Prodotti “made in Campania”:
come rafforzare
l’agroalimentare
L’Irpinia presenta il grano dop
Nasce la filiera cerealicola
Al via l’associazione Inte-grano
Alla guida il gruppo De Matteis
“Le frane ferme”,
uno spaccato dell’Irpinia
Sari: «Un accordo di programma
per rilanciare il distretto della pelle»
Il Centro Sportivo Avellino
fucina di talenti
di Maddalena Chiumiento
L’Irpinia presenta il grano dop
Nasce la filiera cerealicola
Siglato il patto tra comuni ufitani, istituzioni, associazioni di categoria, università, Cnr e i soggetti economici operanti nel settore
Le aziende De Matteis Agroalimentare di Avellino
e la Amato Molini e Pastifici
di Salerno si caratterizzano
per l’integrazione del ciclo produttivo, importante plus competitivo che consente
la conoscenza e il controllo diretto del grano duro
É stato presentato ai competenti uffici regionali il piano progettuale per la filiera grano duro-pasta a valere sullo strumento finanziario del PIF (Piano integrato di filiera), strumento fortemente caldeggiato e sostenuto dall’assessorato all’agricoltura regionale, in quanto sostegno per progetti di integrazione del settore agricolo campano caratterizzato da prodotti di eccellenza, ma anche da forti frammentazioni.
Il presidente della sezione alimentare della Confindustria Avellino, Marco De Matteis (De Matteis Agroalimentare Spa, marchio Pasta Baronia), forte sostenitore del concetto del “Made in” si è fatto animatore presso la filiera cerealicola e i partner pubblici per evidenziare i benefici della partecipazione collettiva al PIF per la nostra provincia. La filiera cerealicola in Campania, infatti, produce circa 1.900.000 quintali di grano duro, di cui il 90% fra Irpinia e Sannio.
Il progetto nasce su iniziativa dei principali soggetti economici operanti nella filiera cerealicola irpina - industria di trasformazione e intermediari commerciali del grano duro - consapevoli della necessità che la risorsa divenga occasione di sviluppo e valorizzazione delle aree interne a vocazione agricola.
Coltivatori di grano, stoccatori, aziende di 1a trasformazione (mulini), aziende di 1a e di 2a trasformazione (mulini e pastifici), aziende commerciali e di distribuzione, sono state coinvolte per sviluppare un progetto che preveda un ciclo di produzione della pasta completamente realizzato in Campania e con materie prime esclusivamente campane oggetto di procedura per la tracciabilità.
In particolare le due industrie di trasformazione pastaia coinvolte, la De Matteis Agroalimentare Spa e la Amato Molini e Pastifici SpA, si caratterizzano per l’integrazione del ciclo produttivo, essendo strutturate con il proprio mulino per la produzione interna della semola di grano duro.
Si tratta di un vantaggio competitivo che riguarda una minoranza delle aziende del settore, e che permette la conoscenza e il controllo diretto del grano duro, prerequisito fondamentale per la determinazione e la garanzia del livello qualitativo della pasta di semola.
L’integrazione del ciclo grano pasta è la discriminante per l’adesione al progetto PIF finalizzato alla produzione e valorizzazione della pasta “Made in” Campania, la cui materia prima (il seme) sarà frutto di ricerche sulle caratteristiche organolettiche al fine di pervenire ad un prodotto di qualità, in funzione delle esigenze dei mercati target individuati, svolte in collaborazione con gli enti di ricerca aderenti al progetto.
Il piano d’investimenti ipotizzato e l’idea progetto ha visto convergere l’interesse di 23 comuni dell’Alta Irpinia, della Comunità montana dell’Ufita, della Confartigianato, dell’Ente Provincia di Avellino,del CNR provinciale, dell’Università di Campobasso, della Federazione provinciale coltivatori diretti, della Confederazione Italiana Agricoltori, oltre a 7 stoccatori e alle industrie di trasformazione, rappresentate dal pastificio Amato, dalla De Matteis Agroalimentare e dalla Ipafood srl.
|