MEDITERRANEAN FAB LAB, il Marte È sempre piÙ il pianeta del futuro
I FABLAB SONO LABORATORI DI FABBRICAZIONE DIGITALE DOVE È POSSIBILE COSTRUIRE TUTTO CIÒ CHE PUÒ ESSERE IMMAGINATO, DAL NULLA, DA UN CUCCHIAIO A UNA CASA, DOVE SI OFFRE LA CHANCE DI SMETTERE I PANNI DI MERi CONSUMATORI , INDOSSANDO QUELLI PIÙ CREATIVI DI PRODUCER
di Raffaella Venerando
in foto, l'architetto Amleto Picerno Ceraso ideatore del Mediterranean Fab Lab
«Qualunque cosa tu possa fare o sognare di fare, incominciala!". Non è uno slogan vuoto, questa massima di Goethe, ma la sintesi di una realtà nuova, quella di fabbricare da sé qualsiasi cosa. In che modo? Grazie a una stampante 3D capace di riprodurre qualsiasi oggetto, "da un cucchiaio a una casa". Alcuni di questi macchinari sono sbarcati al Marte, la mediateca di Cava de' Tirreni che, dall'ottobre scorso, ospita il Mediterranean Fab Lab di cui è ideatore e promotore l'architetto Amleto Picerno Ceraso.
Architetto, innanzitutto cosa sono i Fab Lab?
I Fab Lab sono laboratori di fabbricazione digitale dove è possibile costruire tutto ciò che può essere immaginato, dal nulla, da un cucchiaio a una casa. Offriamo, dunque, la chance di smettere i panni di meri consumatori indossando quelli più creativi di producer. Il termine Fab Lab deriva dall'inglese fabrication laboratory e identifica, per l'appunto, un laboratorio dotato di tecnologie di fabbricazione digitale, controllate da computer, in grado di operare su diversi materiali. Sono circa 50 i Fab Lab sparsi per il mondo, di cui tre in Italia tra cui il nostro Mediterranean Fab Lab, ospitato all'interno del Marte di Cava.
Per potersi costruire un oggetto da sé occorrono conoscenze informatiche particolari?
No, e rimarcarlo è di cruciale importanza. Le nostre macchine sono di semplice utilizzo, grazie a un'interfaccia intuitiva. Presto diverrà di uso comune l'impiego di macchine per la stampa in 3d anche se oggi sembrano tecnologie da addetti ai lavori. Siamo nel pieno della terza rivoluzione industriale, non dimentichiamocelo, per cui vale la pena cavalcare il cambiamento e non subirlo.
Quali software bisogna utilizzare per produrre dei disegni che le macchine in uso nel Mediterranean Fab lab possano processare? Sono software open source?
Molti lo sono, disponibili in rete e liberi da diritti, che ognuno può modificare, migliorare e condividere, come ad esempio Blender o Google SketchUp. Un utente interessato a costruirsi un oggetto utilizza uno di questi software, modella l'oggetto desiderato, viene al Marte, paga una quota irrisoria per l'utilizzo della macchina stampa – siamo nell'ordine dei 2,5 euro l'ora con assistenza e tutoraggio specializzato, ndr – e, realizzato così l'oggetto, se lo porta a casa.
In ogni caso, all'interno del sito www.medaarch.com esiste una sezione dedicata all'open source dove noi del Mediterranean Fab Lab carichiamo file di oggetti già progettati e mettiamo a disposizione modelli scaricabili in modo che, chi vuole, ne possa beneficiare.
Le imprese a che titolo potrebbero essere interessate a questa idea?
La partecipazione delle imprese è fondamentale per due aspetti: per innovare i processi aziendali e per approcciare a nuovi sistemi. Anche le amministrazioni che vogliono essere protagoniste del cambiamento, uscendo dalla passività che spesso imprigiona le istituzioni, possono avvantaggiarsi della tecnologia che offriamo, realizzando da sè la propria idea di città smart, ad esempio, come è stato a Barcellona.
Il Mediterranean Fab Lab lavora all'interno di una realtà più ampia, la Medaarch - Accademia Mediterranea di Architettura che offre corsi di alto profilo formativo che garantiscono l'opportunità concreta di mettere in pratica la formazione ricevuta, attraverso workshop specifici.
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