LA CENTRALE
DEL LATTE dI SALERNO E LA CITTA'
UNA STORIA INIZIATA 75 ANNI FA
Un punto fermo e sicuro nello scenario delle preferenze alimentari
di
Giorgio Criscuolo
Direttore Generale Centrale del Latte di Salerno S.p.a.
direzionegenerale@centralelatte.sa.it
Se questa fosse una favola, potrebbe cominciare con la classica
apertura «C'era una volta…» ma, trattandosi di un'azienda, è giusto
attenersi a formule più concrete, per cui eviteremo di scivolare
nella retorica che è sempre in agguato quando si celebra qualcosa
di importante. Ci limiteremo a descrivere una vicenda economica e
degli uomini che, a diverso titolo, l'hanno resa possibile e, cosa più importante,
ancor oggi attuale. In un mondo in cui la velocità degli accadimenti è tale
per cui gli intervalli temporali di riferimento vanno via via restringendosi,
parlare di qualcosa che ha inizio nel 1928 e che ancora oggi è una
realtà, è sicuramente non comune. Tale particolarità è ancor
più accentuata visto che parliamo di un'azienda pubblica (almeno
nella composizione societaria) e che opera nel settore alimentare
del largo consumo. La Centrale del Latte di Salerno S.p.A. festeggia
il 75° anniversario dalla prima formulazione di un progetto imprenditoriale
che poi si è concretizzato negli anni seguenti. È degli
ultimi giorni del 1928 la proposta di un gruppo imprenditori locali
all'Autorità dell'epoca, per realizzare un'azienda che gestisse
la produzione e il commercio del latte prodotto in provincia e che
potesse garantire un alimento, oltre che buono e locale, anche sicuro
dal punto di vista igienico e sanitario. Questo apparentemente semplice
obiettivo nel corso dei decenni non è cambiato ed ancor oggi
lo perseguiamo, in maniera ancora più "accanita", grazie
alle moderne tecnologie. Tornando alla storia della Centrale del Latte
ci trasferiamo virtualmente in quegli anni che, per il nostro paese,
erano di grande fermento e di trasformazione sociale. Proprio allora,
vennero avviate le prime grandi riforme di regolamento dell'intervento
pubblico in economia e anche settori come l'alimentare erano investiti
da questo nuovo atteggiamento.
Dall'idea progettuale di una Centrale del Latte si passò velocemente
alla realizzazione della stessa e, fin dai primi momenti, s'instaurò quel
rapporto di fiducia fra la città e l'azienda che ancor oggi è il
nostro principale "patrimonio". La storia dell'azienda cresce
parallela a quella della città e ne subisce, nel corso della
seconda guerra mondiale, le stesse distruzioni, rimanendo anch'essa,
così come documentato nei libri che illustrano gli eventi bellici,
praticamente in rovina e fungendo da "fondale" cittadino per
il passaggio delle truppe alleate. Ma la vita, anche quella delle aziende,
riprese e la Centrale ricominciò l'attività e contribuì,
nel suo piccolo, al riavvio normale dell'economia locale. Furono anni
di continuo sviluppo e di crescita esponenziale dei volumi di produzione
e del territorio servito, che si allargò a tutta la provincia
di Salerno con ottimi risultati.
Con ciò giungiamo a metà degli anni settanta e, grazie
alla corretta e oculata gestione degli amministratori dell'epoca, si
ottennero solidità patrimoniale e soddisfacenti risultati economici
sia per l'azienda, sia per i fornitori, permettendo così buoni
livelli di reddito anche agli allevatori locali. Negli ultimi vent'anni
lo scenario è radicalmente cambiato e con esso l'azienda. L'apertura
del mercato alla concorrenza, le nuove realtà distributive ed
il cambiamento nelle abitudini al consumo delle famiglie, sono le principali
sfide che gli amministratori hanno dovuto affrontare, trovandosi esposti
al confronto con concorrenti dinamici e aggressivi.
La Centrale, passata attraverso la trasformazione societaria da Azienda
Municipale alla attuale forma di Società per azioni, ha vissuto
questo cambiamento con lo spirito giusto affrontando le problematiche
e dimenticando, laddove possibile, le inevitabili complicazioni derivanti
dallo status di azienda pubblica, continuando e potenziando invece la
componente di territorialità e di garanzia sulla sicurezza degli
alimenti trattati. Anche dal tentativo di privatizzare l'azienda, nato
sotto l'impulso della normativa più che per una reale esigenza
imprenditoriale, ed in cui molti avevano letto la volontà di rescissione
del rapporto privilegiato fra Salerno e la sua Centrale, è invece
venuto fuori rinnovato lo sforzo per ridare smalto all'azienda. Sono
di questi ultimi anni le profonde innovazioni introdotte nei prodotti
e nel servizio, accompagnate dall'ottenimento delle più importanti
certificazioni produttive e sanitarie. Nell'ultimo biennio, si è poi
proceduto a un radicale e profondo cambiamento dell'organizzazione e
delle strategie, anche comunicazionali, dell'azienda, miranti a consolidare
ancor di più il legame col territorio. Il concetto che vogliamo
trasmettere è che l'azienda è qualcosa che appartiene a
noi e alla nostra provincia e che il prodotto è, così come
recita l'ultimo slogan aziendale, "Il Nostro".
Una fase del processo produttivo all’interno della Centrale del
Latte di Salerno
In questo ambito vanno inquadrate le decine di iniziative sociali, sportive,
culturali, mediche cui la Centrale del Latte dà il suo contributo
e il suo sostegno e che, usando una locuzione di gran moda, costituiscono
l'attivo del "Bilancio sociale" della nostra impresa. In questo
quadro abbiamo anche voluto essere partecipi al sostegno di un'altra
realtà che, come la nostra, rappresenta la città,attraverso
la sponsorizzazione della Salernitana Calcio, quasi a chiudere simbolicamente,
chiedendo scusa per l'immodestia, il cerchio delle cose cui i salernitani
sono affezionati. La sfida che abbiamo davanti, soprattutto in questo
particolare momento in cui altre aziende, di ben maggiore dimensione
della nostra, attraversano periodi di grande difficoltà ed in
cui il concetto di affidabilità va ben oltre rispetto al normale, è quello
di continuare a rappresentare un punto fermo e sicuro nello scenario
delle preferenze alimentari. Sappiamo che non è sufficiente un
rinnovo di facciata o una più intensa campagna promozionale per
continuare attivamente la nostra storia. Riteniamo di poter essere la
dimostrazione che è possibile avere, localmente, la salvaguardia
di valori e tradizioni positive, continuando così la bella favola
iniziata 75 anni fa. |