ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 05
GIUGNO 2012
FOCUS CCIAA - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

di Raffaella Venerando

Agricoltura, turismo e logistica: il FUTURO passa da qui

Per il presidente della CCIAA salernitana Guido Arzano il tasso di occupazione relativo al 2011 - e pari al 45,6% - lascia intravedere spiragli positivi

Guido Arzano
Presidente Camera di Commercio Salerno

Presidente, la Decima Giornata dell'Economia che fotografia del territorio salernitano ha restituito? Quali settori hanno maggiormente risentito della recessione dominante e quali, invece, hanno meglio retto l'urto della crisi?
I dati rilevati in provincia di Salerno circa l'apporto dei vari settori alla creazione del valore aggiunto, presentati in occasione della "X Giornata dell'Economia" indicano che, in linea con le principali economie avanzate, il settore dei servizi rappresenta la principale attività economica della provincia di Salerno. Il valore aggiunto del terziario, infatti, costituisce il 78,6% del totale, ed è in aumento dello 0,4% rispetto all'anno 2010. Di contro, continua ad attestarsi su valori contenuti il contributo dell'industria, il cui valore aggiunto è pari al 17,5% del totale, in calo dello 0,4% rispetto al 2010. Più nel dettaglio, l'industria in senso stretto contribuisce per l'11,4%,mentre il restante 6,1% proviene dall'edilizia. Ed è proprio in quest'ultimo comparto che si rilevano i cali più significativi concentrati soprattutto nel biennio 2009‑2010 dove l'edilizia fa registrare un ‑5,5% e l'industria in senso stretto un ‑0,9%.
Il contributo proveniente dall'agricoltura è pari al 3,9%, quello del settore del commercio è pari al 9,7% mentre l'artigianato incide per il 10,8%: tali settori fanno registrare numeri pressoché invariati rispetto al 2010.



L'emergenza crisi legata a doppio filo al dramma occupazione non ha risparmiato, nelle sue manifestazioni più cruente, neanche la nostra provincia con persone che hanno pagato con la propria vita. Quale l'impegno dell'Ente camerale per arginare questo dramma?
Sappiamo che in gran parte delle economie mondiali la recessione e i diversi fattori di instabilità macroeconomica hanno comportato effetti negativi sul mercato del lavoro. La domanda del fattore lavoro da parte delle imprese ha pesantemente risentito dei bruschi cali degli ordinativi, della compressione dei margini, della riduzione degli investimenti produttivi e del clima di incertezza.
D'altra parte, specie nei sistemi produttivi locali maggiormente depressi, anche l'offerta di lavoro ha risentito del momento di particolare difficoltà economica, caratterizzandosi per un intenso "effetto scoraggiamento". Detto ciò, i numeri indicano che il calo degli occupati registrato nella provincia di Salerno tra il 2007 e il 2011 è stato di circa dodici mila unità, una variazione del ‑3,4% che si è mostrata inferiore al dato regionale (‑8,8%). Di contro, l'aumento dei disoccupati, passati da 45.616 unità a 52.587, è risultato pari al 15,3%, segnalando quindi una risposta relativamente migliore da parte del sistema economico salernitano rispetto al resto del territorio regionale (Campania +32,4%), ma anche rispetto a quanto rinvenuto mediamente in Italia (+40%). I dati per il solo 2011 indicano un tasso di occupazione pari al 45,6%, che è il più alto della Campania, e in aumento di un punto percentuale rispetto all'anno precedente: un chiaro segnale di miglioramento e comunque di migliore tenuta del sistema economico provinciale che induce a guardare il futuro con un cauto ottimismo.

La bilancia commerciale che saldo fa registrare in merito alle esportazioni e agli scambi con l'estero? Si conferma come lo scorso anno un trend positivo per la nostra provincia?
In una fase congiunturale in cui la contrazione della spesa per consumi e investimenti e le politiche fiscali restrittive vincolano il sentiero di crescita dei sistemi economici locali, la performance sui mercati esteri riveste un ruolo cruciale per il rilancio.
Dalle più recenti dinamiche del commercio estero salernitano, con riferimento ai dati 2006‑2011, emerge come l'export locale abbia mostrato in questi anni una buona vitalità, anche se, una volta superata la fase più critica della recessione, il rimbalzo del 2010 si è rivelato meno intenso rispetto a quanto atteso e rispetto alla media regionale e nazionale. Detto ciò, il 2011 si è caratterizzato per un incremento dei flussi verso l'estero, registrando quindi un +1,1% che, in termini assoluti, significa circa 2 miliardi di euro.

