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  Dicembre 2012

Articoli - n° 1 Gennaio/Febbraio 2004
 



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IL PROGRAMMA URBAN CITTÀ DI CASERTA
UN SOGGETTO TERRITORIALE INNOVATIVO

APPROVATO DEFINITIVAMENTE IL NUOVO TUIR
DISCIPLINATI ISTITUTI FINORA IGNORATI

IL PROGRAMMA URBAN CITTÀ DI CASERTA
UN SOGGETTO TERRITORIALE INNOVATIVO

La Dichiarazione di Milano e le richieste dei Sindaci

Alfredo Messore
Dirigente e Coordinatore Area Tecnica del Comune di Caserta
almessor@tin.it

LNelle premesse alla "Dichiarazione di Milano", un documento sottoscritto da circa 150 Sindaci e rappresentanti delle città e delle aree urbane europee, compreso il Sindaco di Caserta, in occasione del Summit europeo delle città 2a Conferenza delle città Urban, tenutasi a Milano il 6 novembre scorso sul tema "Il ruolo delle città e delle aree urbane nella coesione europea dopo il 2006" si legge: «La coesione sociale, economica e territoriale in Europa è oggi anche e in modo sempre più evidente, una questione urbana.
Le città infatti sono gli elementi fondamentali della competizione tra sistemi economici ma anche i luoghi di massima concentrazione dei fattori alla base dei processi di esclusione sociale. Le esperienze sin qui condotte in ambito europeo nella promozione di nuove politiche urbane, e segnatamente il programma Urban, hanno permesso di verificare l'efficacia di un approccio ai problemi delle città basato sull'integrazione delle politiche, sulla costruzione di forme di partenariato orizzontali e verticali, sull'attenzione alla domanda delle comunità locali e sulla gestione diretta da parte delle stesse autorità locali. Si è trattato, dunque, di una sperimentazione di successo limitata in termini finanziari e che ha preso in considerazione solo ambiti urbani circoscritti caratterizzati da condizioni di particolare svantaggio socio-economico ed ambientale».
La prima Conferenza si era tenuta a Londra il 2 luglio 2002, e già allora, sulla base degli analoghi principi, questa folta, variegata e insolita rappresentanza aveva cercato di attirare l'attenzione della Commissione Europea sulla opportunità di mirare nel futuro a una politica urbana di sviluppo, da affiancare alla attuale politica regionale e alla quale attribuire un maggior peso, anche economico, ma soprattutto partecipativo da parte delle Città. Il P.I.C., Programma di Interesse Comunitario, denominato Urban, significa questo: la presa di coscienza dell'Ente territoriale più immediatamente a contatto con i bisogni della gente di un diverso modo di provvedere al loro soddisfacimento: il finanziamento che viene concesso ad ogni singola città, da Caserta a Londra, da Berlino a Catania, è limitato negli importi (20 - 30Milioni di euro) e nell'ambito di applicazione (20-30mila abitanti), ma è molto ampio il tempo in cui va speso (8 anni). Esso naturalmente, non serve a risolvere tutti i problemi di quell'area della Città, ma serve a fornire un nuovo modo di operare a tutti i soggetti che vengono coinvolti; partecipazione e comunicazione, questi i due grandi obiettivi di fondo che contraddistinguono in modo significativo la mentalità Urban.
Ma sentiamo i Sindaci cosa chiedono ancora con la Dichiarazione di Milano: a) un incremento della dotazione finanziaria in grado di rendere significativa l'incidenza degli interventi sul territorio; … c) una maggiore elasticità nella definizione della gamma di azioni possibili, in modo da tener conto delle questioni relative sia ai temi della competitività che a quelli della coesione sociale; d) una maggiore elasticità nella definizione della dimensione delle zone di intervento, in una prospettiva che affronti tutti i livelli, da quello municipale a quello metropolitano.
Dunque non solo "più soldi" ma anche una maggiore attenzione alla necessità di coniugare competitività e coesione sociale:
- concentrando le risorse su obiettivi strategici, in una programmazione in cui Poli di Sviluppo e Infrastrutture di Supporto siano un saldo sistema a rete in grado soprattutto di creare valore;
- integrando gli interventi sia tra di loro, in senso orizzontale - in una ottica di coerenza di pianificazione territoriale - sia al loro interno, in senso verticale, affiancando ad interventi infrastrutturali anche quelli di sostegno alla economia ed alla persona.
L'Amministrazione ha predisposto un ampio Piano Programmatico dello sviluppo della Città, particolarmente caratterizzato sotto diversi aspetti:
- temporale: copre un arco di tempo quindicennale (fasi a breve, medio e lungo termine);
- metodologico: verifica ed aggiorna annualmente lo stato di attuazione e di previsione;
- controllabile: assistito da indicatori di realizzazione, di risultato e di impatto;
- tematico: Si articola, cioè, in diversi Poli di Sviluppo e Infrastrutture di Supporto;
- concertativi: nasce sulla base di una forte concertazione istituzionale;
- coerente: concertazione è coerenza con la programmazione sopra comunale;
- intersettoriale: si abbina a interventi in campo economico e sociale;
- condiviso: è oggetto di frequente consultazione con il partenariato;
- territoriale: persegue obiettivi ricadenti su una area sovra comunale.

