CAMPANIA, mancano le condizioni di contorno per un turismo di qualitÀ
DESTINAZIONE SALERNO Grandi eventi e non solo
«PESA L'ASSENZA DI UNA VISIONE STRATEGICA»
LA PAROLA A ...
LUCI E OMBRE DEL COMPARTO TURISTICO NEL SALERNITANO
COSTIERA AMALFITANA E CINQUETERREA CONFRONTO
NON ESISTE BUON TURISMO SE NON C'È BUONA VIVIBILITÀ
FONDO AMBIENTE ITALIANO: SÌ AGLI INVESTIMENTI PRIVATI PER FAVORIRE IL TURISMO CULTURALE
FONDO AMBIENTE ITALIANO: SÌ A GLI INVESTIMENTI PRIVATI PER FAVORIRE IL TURISMO CULTURALE
Il FAI da sempre si fa promotore di turismo, realizzando proposte di qualità –manifestazioni, visite guidate, viaggi culturali - che consentono, tra l'altro, di scoprire beni e bellezze del nostro territorio.
Qual è la risposta dei cittadini alle iniziative del FAI?
Coinvolgere sempre più persone nel mondo dell'arte, del bello e della cultura è per noi del FAI – Fondo Ambiente Italiano - un obiettivo primario che cerchiamo di perseguire organizzando nei nostri Beni aperti al pubblico, ma non solo, eventi culturali e iniziative d'intrattenimento.
Tra questi, il nostro evento di punta è senza dubbio la "Giornata FAI di Primavera" che nel 2012 ha festeggiato la ventesima edizione e che ogni anno permette a tantissimi italiani di scoprire centinaia di luoghi e tesori nascosti, altrimenti inaccessibili, in tutte le regioni. Nel corso del tempo la Giornata FAI è diventata un appuntamento sempre più conosciuto, amato e seguito e non ci ha stupito l'enorme successo di pubblico avuto quest'anno, quando a visitare gli oltre 670 beni aperti - chiese, palazzi, ville, borghi, castelli, musei, giardini, teatri, etc. - in 256 località italiane sono giunte oltre 600.000 persone. Inoltre da molti anni il FAI propone ai propri Iscritti viaggi unici per la conoscenza del patrimonio artistico e naturalistico in Italia e nel mondo. Sono unici per gli itinerari, discosti dai grandi flussi turistici, per la cura con cui vengono studiati anche i più piccoli dettagli, per i docenti, esperti di arte e ambiente, che condividono con la nostra Fondazione gli ideali di conoscenza della storia, della natura e dell'arte e ci aiutano così a vivere e a vedere realtà vicine e lontane con occhi nuovi.
E unici per i viaggiatori, persone che condividono i propositi di tutela della bellezza e della cultura e che, con la loro partecipazione, sostengono concretamente l'attività del FAI. Nonostante le nostre proposte non siano "low cost", ma grazie soprattutto all'elevato livello di qualità raggiunta, i viaggi FAI richiamano molti affezionati partecipanti, oltre a un buon numero di nuovi Iscritti che ogni anno entrano a far parte della nostra Fondazione.
Il nostro Paese è una sorta di museo a cielo aperto, eppure tante opere sono in pericolo. La partnership pubblico-privato potrebbe essere di aiuto nella tutela dei beni culturali?
L'impegno dei privati nella conservazione dei beni culturali, a patto che intervengano in modo trasparente, è sicuramente positivo perché oggi lo Stato da solo non ce la fa. La via da prendere è quella di ricorrere a istituti come il FAI – che ha tra i Beni che tutela alcuni beni pubblici avuti in concessione, come il Parco Villa Gregoriana a Tivoli e il Giardino della Kolymbetra nella Valle dei Templi di Agrigento – o agli sponsor. Dovremmo prendere esempio dall'estero dove è normale che un privato investa in cultura e dove queste operazioni sono supportate da un'elevata defiscalizzazione e dall'alleggerimento del carico fiscale. É quindi necessario anche in Italia trovare forme di collaborazione tra "pubblico" e "privati" che abbiano a cuore l'interesse collettivo, come è successo di recente nel caso "Colosseo".
In Italia le risorse destinate alla cultura vengono considerate "spese" piuttosto che investimenti sul futuro.
Quali interventi sono necessari per invertire la prospettiva?
Innanzitutto sarebbe necessario restituire forze al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il cui personale in dieci anni è stato ridotto di 5.000 unità e le cui risorse finanziarie sono state tagliate del 40%. Si dovrebbe tornare a una dotazione di almeno 400 milioni di euro, contro gli 85 milioni oggi a disposizione, che non sono sufficienti neppure per garantire la manutenzione ordinaria del nostro vasto patrimonio. L'Italia investe in cultura meno dell'1% del Pil, mentre gli altri Paesi europei si aggirano intorno all'1,80%. Il turismo culturale potrebbe essere una straordinaria risorsa di sviluppo economico per il nostro Paese ma per sfruttarla al meglio sarebbero auspicabili, tra le altre cose, una profonda semplificazione amministrativa e burocratica, il coinvolgimento di soggetti privati, il miglioramento delle strutture per il turismo.
Qual è la particolarità dell'edizione di quest'anno del censimento "I Luoghi del Cuore"?
Quest'anno il censimento "I Luoghi del Cuore", organizzato dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo e giunto alla sesta edizione, esce dai confini nazionali e si rivolge per la prima volta non solo agli italiani, ma a tutti coloro che nel mondo amano l'Italia. La Fondazione chiede quindi a tutti, italiani e stranieri, di segnalare fino al 31 ottobre 2012 il proprio "luogo del cuore", ovvero quella parte di Italia che ciascuno di noi ha trasformato da luogo concreto a luogo dello spirito; un bene che si ama e la cui sorte ci sta a cuore, o perché in pericolo o semplicemente perché lo si vuole tutelare anche per le generazioni future. Tutti sono invitati a partecipare a quella che, nel corso degli anni, si è rivelata una grande mobilitazione popolare, con circa mezzo milione di segnalazioni nell'ultima edizione (quella del 2010), e a indicare un luogo - una spiaggia, una chiesa, un bosco, un borgo, un sentiero - che fa parte della nostra vita. Partecipare al censimento è l'occasione per mostrare al mondo un'Italia civile che si identifica nel proprio patrimonio artistico e ambientale e si mobilita quando sono in gioco le proprie bellezze e la propria Storia. Si può votare il proprio luogo del cuore tramite il sito internet www.iluoghidelcuore.it, oppure compilando la cartolina presente nelle filiali Intesa Sanpaolo e Banche del Gruppo, nei Beni FAI e presso le Delegazioni FAI.
(risposte a cura dell'Ufficio Stampa FAI - http://www.fondoambiente.it) |