In merito, invece, al dinamismo imprenditoriale i dati cosa raccontano?

Anche nel 2011, al pari di quanto osservato nello scorso anno, il tessuto locale ha mostrato un certo dinamismo, con un saldo positivo tra imprese iscritte e cessate pari a 1.584.
A causa del difficile momento ciclico, le imprese cessate sono risultate 7.123. Di queste, larga parte apparteneva al settore del commercio e dell'agricoltura, che sono però anche i settori con un più elevato turn‑over.
I saldi negativi più consistenti, oltre che nel commercio (‑394) si sono registrati nel settore manifatturiero (‑208), nelle costruzioni (‑152) e nell'agricoltura (‑128).
Informazioni interessanti sull'evoluzione del sistema economico della provincia emergono anche dalla lettura dei dati relativi alla natura giuridica delle imprese.
Fermo restando la netta prevalenza delle ditte individuali (al 2011 sono il 71,6% del totale delle imprese attive, 73.279 in valore assoluto), è in atto un processo di trasformazione del tessuto produttivo, sia attraverso una selezione "naturale" del mercato, che tende a sfavorire le imprese di più piccola dimensione, sia attraverso una consapevole ristrutturazione delle attività da parte imprenditori volta a garantirsi gli strumenti più adeguati per una maggiore competitività.
Ciò spiega la crescita del numero di società di capitale tra il 2009 e il 2011, con un tasso di variazione medio annuo del 6,1%.
Già in atto precedentemente alla crisi, tale processo di ristrutturazione del tessuto imprenditoriale ha subito un'accelerazione imposta dal declino dell'attività economica, che ha finito con il rendere maggiormente necessarie e urgenti tali trasformazioni.

Una delle note dolenti proprio per le imprese è rappresentata dalle sofferenze bancarie e dal costo del lavoro. Qual è la situazione nella nostra provincia?

Anche se il sistema bancario ha mostrato una buona capacità di tenuta rispetto alle turbolenze finanziarie degli ultimi anni, il rapporto con il mondo imprenditoriale ha indubbiamente risentito del circolo vizioso venutosi ad innestare tra funzionamento del mercato reale e del mercato del credito e relative criticità, finendo per pesare sulla crescita economica.
A fine settembre 2011 il valore complessivo delle sofferenze bancarie in provincia risultava pari a circa 1 miliardo e 300 milioni di euro, con un aumento rispetto allo stesso periodo del 2010 del 31,6%, che ha rispecchiato la dinamica rilevata tra il terzo trimestre 2010 e il terzo trimestre 2009.
Andando ad esaminare i tassi di interesse, con una attenzione particolare alla differenza tra i tassi applicati in provincia di Salerno e quelli regionali e nazionali, al terzo trimestre del 2011 risulta un tasso di interesse applicato alle famiglie consumatrici salernitane (6,7%) più elevato rispetto alle altre realtà territoriali considerate (Campania 6,2%; Italia 5,5%). Un quadro simile emerge anche in merito al tasso di interesse per le imprese (9,8%), il più alto in regione e con uno scarto positivo di 2,4 punti percentuali dal dato nazionale (7,2%). Ne consegue un tasso di interesse complessivo (9,6%) ben più elevato di quello applicato in Campania (8,2%) e soprattutto in l'Italia (6,3%).

Quale crede possa essere la chiave di volta "territoriale" per riavviare lo sviluppo nella nostra provincia?
Ritengo che le istituzioni e il sistema produttivo debbano intercettare i segnali forti, ma anche deboli, dell'evoluzione socio‑economica territoriale e mettere in azione processi di crescita sostenibili, caratterizzati da decisa proiezione strategica e da elevata specificità.
Il monitoraggio del territorio, tipo quello effettuato in occasione della Giornata dell'Economia, è un modo per evidenziare quei segnali. Nello specifico, allargando l'orizzonte di osservazione all'ultimo decennio, constatiamo che tutto lo scenario produttivo provinciale è sostanzialmente cambiato, confermando indirettamente la strategia perseguita da un anno a questa parte dall'Ente camerale che vede nella infrastrutturazione del territorio e nell'integrazione dei settori dell'agricoltura, del turismo e della logistica l'asse su cui disegnare lo sviluppo futuro.
Ovviamente, per fare ciò è imprescindibile una sinergia tra tutti gli attori coinvolti nel "governo" del territorio affinché attraverso l'impegno di ognuno e di tutti nei rispettivi ruoli, si possa far realizzare una svolta decisiva all'andamento economico della nostra provincia.

clicca per ingrandire

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Giugno - 2.120 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it