Nell'ambito di tale Piano, infatti, sono inseriti diversi Programmi di Riqualificazione Urbana (ad Urban si sono aggiunti altri quattro programmi similari). La loro funzione primaria è quella di riequilibrare standard quantitativi e qualitativi di rilevanti e importanti porzioni del territorio e di dare continuità ad un "tessuto connettivo", sul quale il "sistema a rete" di "Nodi dello Sviluppo" collegati da "Infrastrutture di Supporto" appare saldamente e coerentemente appoggiato, evitando che la concentrazione di risorse destinata alla maglia Nodi - Linee lasci irrisolti poi quei "vuoti" che così fortemente caratterizzano purtroppo il nostro territorio urbano. Dunque non solo "più soldi" ma anche una "ottica più vasta", anche di tipo metropolitano: e qui si innesta un ruolo della Città minori, come Caserta: sentirsi area metropolitana, cercare la propria identità in un ambito più vasto del territorio cittadino, superare i confini burocratici tra i singoli limitrofi, essere fino in fondo area metropolitana.
In questa ottica la Città di Caserta e i Comuni limitrofi hanno già intuito di doversi muovere fin dall'agosto del 1999, allorquando hanno dato vita al Programma di Riqualificazione Urbana per lo Sviluppo Sostenibile del Territorio, denominato Prusst della Conurbazione Casertana: al programma hanno partecipato 18 Comuni, poi divenuti 22, con capofila il Comune capoluogo di Caserta, la Provincia di Caserta, la Regione Campania, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 7 soggetti proponenti pubblici, 40 soggetti proponenti privati, per un valore base del programma di 665 Milioni di euro, di cui solo 38 Milioni di euro per opere pubbliche. Bene, ecco allora il significato di Urban, Caserta ed il territorio circostante hanno infilato la sequenza giusta:
- un programma pilota - Urban -, nel quale la citata funzione dei programmi di riqualificazione urbana viene esaltata al massimo nella attuazione dei criteri di buone pratiche (coniugare competitività e coesione sociale, concentrare le risorse, integrare gli interventi);
- un programma di Città, nel quale viene messo a punto ed attuato un saldo sistema a rete in grado di creare valore, attraverso una ampia pianificazione basata sulla coerenza territoriale;
- un programma di territorio, nel quale tutto quanto hanno pianificato i 22 Comuni della Conurbazione Casertana deve ora essere messo a sistema ed armonizzato sulla base della esperienza dei primi due passi.
Caserta ed il suo territorio hanno di fatto sottoscritto insieme quella Dichiarazione di Milano, perché hanno già per tempo adottato i suoi concetti ispiratori. Adesso va fatto il passo finale, forse il più difficile, ma certamente quello più importante: creare un soggetto istituzionale innovativo, nel quale tutti gli interlocutori, sia in campo istituzionale che privato, possano riconoscere quelle doti di efficacia ed efficienza, la cui cronica mancanza rappresenta ancora il più grave fattore di crisi per lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio. Ebbene i caratteri essenziali di questo nuovo soggetto, a mio giudizio, vanno così individuati: lo scenario territoriale ottimale è quello del Prusst della Conurbazione Casertana, la strategia di pianificazione è quella "a rete" contenuta nel Piano 1999/2013 della Città di Caserta, ma la metodologia gestionale ed i contenuti concettuali sono quelli del Programma Urban. Ad un soggetto così "attrezzato" la Dichiarazione di Milano chiede che la Comunità Europea presti la sua maggiore attenzione nella definizione della politica comunitaria della "Enlarged Europe", ormai una realtà, piuttosto che una prospettiva, con cui già dobbiamo necessariamente confrontarci.

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