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  Dicembre 2012

Articoli n° 10
DICEMBRE 2012
INTERNAZIONALIZZAZIONE - Home Page
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BRAND ITALIA: SEGNALI DI FUMO Internazionalizzazione, il nuovo che avanza

UCRAINA, concreta l'opportunitÀ di business per il made in Italy



BRAND ITALIA: SEGNALI DI FUMO Internazionalizzazione, il nuovo che avanza


di Ely Szajkowicz, Responsabile Informazione e Comunicazione Assafrica&Mediterraneo-Confindustria

L' ITALIA INTENDE COSTRUIRE RELAZIONI SEMPRE PIÙ SOLIDE CON IL KENYA E CON L' INTERO CONTINENTE AFRICANO


Se siete di cattivo umore, per favore non leggete questo articolo. Sottovalutereste i segnali di fumo che mostrano i primi elementi di un nuovo modello italiano di sviluppo. Una singolare coincidenza di fattori, emersi contemporaneamente a Roma e Nairobi nella prima metà di novembre fanno ben sperare. Ma andiamo con ordine: il 15 novembre scorso l'Ambasciata d'Italia a Nairobi ha organizzato un evento dal titolo "Best of Italy in Kenya". Già di per sé la cosa presenta un elemento di novità. Eravamo - e siamo - infatti abituati ad Ambasciate e Agenzie degli Investimenti che sollecitano Istituzioni e Associazioni imprenditoriali ad organizzare Country Promotion del loro paese in Italia. Stavolta è esattamente il contrario: è la nostra Ambasciata che presenta in Kenya l'Eccellenza italiana. Uno scatto in avanti da vera diplomazia economica, cosciente della nuova Africa che si sta delineando, sia pure a macchia di leopardo, e del fatto che la globalizzazione non permette più rendite di posizione senza concorrenza. In tempi di recessione mondiale l'Africa negli ultimi dieci anni ha registrato una crescita del PIL al 5%, un trend che secondo le previsioni sarà confermato anche per il 2013. Secondo gli ultimi Rapporti McKynsey nel continente africano entro il 2016 saranno in 500 milioni ad abitare nei centri urbani: giovani e metropoli spingono i consumi della nuova Africa. Nairobi, una delle grandi città metropolitane africane, è la capitale di un paese che insieme ad altri nove assorbe l'81% dei consumi privati del continente. L'iniziativa dell'Ambasciata d'Italia in Kenya diventa quindi rilevante sotto due aspetti, quello della modalità (per l'integrazione della comunicazione dell'evento anche sui social media, ancora poco frequentati dalla diplomazia politica rispetto al loro potenziale economico) e soprattutto per la consapevolezza che occorre lavorare per il Brand Italia con un'azione strutturata, in cui non si può sottolineare un singolo aspetto delle nostre eccellenze ma occorre occuparsi di tutti i fattori che fanno la "reputazione" di un paese, di un'azienda, di un'istituzione. «Reputation is bigger than brand» aveva peraltro sottolineato a Roma Michael Fertik, geniale inventore della reputazione on line nel corso dell'International Communication Summit organizzato da Confindustria Assafrica & Mediterraneo e Pomilio Blumm. «L'alto livello di know-how che le PMI italiane possono trasferire nelle partnership con le imprese del Kenya è uno straordinario driver di crescita economica», ha dichiarato il Ministro degli Esteri Giulio Terzi nel videomessaggio per l'apertura di "Best of Italy in Kenya". «L'Italia intende costruire relazioni sempre più solide con il Kenya e con l'intero continente africano» ha poi aggiunto il Ministro, sottolineando l'importanza della «cultura, come strumento per consolidare tali relazioni. E l'Italia presenta eccellenze tanto nella cultura d'impresa quanto nelle ricchezze del patrimonio artistico e culturale e nel settore della formazione, che "Best of Italy in Kenya" in tende promuovere e valorizzare», conclude Terzi. Su Twitter approvano immediatamente: «Interessante iniziativa, anche gli altri Paesi dovrebbero organizzare eventi simili per far conoscere cosa fanno