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  Dicembre 2012

Articoli - n° 1 Gennaio/Febbraio 2004
 



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LA CENTRALE DEL LATTE dI SALERNO E LA CITTA'
UNA STORIA INIZIATA 75 ANNI FA

Un punto fermo e sicuro nello scenario delle preferenze alimentari


di Giorgio Criscuolo
Direttore Generale Centrale del Latte di Salerno S.p.a.
direzionegenerale@centralelatte.sa.it

Se questa fosse una favola, potrebbe cominciare con la classica apertura «C'era una volta…» ma, trattandosi di un'azienda, è giusto attenersi a formule più concrete, per cui eviteremo di scivolare nella retorica che è sempre in agguato quando si celebra qualcosa di importante. Ci limiteremo a descrivere una vicenda economica e degli uomini che, a diverso titolo, l'hanno resa possibile e, cosa più importante, ancor oggi attuale. In un mondo in cui la velocità degli accadimenti è tale per cui gli intervalli temporali di riferimento vanno via via restringendosi, parlare di qualcosa che ha inizio nel 1928 e che ancora oggi è una realtà, è sicuramente non comune. Tale particolarità è ancor più accentuata visto che parliamo di un'azienda pubblica (almeno nella composizione societaria) e che opera nel settore alimentare del largo consumo. La Centrale del Latte di Salerno S.p.A. festeggia il 75° anniversario dalla prima formulazione di un progetto imprenditoriale che poi si è concretizzato negli anni seguenti. È degli ultimi giorni del 1928 la proposta di un gruppo imprenditori locali all'Autorità dell'epoca, per realizzare un'azienda che gestisse la produzione e il commercio del latte prodotto in provincia e che potesse garantire un alimento, oltre che buono e locale, anche sicuro dal punto di vista igienico e sanitario. Questo apparentemente semplice obiettivo nel corso dei decenni non è cambiato ed ancor oggi lo perseguiamo, in maniera ancora più "accanita", grazie alle moderne tecnologie. Tornando alla storia della Centrale del Latte ci trasferiamo virtualmente in quegli anni che, per il nostro paese, erano di grande fermento e di trasformazione sociale. Proprio allora, vennero avviate le prime grandi riforme di regolamento dell'intervento pubblico in economia e anche settori come l'alimentare erano investiti da questo nuovo atteggiamento.
Dall'idea progettuale di una Centrale del Latte si passò velocemente alla realizzazione della stessa e, fin dai primi momenti, s'instaurò quel rapporto di fiducia fra la città e l'azienda che ancor oggi è il nostro principale "patrimonio". La storia dell'azienda cresce parallela a quella della città e ne subisce, nel corso della seconda guerra mondiale, le stesse distruzioni, rimanendo anch'essa, così come documentato nei libri che illustrano gli eventi bellici, praticamente in rovina e fungendo da "fondale" cittadino per il passaggio delle truppe alleate. Ma la vita, anche quella delle aziende, riprese e la Centrale ricominciò l'attività e contribuì, nel suo piccolo, al riavvio normale dell'economia locale. Furono anni di continuo sviluppo e di crescita esponenziale dei volumi di produzione e del territorio servito, che si allargò a tutta la provincia di Salerno con ottimi risultati.
Con ciò giungiamo a metà degli anni settanta e, grazie alla corretta e oculata gestione degli amministratori dell'epoca, si ottennero solidità patrimoniale e soddisfacenti risultati economici sia per l'azienda, sia per i fornitori, permettendo così buoni livelli di reddito anche agli allevatori locali. Negli ultimi vent'anni lo scenario è radicalmente cambiato e con esso l'azienda. L'apertura del mercato alla concorrenza, le nuove realtà distributive ed il cambiamento nelle abitudini al consumo delle famiglie, sono le principali sfide che gli amministratori hanno dovuto affrontare, trovandosi esposti al confronto con concorrenti dinamici e aggressivi.

La Centrale, passata attraverso la trasformazione societaria da Azienda Municipale alla attuale forma di Società per azioni, ha vissuto questo cambiamento con lo spirito giusto affrontando le problematiche e dimenticando, laddove possibile, le inevitabili complicazioni derivanti dallo status di azienda pubblica, continuando e potenziando invece la componente di territorialità e di garanzia sulla sicurezza degli alimenti trattati. Anche dal tentativo di privatizzare l'azienda, nato sotto l'impulso della normativa più che per una reale esigenza imprenditoriale, ed in cui molti avevano letto la volontà di rescissione del rapporto privilegiato fra Salerno e la sua Centrale, è invece venuto fuori rinnovato lo sforzo per ridare smalto all'azienda. Sono di questi ultimi anni le profonde innovazioni introdotte nei prodotti e nel servizio, accompagnate dall'ottenimento delle più importanti certificazioni produttive e sanitarie. Nell'ultimo biennio, si è poi proceduto a un radicale e profondo cambiamento dell'organizzazione e delle strategie, anche comunicazionali, dell'azienda, miranti a consolidare ancor di più il legame col territorio. Il concetto che vogliamo trasmettere è che l'azienda è qualcosa che appartiene a noi e alla nostra provincia e che il prodotto è, così come recita l'ultimo slogan aziendale, "Il Nostro".


Una fase del processo produttivo all’interno della Centrale del Latte di Salerno

In questo ambito vanno inquadrate le decine di iniziative sociali, sportive, culturali, mediche cui la Centrale del Latte dà il suo contributo e il suo sostegno e che, usando una locuzione di gran moda, costituiscono l'attivo del "Bilancio sociale" della nostra impresa. In questo quadro abbiamo anche voluto essere partecipi al sostegno di un'altra realtà che, come la nostra, rappresenta la città,attraverso la sponsorizzazione della Salernitana Calcio, quasi a chiudere simbolicamente, chiedendo scusa per l'immodestia, il cerchio delle cose cui i salernitani sono affezionati. La sfida che abbiamo davanti, soprattutto in questo particolare momento in cui altre aziende, di ben maggiore dimensione della nostra, attraversano periodi di grande difficoltà ed in cui il concetto di affidabilità va ben oltre rispetto al normale, è quello di continuare a rappresentare un punto fermo e sicuro nello scenario delle preferenze alimentari. Sappiamo che non è sufficiente un rinnovo di facciata o una più intensa campagna promozionale per continuare attivamente la nostra storia. Riteniamo di poter essere la dimostrazione che è possibile avere, localmente, la salvaguardia di valori e tradizioni positive, continuando così la bella favola iniziata 75 anni fa.

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