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  Dicembre 2012

Articoli n° 01
GENNAIO/FEBBRAIO 2011
 
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Infrastrutture ferroviarie PRIORITÀ assoluta

Per il Mezzogiorno è indispensabile una vera e propria cura del "ferro"

L'Italia ha compiuto significativi passi in avanti sul tema: una rete importante e in rapido sviluppo nel settore dell'Alta velocità, investimenti in tecnologie, significative alleanze nel trasporto merci con operatori internazionali


Francesco Saverio Coppola
Consigliere SRM

Vorrei in questa sede fornire spunti di riflessione tratti dalla ricerca che ha svolto SRM sul
sistema ferroviario nel Mezzogiorno. É opinione comune che un efficiente ed efficace rete "su ferro" costituisca una delle basi per rendere una nazione competitiva ed internazionale. SRM, in quest'ottica, ha previsto questo lavoro che si inserisce nella filiera di argomenti già trattati quali la logistica, i porti, gli aeroporti, gli interporti. Il sistema ferroviario va infatti inquadrato in un'ottica integrata e di filiera, e non visto come fine a se stesso; la rete va necessariamente integrata con le altre infrastrutture così da costituire un anello di una catena complessa e non un'isola. L'"intermodalità" è un termine che spesso si usa, ma che poco viene messo in pratica quando vengono programmati investimenti in infrastrutture. Un trasporto ferroviario integrato porta indubbi benefici sia agli operatori imprenditoriali del mondo "merci", sia a quelli del mondo "passeggeri". Anche le Istituzioni Europee da sempre seguono con attenzione questo tema; argomento principe in questo senso è stata la definizione e la realizzazione (ancora non totale) delle reti TEN (trans european network), le cui tratte interessano anche l'Italia ed il Mezzogiorno. Molte nazioni europee, attraverso i loro operatori investono e credono nel trasporto ferroviario; cito
alcune notizie recenti solo per rendere il senso del fenomeno: il gruppo ferroviario tedesco Deutsche Bahn (DB) e il ministero cinese dei Trasporti hanno sottoscritto un memorandum of understanding con l'obiettivo di promuovere e sviluppare il trasporto ferroviario tra l'Asia e l'Europa e di realizzare nuovi servizi ferroviari lungo questa direttrice; il governo spagnolo ha presentato il "Plan Estratégico para el Impulso del Transporte Ferroviario de Marcancías" che definisce il futuro assetto della rete ferroviaria nazionale dedicata al traffico delle merci e dei suoi nodi logistici intermodali. Esso prevede investimenti per oltre 7 miliardi di euro con il contributo del ministero dei Trasporti, di altre amministrazioni, tra cui le Comunità Autonome, e del settore privato; il Consiglio federale elvetico ha comunicato al Parlamento un piano di finanziamenti per le infrastrutture ferroviarie che prevede uno stanziamento complessivo di oltre 4,5 miliardi di franchi svizzeri e si potrebbe proseguire. L'Italia ha compiuto significativi passi in avanti sul tema: una rete importante e in rapido sviluppo nel settore dell'Alta velocità, investimenti in tecnologie, significative alleanze nel trasporto merci con operatori internazionali, tutte notizie poi approfondite nel lavoro. Anche in questo comparto però non mancano i nodi da sciogliere: normativi (regole da creare o da snellire), finanziari (carenza di risorse per investimenti), strategici (attuare una pianificazione di sistema che integri le infrastrutture). Anche alla luce della crisi economica che ha coinvolto lo scenario mondiale, si profila un futuro per il nostro Paese in cui tra le linee guida da seguire vi sarà verosimilmente la necessità di programmare investimenti in infrastrutture e tecnologie e richiamare la sensibilità soprattutto delle istituzioni per pianificare, definire normative, sistemi di incentivazione e regole sempre più rivolte a favorire l'intermodalità e la crescita del trasporto ferroviario. SRM Studi e Ricerche per il Mezzogiorno consapevole di tutti i grandi temi citati e dell'importanza di avere per il nostro Paese un sistema di trasporti che sia competitivo ha voluto realizzare una ricerca con il consueto stile molto collegato al ruolo del territorio meridionale ed ai suoi punti di forza e debolezza in tale contesto. Il lavoro, senza la pretesa di essere esaustivo per un tema di così ampio respiro, ha analizzato la struttura del sistema ferroviario meridionale, pur non trascurando i risvolti nazionali e internazionali che questo comparto sta avendo. La ricerca si è avvalsa di un importante Advisory Board in cui tutti gli attori che hanno partecipato hanno convenuto sull'importanza strategica che può avere un rafforzamento dell'armatura ferroviaria del Mezzogiorno che rappresenta un bacino significativo in termini di trasporto merci e persone disponendo, questo territorio, di "nodi" logistici di eccellenza (porti ed interporti) e di località turistiche da servire. La ricerca ha posto anche l'accento sulla necessità di utilizzare con efficienza ed efficacia le ingenti risorse previste dalla programmazione dei fondi strutturali 2007‑2013. Se consideriamo il solo Programma Operativo Nazionale "Reti e mobilità", osserviamo una mole di progetti ferroviari pari un importo pari a oltre 1,6 miliardi di euro a cui andranno ad aggiungersi le iniziative dei POR regionali e le risorse provenienti dagli investitori privati. É da osservare tuttavia che ad oggi si registra un preoccupante stato di avanzamento dei fondi comunitari e che queste risorse non sempre sono decollate con facilità dati i complessi meccanismi burocratici occorrenti per attivarli ed una progettualità espressa non sempre di qualità tale da riuscire ad ottenere i fondi.
Il settore, tra l'altro, come richiamato nel lavoro, genera anche l'interesse del mondo della finanza; grandi istituti finanziari come ad esempio la BEI ed Intesa Sanpaolo, attraverso la Banca BIIS, (banca del Gruppo specializzata in infrastrutture), seguono sempre il comparto con attenzione compiendo importanti operazioni per lo sviluppo del "ferro". Non è da sottacere, inoltre, che esistono problematiche relative ad una carenza di programmazione da parte di alcune regioni meridionali (i piani non sempre sono stati elaborati oppure sono obsoleti o ancora in fasi embrionali); ciò non favorisce gli investimenti in infrastrutture e contribuisce a creare incertezza sulle prospettive future. In conclusione, invito ad approfondire questo lavoro di prossima pubblicazione che pone in evidenza gli aspetti strutturali e congiunturali del sistema ferroviario nazionale e meridionale, soffermandosi con maggiore enfasi sul trasporto merci, fornendo indicazioni sulla competitività del settore e suggerendo politiche più attive per consentire il raggiungimento di elevati standard in termini di qualità del servizio e infrastrutture. Per lo sviluppo di un sistema ferroviario competitivo, insomma, occorre ancora lavorare molto e rafforzare le sinergie e le eccellenze che il territorio offre ed un primo, grande passo dovrebbe essere compiuto dalle istituzioni. SRM come ho accennato ha realizzato il lavoro di ricerca con chi opera e vive concretamente le problematiche del territorio, coinvolgendo, come accennato, un Advisory Board di alto profilo che ha collaborato in qualità di testimone privilegiato e ha contribuito a fornire validi indirizzi strategici per lo sviluppo del sistema energetico meridionale. Morale finale: occorrerebbe per il Mezzogiorno effettuare una vera e propria cura a base di "ferro".

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