CAMPANIA, mancano le condizioni di contorno per un turismo di qualitÀ
DESTINAZIONE SALERNO Grandi eventi e non solo
«PESA L'ASSENZA DI UNA VISIONE STRATEGICA»
LA PAROLA A ...
LUCI E OMBRE DEL COMPARTO TURISTICO NEL SALERNITANO
COSTIERA AMALFITANA E CINQUETERREA CONFRONTO
NON ESISTE BUON TURISMO SE NON C'È BUONA VIVIBILITÀ
FONDO AMBIENTE ITALIANO: SÌ AGLI INVESTIMENTI PRIVATI PER FAVORIRE IL TURISMO CULTURALE
COSTIERA AMALFITANA E CINQUE TERRE A CONFRONTO
UNO STUDIO SVELA LA DI STANZE TRA DUE TERRITORI SIMILI: PUR METTENDO ENTRAMBI A DISPOSIZIONE UN NUMERORI LEVANTE DI SERVIZI, ATTIVITÀ E IMPRENDITORIA TURISTICA DI ECCELLENZA , LA DIVINA COSTIERA PAGA LA CRONICA ASSENZA DI COORDINENTO TANTO A LIVELLO PUBBLICO, QUANTO PRIVATO
Destination è il termine tecnico in uso agli addetti ai lavori del turismo per indicare una aggregazione territoriale omogenea per caratteristiche, risorse e zonalizzazione.
Il successo di una destination passa soprattutto dal destination management, cioè da quel complesso di tecniche, governance ma soprattutto integrazione tra pubblico e privato che fa dello "spazio turistico" un vero e proprio sistema territoriale nel quale le attività turistiche fanno registrare una iper concentrazione.
Tradotto la destinazione per eccellenza in provincia di Salerno è la costiera amalfitana e non tanto per i numeri che pure costituiscono un asset importante del turismo salernitano con un movimento che pesa per il 33% sugli arrivi e il 20% sulle presenze che con 1,2 milioni di cui quasi mezzo milione in hotels a 4 e 5 stelle costituiscono l'8% sull'intera regione, quanto per l'effetto traino del brand che è e rimane di risonanza mondiale come riscontrabile dai dati del web tourism dove troviamo Amalfi e Postano tra le 25 top destination europee secondo Trip Advisor e le quasi 50 milioni di voci collegate al la parola chiave "costiera amalfitana" grazie anche ai due grandi eventi Regata Storica e Festival di Ravello.
É Amalfi inoltre a essere tra le pochissime località del sud Italia che più si avvicina alla media del reddito della Lombardia con quasi 24.000 euro annui. La divina costiera è uno dei tre angoli di quello che senza eufemismi si può definire il "triangolo d'oro" i cui angoli possono identificarsi con Sorrento Capri e Ravello uno spazio i cui indicatori sintetici dello sviluppo turistico ci dicono che i valori complessivi coincidono o possono superare quelli delle altre star del turismo nazionale Roma, Venezia, Firenze e questo nonostante nel quinquennio 2004/2009 la Costiera abbia perso il 15% degli arrivi e il 20% delle presenze considerando che quelle straniere equivalgono al 54% dell'intera provincia. Insomma un danno non da poco riconducibile soprattutto alle crisi della aree a ridosso dei monti Lattari.
Una significativa perdita di competitività che è stata alla base di uno studio comparativo pubblicato sull'ultimo Rapporto sul turismo in Italia tra la Costiera Amalfitana e le Cinque Terre (entrambi siti Unesco) che nello stesso periodo hanno invece fatto registrare un più 20%.
Le due destinazioni in effetti si somigliano molto dal punto di vista ambientale e paesaggistico e hanno infatti le stesse problematiche di fondo, pur essendo il comprensorio ligure di gran lunga inferiore come superfice a quello campano.
Ciò nonostante contribuisce per un solido 20% sul movimento della provincia di La Spezia che presenta valori assoluti non molto inferiori alla provincia di Salerno e anche qui con una fortissima incidenza di turisti stranieri.
Dallo studio emergono chiare e forti almeno due dati che non possono non colpire: la rilevante dotazione di servizi, attività e imprenditoria turistica di eccellenza in Costiera Amalfitana a fronte della pur rispettabile configurazione nelle Cinque Terre, ma cronica assenza di coordinamento tanto a livello pubblico quanto a livello privato. Una condizione questa che riflette lo storico gap socio economico tra Nord e Sud e che riaffiora puntuale ogniqualvolta si vanno a prendere i dati di un qualsivoglia fenomeno dove il settore pubblico può fare la differenza.
Nelle Cinque Terre un forte ruolo di governance definito nello studio "autorevole" è svolto dall'omonimo parco nazionale (affiancato da una estesa area marittima protetta) la cui mission è particolarmente incentrata sulla sostenibilità delle attività turistiche ma non solo: una particolare attenzione nelle diverse politiche di sviluppo turistico è posta verso il potenziamento della relazione tra la costa e l'immediato entroterra mediante la sua valorizzazione e l'integrazione delle risorse disponibili facilitata dalla realizzazione di mezzi di trasporto sostenibili come un impianto di risalita leggero in corso di realizzazione al fine di decentrare alcune attività "non core" ma particolarmente onerose per i borghi costieri in termini di congestione.
Conclude, lo studio che in Liguria siamo di fronte a una "integrazione verticale" degli attori a fronte di una "varietà orizzontale spontanea" che <<si articola a prescindere da qualsiasi logica strategica riflettendo l'iniziativa di singoli operatori>>.
Segno che per ora Amalfi batte Genova e Venezia solo nella Regata Storica.
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