per il Kenya», scatta subito un follower di Nairobi dell'Ambasciata, evidentemente molto attento allo sviluppo del suo paese. «Italia non vuol dire solo qualità. Vuol dire anche Piccole e Medie Imprese» rilancia il Presidente di Confindustria Assafrica Fausto Aquino nel suo intervento di saluto per l'incontro: «Molti di noi imprenditori non sanno che nel settore manifatturiero in termini di export l'Italia nella seconda metà del 2011 ha fatto meglio della Germania. Non va inoltre dimenticato che l'Italia è tra i primi cinque esportatori mondiali di 1.593 prodotti su una lista di 5.517 voci delle tabella tariffaria internazionale: in mercati globalizzati e dinamici l'altissima diversificazione del nostro export è un elemento di grande forza. La crisi italiana riguarda il debito pubblico, non l'operatività del settore privato industriale - prosegue Aquino - ma non ci può essere sviluppo umano senza sviluppo economico che lo sostenga e non ci può essere sviluppo economico senza il settore privato. Il futuro dei Paesi in via di sviluppo dipenderà anche dalla capacity building dei paesi stessi di costruire un tessuto imprenditoriale endogeno di PMI. L'Italia è il paese per eccellenza delle PMI e quindi il partner ideale di Nairobi in termini industriali» conclude il Presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo. Cambiamo scenario e torniamo in Italia: lo stesso giorno a Roma si parla di cultura ed economia agli Stati Generali della Cultura «... Perché, nonostante tutto, il nostro brand va fortissimo. E di che cosa è fatto questo brand? Vi sembrerà strano ma la parola che lo riassume è una sola: Cultura. Noi siamo il Paese della Cultura. Ovunque nel mondo», scrive Armando Massarenti nel Manifesto della Cultura sulla homepage dell'evento. Ma è il Presidente Napolitano che sintetizza mirabilmente il core business di Brand Italia nel suo discorso: «Cultura e ricerca per guardare lontano», mettendo a sistema i due elementi su cui è stato costruito "Best of Italy in Kenya". Anche il sistema delle imprese va avanti, in tema di novità e di internazionalizzazione che avanza. Un proverbio cinese recita: «se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, cammina insieme ad altri». Per questo insieme ad altre Associazioni del Sistema Confindustria abbiamo ora costituito una Rete d'impresa per lo sviluppo delle PMI nei paesi di Africa, Mediterraneo e Medio Oriente (vedi box). La Cina va veloce. L'Italia imprenditoriale andrà lontano, se continuerà su questo processo di vero rinnovamento e nuova creatività, non solo di prodotto ma anche -e soprattutto- di pensiero.






AFRICA, MEDITERRANEO E MEDIO ORIENTE PIÙ VICINI CON LA RETE


A CURA DI RV


Confindustria Salerno ha aderito alla rete "Italian SME business Network for Africa, Mediterranean and Middle East", un progetto del Sistema confindustriale cui partecipano anche Confindustria Assafrica & Mediterraneo, promotrice dell'iniziativa, e l'Associazione degli Industriali di Genova, mediante le proprie rispettive società di servizi. La Rete, creata il 13 novembre scorso, si propone di offrire adeguato supporto alle piccole e medie imprese nel loro sviluppo nei paesi dell'Africa e Medio Oriente. Un progetto ambizioso che guarda lontano e che mira a mettere in rete le principali attività di servizi all'internazionalizzazione, avvalendosi della forma giuridica del contratto di rete con i derivanti sgravi fiscali e le sinergie di costi e di know-how. Il progetto prevede la realizzazione di un programma triennale rinnovabile sia per la ricerca di reti distributive sia per joint venture sia per investimenti diretti, attraverso la creazione di progetti Paese e Progetti di filiera comuni, con l'obiettivo ultimo di incrementare la penetrazione commerciale all'estero delle piccole e medie imprese.

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