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SOTTOPRODOTTO e rifiuto Come È cambiata la NORMATIVA
Diventa oggi strategico conoscere in modo puntuale le nuove regole e verificarne la corretta applicazione al fine di assicurare che il ciclo virtuoso del riciclo non venga interrotto
di Mariarosaria Zappile, Ambiente e Sicurezza Confindustria Salerno Tel. 089.200842 - m.zappile@confindustria.sa.it
Con il D.Lgs. 3 dicembre 2010 n. 205 è stata recepita in Italia la
Direttiva 2008/98 modificando il D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152. La direttiva in questione prevede alcuni passaggi di particolare interesse per l'industria del riciclo: Gerarchia del rifiuto (riciclo > recupero energetico); Raccolta differenziata per la carta; Target di riciclo di carta, metalli, plastica e vetro proveniente da rifiuti domestici del 50% entro il 2020. Il legislatore nazionale si pone quindi l'obiettivo di promuovere il riciclaggio di alta qualità e soddisfare i necessari criteri qualitativi per i diversi settori del riciclaggio, sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare; a tal proposito, le Regioni sono chiamate a stabilire i criteri con i quali i Comuni devono provvedere a realizzare la raccolta differenziata.
In conformità alla direttiva, le autorità competenti nazionali, si impegnano quindi entro il 2015 a promuovere e implementare la raccolta differenziata almeno per carta, metalli, plastica e vetro, e ove possibile, per il legno, adottando al contempo le misure necessarie per riuscire entro il 2020, a preparare il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti quali, carta, metalli, plastica e vetro provenienti dai nuclei domestici, e possibilmente di altra origine, nella misura in cui tali flussi di rifiuti sono simili a quelli domestici, aumentando complessivamente almeno al 50% in termini di peso. L'art. 20, poi, modifica l'art.199 e stabilisce che è a carico della pianificazione regionale lo smaltimento e il recupero dei rifiuti speciali in luoghi prossimi a quelli di produzione al fine di favorire la riduzione della movimentazione di rifiuti; spetta sempre alla pianificazione regionale l'incentivazione del riutilizzo, riciclaggio e recupero dai rifiuti di materiale ed energia, ivi incluso il recupero e lo smaltimento dei rifiuti che ne derivino. Di particolare interesse per le imprese, le due nuove discipline che regolamentano il sottoprodotto e il rifiuto al momento che cessa di essere tale (cosiddetto End of Waste).
Al tema, Confindustria Salerno ha dedicato, lo scorso 17 maggio, un seminario dal titolo: "Rifiuti, sottoprodotti, mps ed end of waste: definizione e gestione", al margine del quale abbiamo chiesto a Massimo Ramunni, funzionario di Assocarta, di chiarirci meglio alcuni aspetti dell'evoluzione della normativa che interessa prioritariamente il settore cartario.
Massimo Ramunni
Dottor Ramunni, perché un seminario incentrato su questi argomenti e quanto è necessario che le aziende interessate siano opportunamente edotte sul tema?
Siamo di fronte a un cambiamento della normativa a livello europeo per cui, considerate le ricadute che di certo si avranno anche nell'ordinamento italiano, era necessario offrire un'occasione di aggiornamento in materia alle imprese direttamente coinvolte e non solo. Per di più, la norma interessa l'utilizzo di carta da macero che per il nostro comparto quello cartario è la prima materia prima.
Diventa quindi oggi strategico conoscere in modo puntuale le nuove regole e verificarne la corretta applicazione al fine di assicurare che il ciclo virtuoso del riciclo non venga interrotto.
La normativa pertanto non riguarda esclusivamente il settore cartario, ma anche gli altri comprati industriali coinvolti nel riciclo anche di materiali diversi dalla carta come acciaio, vetro, alluminio e plastica.
Inoltre, la normativa impatta su tutta la filiera (cartotecnica, stampatori, le società che si occupano di riciclo e le amministrazioni che controllano), per cui la corretta interpretazione della norma è elemento fondamentale per le attività della stessa. Il primo passo indispensabile è pertanto che tutti i soggetti coinvolti "parlino la stessa lingua", dando un'interpretazione univoca, chiara ed omogenea al nuovo impianto normativo.
Ma la norma attuale incontra e soddisfa le esigenze delle aziende?
Guardi, citando il Gattopardo, potrei risponderle che anche in questo caso "tutto è cambiato per restare sempre uguale". Ad aver subito modifiche in particolare sono state le terminologie, le definizioni, i testi, ma nel complesso la norma europea si avvicina a quello che era l dettame in vigore già in Italia. Insomma, a conti fatti la sostanza non è variata di molto né in modo significativo e il recepimento della direttiva è stato più che altro occasione preziosa per diffondere tra gli operatori coinvolti un comune linguaggio.
Poteva aversi un miglioramento?
Per la sezione cartaria relativa alle materie prime che entrano nelle cartiere fondamentalmente non ci sono particolari aggiustamenti migliorativi ma solo qualche maggiore opportunità fornita dalla nuova legislazione in termini di promozione del riciclo a livello locale il cosiddetto riciclo di prossimità e l'impegno rafforzato nella direttiva europea di insistere sulla raccolta differenziata di qualità che, poi, equivale ad avere nelle fasi successive materia prima migliore.
Opportunità più rilevanti si riscontrano, invece, a valle della filiera cartaria, poiché cambia il concetto e con esso la gestione di cosa sia un rifiuto o un sottoprodotto.
La nuova direttiva infatti apre nuove strade per avere un migliore recupero dei materiali di scarto che la filiera comunque produce.
Le aziende attualmente possiedono gli strumenti idonei per poter gestire correttamente ciò che va considerato rifiuto da ciò che, invece, può non esser più ritenuto e gestito come tale, senza rischiare incorrere in sanzioni?
Indubbiamente la chiarezza per muoversi correttamente in questo ambito è un presupposto fondamentale per cui avere un modo comune e omogeneo di intendere le regole mette al riparo dal pericolo di eventuali sanzioni.
La normativa ha come fine quello di favorire e agevolare il riciclo per cui ci siamo adoperati come Assocarta nel produrre delle linee guida presentate in occasione del seminario a Salerno che fossero un utile strumento di orientamento e indirizzo pratico sull'argomento, valide non solo per le aziende ma anche per alle autorità di controllo, per le amministrazioni pubbliche.
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