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É l'imprenditore ANTONIO DIANA l'ambientalista dell'anno
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É l'imprenditore ANTONIO DIANA l'ambientalista dell'anno
Ad Antonio Diana sono andati più di un terzo dei 1600 voti espressi dai lettori, che hanno così preferito l'imprenditore
casertano agli altri sette candidati
di Francesca Nuzzo
Antonio Diana
Fa una certa impressione sapere che, nella Campania
della crisi perenne dei rifiuti, il premio Ambientalista dell'anno 2010 sia stato assegnato ad un imprenditore di Terra di Lavoro. E, ovviamente, fa molto piacere. Anche perché, al di là dei luoghi comuni che circolano (e non sono pochi), ciò significa che c'è una Campania che va silenziosa, laboriosa, innovativa capace cioè di affrontare la crisi anzi, le sempre più numerose crisi che ci attanagliano con intelligenza, passione e redditività. Dunque, ad Antonio Diana, amministratore delegato della Erreplast, vice presidente di Confindustria Caserta con delega all'Ambiente e alle Infrastrutture, è stato attribuito l'edizione dello scorso anno del premio organizzato da Legambiente e dalla rivista La Nuova Ecologia. Un riconoscimento è appena il caso di ricordare che è arrivato nel pieno della emergenza dei rifiuti in Campania, quando, con il Natale ormai alle porte, cumuli di immondizia inondavano (è proprio il caso di dire) le prime pagine di tutti i maggiori giornali e i notiziari delle televisioni straniere. E, pertanto, un riconoscimento anche più significativo.
E non fosse altro perché la giuria popolare che ha decretato l'attribuzione del premio, votando per Antonio Diana, ha inteso probabilmente premiare sì un testimone della green economy, ma soprattutto un imprenditore che ha visto nell'immondizia non un limite o un ostacolo allo sviluppo (e non soltanto del comparto turistico) ma una risorsa economica. La Erreplast, infatti, è una moderna azienda che si occupa di recupero dei contenitori in plastica. Il Premio Ambientalista dell'Anno 2010 viene attribuito da una giuria popolare costituita dai lettori della rivista la Nuova Ecologia, chiamata a scegliere in un ventaglio di otto candidati selezionati da un gruppo di esperti presieduto da Alberto Fiorillo (portavoce nazionale di Legambiente) e composta da Giuseppe Onufrio (direttore esecutivo di Greenpeace), Tessa Gelisio (conduttrice tv di programmi sull'ambiente), Toni Mira (giornalista ambientale del quotidiano Avvenire), Filippo Solibello (conduttore di Caterpillar, Radiodue), Vittorio Cogliati Dezza (presidente di Legambiente) e Marco Fratoddi (direttore della rivista). Ad Antonio Diana sono andati più di un terzo dei 1600 voti di preferenza espressi dai lettori, che hanno così preferito l'imprenditore casertano agli altri sette candidati. Vale a dire: Yassouf Amini, un giovane rifugiato politico dell'Afghanistan che fa volontariato; Giorgio Crepaldi, portavoce di un comitato cittadino contro la costruzione di una centrale a carbone a Porto Tolle; Donne contro l'Ilva, le sei donne combattive che hanno deciso di ribellarsi al potere devastante dell'acciaieria più inquinante d'Europa; Carla Girasole, il sindaco crotonese che ha fatto della lotta all'abusivismo e la valorizzazione dei terreni confiscati alla 'ndrangheta una ragione di vita; Deborah Lucchetti, un'ex operaia impegnata nella promozione e costruzione di un mercato etico; Carlo Ratti, un giovane designer torinese che tra le sue ultime creazioni può vantare la "bicicletta intelligente"; e Mario Spagnuolo, il procuratore di Vibo Valentia in trincea contro l'ndrangheta.
La premiazione
Classe 1967, Antonio Diana ha cominciato l'attività imprenditoriale nel settore dei servizi industriali. In seguito si è indirizzato verso le tecnologie ambientali e il recupero dei contenitori in plastica. Sono nate così la Erreplast e la Sri (Società recupero imballaggi) che oggi rappresentano la più grande piattaforma integrata del Sud Italia, con una capacità di trattamento di ottantamila tonnellate all'anno. Erreplast è stata fondata nel 1999 da Antonio assieme al gemello Nicola. L'attività del recupero di materie plastiche da reinserire nel ciclo industriale è supportata da un impianto che si trova nell'area industriale di Gricignano d'Aversa e attualmente tratta circa 15mila tonnellate di bottiglie in Pet, di cui il 65% proveniente dalla raccolta locale. «É un premio che mi lusinga e che mi responsabilizza ancora di più. Credo vada condiviso con tutti coloro che in Erreplast condividono lo sforzo di tenere insieme risultati economici promozione sociale», ha commentato Antonio Diana. Il quale dal suo canto, oltre ad avere avuto l'indubbio merito di vedere con grande anticipo lo sviluppo di un settore, il recupero della plastica, nella regione dell'eterna emergenza, ha anche sempre sottolineato e sbandierato un concetto non secondario in una terra infestata dalla camorra e dal malaffare, com'è appunto quella casertana. E cioè: "Stare sul mercato senza compromessi".
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