COSTRUIRE
RISPETTANDO L’AMBIENTE
EDILIZIA ECOCOMPATIBILE IN OGNI COMPARTO
Sono l'innovazione e la formazione le strade
che occorre imboccare
di
Antonio Lombardi
Presidente Associazione Costruttori Salernitani
info@costruttori.sa.it
Nel 2003 l'Associazione dei Costruttori Salernitani ha profuso un
particolare impegno per la diffusione della conoscenza delle tecnologie
innovative, attraverso programmi di informazione tra le aziende,
ma soprattutto tramite percorsi formativi destinati sia agli addetti
del settore che ai neolaureati, e attivati e gestiti dall'Ance Salerno
e dall'Ente Scuola Edile. Quest'ultima ormai rappresenta un punto
di riferimento insostituibile e qualificante anche per le realtà che
operano al di fuori della nostra provincia. I risultati conseguiti
con questo impegno hanno superato di gran lunga le nostre aspettative.
Proprio la conoscenza e l'applicazione di tecnologie innovative nel
comparto dell'edilizia possono garantire alle imprese, ma anche e
soprattutto al territorio, prospettive di intervento e quindi di
sviluppo che al momento, per problemi di impatto ambientale, per
esigenze di tutela della particolarità dei siti o per altre motivazioni
similari, rendono difficoltoso immaginare un qualsiasi tipo di lavoro.
Abbiamo ad esempio tracciato nuovi percorsi addestrativi per addetti
al restauro edilizio, accompagnando alle conoscenze e competenze
specifiche usuali negli interventi di recupero e di manutenzione sul
patrimonio storico-architettonico, e su quello edilizio in genere, una
particolare attenzione alle procedure e agli strumenti che consentono
la conservazione dei manufatti edilizi esistenti. Attraverso questi
iter formativi, abbiamo dimostrato che si può intervenire anche
laddove sussistono i vincoli più rigorosi:
e lo si può fare non solo nel rispetto dei luoghi, ma anzi tutelandoli,
salvaguardandoli e valorizzandoli.
Siamo partiti, non a caso, da un'attività di ricerca e innovazione
per le aree protette, guardando in particolare al Parco Nazionale
del Cilento e del Vallo di Diano, che rappresenta oggi non solo un'area
protetta, un'oasi naturale, ma anche un territorio che, in molti
suoi borghi, in tanti suoi centri storici, in molti suoi siti di
estrema rilevanza dal punto di vista architettonico, storico e monumentale,
necessita di interventi di recupero, prima ancora che di valorizzazione.
Abbiamo dimostrato, con iter di addestramento e percorsi illustrativi,
che è possibile il recupero dei borghi abbandonati; che è possibile,
senza stravolgimenti, la riattazione dei centri storici; che si può pianificare
la realizzazione e l'adeguata infrastrutturazione di percorsi naturalistici,
attraverso la manutenzione dell'esistente, puntando in particolare
al recupero del legno e della pietra, intervenendo nella creazione,
nel ripristino o nell'adeguamento di itinerari, percorsi attrezzati
e reti sentieristiche, come pure nella sistemazione di aree pubbliche
di prevalente interesse ambientale e turistico. Senza le tanto temute
e blaterate cementificazioni, perché ogni intervento può,
ed oggi più che mai deve, partire dall'analisi e dal rispetto
degli aspetti geomorfologici del territorio. Infatti, tutela del
territorio, salvaguardia dell'ambiente, recupero edilizio oltre che
dei siti monumentali, sono oggi principi che possono, e, anzi, devono
coesistere. Non ha più alcun
fondamento logico il connubio tra intervento di recupero o riattazione,
e cementificazione. Abbiamo dimostrato che esiste un'attività edilizia
ecocompatibile in qualsiasi comparto si voglia intervenire. E che
l'intervento di recupero può non solo salvaguardare l'esistente,
ma addirittura gettare le basi per una più incisiva tutela e
valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico.
In questo impegno è emersa però la necessità di
colmare un gap formativo che oggi ancora sussiste nell'intero comparto
dell'edilizia. Un divario che proprio in un territorio come il nostro,
che necessita di interventi ecocompatibili e sostenibili, si avverte
in maniera marcata fino a diventare un vero e proprio freno per ogni
prospettiva di sviluppo e di valorizzazione. Non si tratta di una
fuga di cervelli, come quella che si registra nell'industria, nella
ricerca scientifica o in altri comparti produttivi: ma una vera e
propria mancanza. Una lacuna che, anche significativi e rilevanti
programmi di simbiosi come questo con l'Università, possono in
qualche modo contribuire a colmare. Ma non basta e non deve bastare.
Occorre una sinergia istituzionale che veda impegnati atenei, istituzioni,
associazioni datoriali, sindacati, per un'attività formativa
di estrema avanguardia che guardi con attenzione alle peculiarità e
alle potenzialità del
territorio, che ne segua le linee di sviluppo e indichi percorsi
di recupero edilizio in linea con i progetti pianificati.
Nel 2003 l'Associazione dei Costruttori ha intensificato non poco
l'impegno su questo versante. Abbiamo potenziato, sia attraverso
programmi concordati e sostenuti dal Miur, sia con l'Ente Scuola
Edile, i nostri percorsi formativi: ora strategie comuni con gli
atenei, soprattutto quelli che operano sul territorio, possono completare
questo programma con sinergie che mettano giovani e imprese nelle
condizioni di interagire al meglio con il territorio circostante. Sempre
attraverso un programma strategico che guarda alla formazione e all'innovazione,
vogliamo ora puntare alla ricerca avanzata ed alle sperimentazioni
più innovative,
anche nel quadro di quelle nostre strategie, ben note, che puntano
a creare in provincia di Salerno un polo di eccellenza per il settore
dell'edilizia.
In quest'ottica seguiamo con particolare attenzione, e siamo pronti
a sostenere, l'attività di ricerca nell'individuazione di materiali
innovativi ed ecocompatibili che consentano la riattazione di quegli
stabili, particolarmente fatiscenti, per i quali un tempo non esisteva
altro futuro se non la demolizione funzionale alla ricostruzione.
Vogliamo dimostrare che il recupero è sempre possibile, anche
quando sussistono le più rigorose esigenze di tutela del fabbricato
o dell'ambiente circostante. Lo abbiamo dimostrato per il Centro
storico di Roscigno, dove occorre recuperare strutture in muratura,
decrepite e pericolanti, preservandone fascino, bellezza e suggestione,
risorse insostituibili per quell'area. Gli interventi di consolidamento,
attraverso l'utilizzo di tecniche e materiali innovativi ma anche
la ricostruzione attraverso le antiche metodologie costruttive, rappresentano
una strada, forse unica e obbligata, per salvare questo antico centro
disabitato e ancor oggi minacciato dal dissesto idrogeologico. Ora,
con il medesimo entusiasmo, puntiamo al recupero dei centri storici
e seguiamo con estremo interesse le opportunità che offrono questi
materiali polimerici fibro-rinforzati che possono addirittura consentire
non solo il recupero, ma il consolidamento statico e l'adeguamento
antisismico di strutture vecchie e fatiscenti.
Sono l'innovazione e la formazione, in conclusione, le strade che,
secondo l'Associazione dei Costruttori Salernitani, occorre imboccare
per rilanciare e consolidare l'edilizia salernitana. Abbiamo una
provincia d'una bellezza e d'una suggestione senza pari in Italia.
Imparare a costruire rispettando e tutelando l'esistente e l'ambiente
circostante è la
strada migliore, forse l'unica, per pianificare interventi di sviluppo
sostenibili e soprattutto, unanimamente condivisibili. |