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  Dicembre 2012

Articoli n° 10
DicEMBRE 2011
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il PIANO di Azione per lo Sviluppo Economico Regionale 2011-2014

«Con il NUOVO PASER svilupperemo le eccellenze»

«Con il NUOVO PASER svilupperemo le eccellenze»

Tra le leve strategiche del regime di aiuti, fondamentali saranno i contratti di programma, il credito di imposta regionale e gli incentivi per lo sviluppo e l'innovazione

Sul fronte delle infrastrutture, è ormai pronta l'Intesa Generale Quadro con il Governo, con la quale otterremo oltre 5 miliardi di euro di finanziamenti per realizzare e completare importanti opere riguardanti la metropolitana regionale, i corridoi stradali e autostradali e i sistemi dei porti, degli aeroporti e degli interporti e della logistica; opere che complessivamente valgono circa 13 miliardi di euro, tra fondi statali, FAS, regionali ed europei


di R. Venerando

Sergio Vetrella
Assessore Attività Produttive e Trasporti Regione Campania


Assessore, cominciamo dalla nuova edizione del Paser: il Piano di Azione per lo Sviluppo Economico Regionale avrà come il precedente una durata triennale (2011‑2014). Rispetto allo scorso, sono mutate le priorità e gli obiettivi?
Quali le linee di azione e le risorse previste?

Il sistema produttivo campano ha mostrato, negli ultimi anni, fortissimi segni di declino, più accentuati rispetto al resto d'Italia, e una generale perdita di competitività rispetto anche alle nuove regioni europee, caratterizzate da tassi di crescita molto più marcati. Malgrado l'amministrazione regionale che ci ha preceduto abbia speso ingenti risorse pubbliche per lo sviluppo economico e per la ricerca applicata, questo sforzo non si è concretizzato, nella maggior parte dei casi, in una reale valorizzazione economica del sistema produttivo, né in interventi risolutivi delle principali criticità della regione .
Ne sono testimoni il tasso di crescita e la disoccupazione che colpisce diverse importanti aree di crisi.
Ciò è anche dipeso dalle modalità con cui sono state erogate queste risorse, spesso incentrate su una cultura assistenzialistica. Nella maggior parte dei casi, i finanziamenti sono stati assegnati senza che esistesse realmente un "piano industriale", ovverosia un documento che descrivesse con puntualità come quanto promesso si sarebbe convertito in un "vantaggio" per i cittadini campani, documento rispetto al quale verificare nel tempo i risultati e applicare le eventuali penali nei confronti dell'ente o impresa inadempiente destinataria del finanziamento assegnato "dai cittadini campani".
Altro elemento devastante è stata l'assenza di un sistema organizzato e indipendente di verifica dei risultati. Il nuovo Paser che avrà una dotazione di centinaia di milioni di euro, cui si aggiungono gli investimenti previsti per i grandi progetti europei già approvati (1,7 miliardi) e quelli per l'Intesa sulle infrastrutture con il Governo in preparazione (13 miliardi, di cui 5 nuovi) ha dunque l'obiettivo di eliminare tutte queste criticità, per avviare finalmente un reale e strutturale rilancio economico. In un mondo di competizione globale e in un sistema con risorse limitate è indispensabile puntare sullo sviluppo delle eccellenze (pur presenti in Campania) che facciano prevedere un significativo ritorno economico e occupazionale, concentrando gli sforzi al fine di determinare un effetto volano che favorisca la crescita economica.

Lo sviluppo delle eccellenze va accompagnato riducendo i gap infrastrutturali, eliminando i detrattori "ambientali", creando condizioni di vantaggio finalizzate all'attrazione degli investimenti per la crescita. Per le infrastrutture occorre una nuova politica, che si concentri su pochi grandi progetti di interesse strategico, che valorizzi e sviluppi la rete commerciale, facendo perno sulla rete della logistica e dei relativi trasporti e quella di collegamento ai principali assi.
È assolutamente necessario favorire in Campania, anche per le PMI, la crescita di capacità di ideazione o almeno di progettazione autonoma di prodotti che abbiano una loro autonomia funzionale e quando possibile anche di mercato, in modo di aumentare la potenzialità di adattarsi velocemente alle vicissitudini nazionali ed internazionali. Per questo al centro del nostro piano ci sono lo sviluppo delle reti d'impresa, l'internazionalizzazione e il coinvolgimento dei giovani, la riduzione dei costi dell'energia e l'incentivazione dell'eco‑compatibilità. Il tutto affiancato da un sistema indipendente di gestione, pianificazione, controllo e valutazione delle attività e delle linee d'azione intraprese.

