata dalla maggioranza?
Di fatto, la decisione di non modificare in senso più liberale questa
legge ha sollevato numerose proteste, soprattutto da parte di coloro
che vedono diminuire drasticamente le possibilità di avere un figlio
con l'aiuto della medicina, proprio a causa delle disposizioni decisamente
restrittive contenute in questo provvedimento.
Lo scenario prospettato vedrà il passaggio da una situazione di Far
West della provetta selvaggia alla migrazione per poter procreare.
Il segretario nazionale del Tribunale del malato, Stefano Inglese, ha
dichiarato che il nostro Paese sarà l'unico in Europa a vietare la
fecondazione eterologa e, pertanto, i cittadini italiani saranno costretti
a recarsi all'estero, a proprie spese, in centri che già si stanno
attrezzando per soddisfare la domanda proveniente dall'Italia.
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