IL SEGNALIBRO
a cura di Raffaella Venerando
IN PRINCIPIO ERA LA TAVOLA
di Adam Gopnik GUANDA EDITRICE
«Non capisco come faccia una giovane coppia a iniziare la vita insieme comprando un divano o un televisore - disse una volta a Gopnik lo chef britannico Fergus Henderson - non lo sanno che la tavola viene prima?». E Adam Gopnik lo sa benissimo: la tavola è il principio di tutto.
È il luogo dell'alimentazione, e quindi della vita, ma è anche il luogo per eccellenza dove raduniamo gli affetti e perpetuiamo le tradizioni; un luogo di cultura gastronomica e di intrattenimento godereccio. Ma non è sempre stato così. L'autore di questo libro ce lo racconta con dovizia di aneddoti e curiosità Quando, al posto delle antiche osterie, sono nati i moderni ristoranti?
Quando la Rivoluzione ha messo a disposizione dei francesi un buon numero di chef, i cui aristocratici datori di lavoro avevano fatalmente perso la testa... Quando nelle nostre cucine si è cominciato a sentire il bisogno di ricettari?
Quando la cucina ha cessato di essere il dominio esclusivo delle donne che, per amore o per forza, si tramandavano le ricette di generazione in generazione? Il tema della tavola, insomma, va ben oltre le disquisizioni eno-gastronomiche tanto di moda negli ultimi anni e le moderne ossessioni alimentari. Gopnik ci rivela, attraverso la storia dei grandi chef e quella dei grandi vini, la centralità del cibo e del bere come elemento di civiltà e continuità del vivere; ci guida con l'entusiasmo del gourmet attraverso i percorsi del gusto, non senza regalarci qualche segreto della sua cucina.
UN BRANO
"Chi ha inventato il ristorante? Com'è iniziato?... La storiella, efficace e di lungo corso, vuole che sia stata la Rivoluzione francese a fare il ristorante: dopo la Rivoluzione i cuochi dell'aristocrazia erano rimasti a spasso, non avendo più bocche da sfamare: E non avendo altro posto dove andare se non la strada, aprirono caffè e cominciarono a vendere in pubblico quello che prima si poteva ottenere solo in privato... Gli aristocratici persero la testa, i loro cuochi persero il lavoro e trovarono un modo nuovo per guadagnarsi da vivere in un mondo democratico…" |