Quanto agli strumenti di aiuto, è confermato il regime del Contratto di Programma regionale. Solo a fine 2011 però saranno erogati i primi 65 milioni di euro che andranno a finanziare i Contratti di Programma approvati dal precedente Paser. Lo strumento è sulla carta quello ideale per dare una scossa positiva al sistema produttivo regionale ma i tempi…Si avranno miglioramenti? Le aziende poi che attendono ancora i finanziamenti contemplati nello scorso Paser cosa devono aspettarsi?
Purtroppo, come ormai è noto a tutti, abbiamo dovuto fare i conti con lo sforamento del patto di stabilità da parte della giunta precedente, con la crisi globale finanziaria e i tagli del Governo e con un rigoroso piano di risanamento dei conti, presupposto necessario per poter poi riavviare uno sviluppo economico sano e strutturale. L'iter dei contratti di programma è stato comunque sbloccato, e infatti questo strumento rappresenta una delle tre leve strategiche del regime di aiuti previsto dal nuovo Paser, assieme al credito d'imposta regionale per nuovi investimenti produttivi e agli Incentivi per l'innovazione e lo sviluppo.

Il credito d'imposta regionale per nuovi investimenti produttivi, invece, è stato in passato molto apprezzato dalle aziende e dagli imprenditori.
Il "nuovo" sarà diverso?

Questo importante strumento di sviluppo economico sarà gestito in base a un'apposita convenzione con l'Agenzia delle Entrate e orientato a garantire l'automatismo del processo di fruizione dell'agevolazione, utilizzabile esclusivamente tramite il meccanismo della compensazione e la consequenziale riduzione del debito d'imposta.
Già nel primo anno di attività, comunque, abbiamo concesso 15 milioni a una prima tranche di 55 aziende, nell'ambito di uno stanziamento complessivo di 60 milioni.

A quando il Piano per i Trasporti e quali ne saranno i contenuti salienti?
Sul fronte delle infrastrutture, è ormai pronta l'Intesa Generale Quadro con il Governo, con la quale otterremo oltre 5 miliardi di euro di finanziamenti per realizzare e completare importanti opere riguardanti la metropolitana regionale, i corridoi stradali e autostradali e i sistemi dei porti, degli aeroporti e degli interporti e della logistica; opere che complessivamente valgono circa 13 miliardi di euro, tra fondi statali, FAS, regionali ed europei.
Inoltre, ben 13 Grandi progetti infrastrutturali sono stati già ritenuti immediatamente ammissibili dall'Unione europea (Banda larga; Metropolitana Linea 6; Polo fieristico regionale; Tangenziale aree interne; Strada statale 268; Completamento della riqualificazione e recupero del Fiume Sarno; Sistema integrato portuale di Napoli; La bandiera blu del Litorale Domitio; Litorale del golfo di Salerno; Risanamento ambientale e valorizzazione dei Regi Lagni; Valorizzazione Centro storico di Napoli, sito Unesco; Risanamento ambientale e valorizzazione laghi Campi Flegrei; Riqualificazione urbana area portuale Napoli Est). In questo caso, gli investimenti previsti in totale sono pari a 1 miliardo e 700 milioni di euro, di cui il 50%, ovvero 855 milioni, di quota FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale).
Una performance che premia la scelta della Giunta di concentrare gli investimenti su pochi e grandi progetti strategici evitando le risorse a pioggia del passato e quindi gli sprechi e il rischio di perdere i fondi.
Sul fronte dei servizi di trasporto, stiamo innanzitutto elaborando un grande piano di risanamento, razionalizzazione ed efficientamento delle aziende regionali, con la riduzione degli sprechi del passato e il miglioramento della gestione dei servizi. Inoltre, per la prima volta nella storia della Regione, abbiamo approvato il piano triennale dei servizi minimi di trasporto - (compresi quelli marittimi) e le linee guida per la Carta dei servizi, secondo quanto previsto dalla legge regionale sul tpl, e avviato le procedure per l'indizione delle gare in base ai dettami dell'Unione europea per la liberalizzazione del mercato.
É previsto poi l'ammodernamento dei mezzi di trasporto e il miglioramento dei servizi di informazione all'utenza. Sul fronte dei biglietti, infine, l'anno prossimo avvieremo la sperimentazione di un importante progetto che mantenendo la tariffa integrata, che tanti benefici offre agli utenti prevede l'introduzione di smart card, ossia ticket elettronici "intelligenti", valide per tutti i sistemi di trasporto pubblico locale.
Sarà una sorta di mini‑computer di ultima generazione, con molteplici funzioni: consentirà di usufruire di mezzi pubblici e taxi, di pagare i parcheggi, fare shopping, persino andare al cinema e a teatro; potrà poi essere utilizzata per il bike o car sharing, ovvero la condivisione di bici e auto, e per nuovi servizi come il trasporto su chiamata.
Ad ogni corsa (sia in salita che in discesa), la card dovrà passare davanti a un lettore, e ciò permetterà, attraverso un sistema informatico, di stabilire il reale numero di passeggeri per ogni azienda e quindi gli introiti effettivi, che incentiveranno a loro volta le società di trasporto a contrastare l'evasione che è purtroppo ancora molto diffusa.
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