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  Dicembre 2012

Articoli n° 08
OTTOBRE 2009
 


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“Bipolarismo responsabile”,
Bassolino e Viespoli sottoscrivono il Patto per il Sud

Il TarÌ apre le porte alle Eccellenze

Grandi attrattori e Turismo
«La Reggia di Caserta È un motore potente che gira a minimo»


Grandi attrattori e Turismo
«La Reggia di Caserta è un motore potente che gira a minimo»


Parla Paola Raffaella David, nuovo Soprintendente ai Beni artistici, storici e paesaggistici, che del massimo monumento vanvitelliano ha un’idea precisa di rilancio e, dunque, di traino per il settore turistico

intervista - di Antonio Arricale


A Caserta è arrivata in un momento decisamente poco felice, a cavallo di inchieste giudiziarie che hanno investito in pieno il predecessore, ma anche a conclusione di una stagione che dal punto di vista delle presenze turistiche, con particolare riferimento al massimo attrattore di Caserta e provincia, Palazzo Reale, non è certamente da annoverare tra quelle da ricordare. Insediatasi, dunque, lo scorso primo settembre, il nuovo Soprintendente per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Caserta e Benevento, l’architetto Paola Raffaella David non sembra per questo perdersi d’animo. Anzi, a ben vedere è un autentico vulcano di idee.
Vediamo, allora, in questa intervista quale percorso intende seguire per rilanciare il Monumento vanvitelliano e, perché, il turismo in provincia di Caserta, il nuovo soprintendente.
«Palazzo Reale e Parco sono attualmente come un motore sottoutilizzato. Occorre una revisionata generale, ma anche qualche adeguamento tecnologico - dice, mirando subito al cuore del problema. Una volta consolidato il ruolo di “Grande Attrattore”, i passi successivi vanno necessariamente nella direzione della piena valorizzazione e la fruizione integrale del Complesso Vanvitelliano».

Perché, oggi non è così?
Palazzo e Parco sono ancora destinati ad un uso eterogeneo e divisi tra diversi soggetti pubblici assegnatari. Con il miglioramento qualitativo degli standard museali e la diversificazione tematica dei percorsi di visita, ma anche con l'inserimento di funzioni culturali ed istituzionali d'eccellenza che ne sottolineino l'eccezionale valore, pensiamo di restituire a questi beni di immenso valore quell'aura che gli deriva dall'originaria natura di luogo esclusivo.

In particolare, come pensa ciò possa avvenire?
Immagino un solido partenariato transnazionale finalizzato all'istituzione di un Network delle “Grandi Residenze Reali Europee”, inteso come organismo di produzione e gestione congiunta di grandi eventi culturali e promozionali, nonché come rete di diffusione e marketing commerciale delle produzioni locali d'eccellenza legate alla storia dei vari siti monumentali europei.

Secondo lei, dove o che cosa non ha funzionato?
Malgrado gli investimenti regionali ed il lavoro compiuto dalla Soprintendenza negli ultimi anni per realizzare iniziative ed eventi di qualità, la Reggia ed il Parco Reale soffrono ancora degli effetti negativi di decenni di fruizione di massa e di un turismo del tipo “mordi e fuggi”, nonché di un malinteso concetto di valorizzazione del patrimonio culturale che spinge ad una “iperattività” scarsamente selettiva e non del tutto consapevole che il prestigio del monumento e la sua unicità impongono.

Dunque, in concreto che cosa pensa di fare il nuovo Soprintendente?
L’ufficio ha già avviato interventi, peraltro a carattere sperimentale e dai forti contenuti innovativi, di recupero ed adeguamento funzionale di nuovi spazi, da acquisire e restituire al pubblico godimento. Purtroppo, solo una piccola parte di quanto previsto potrà vedere la luce in tempi brevi proprio per la mancata disponibilità dei relativi ambienti e soprattutto per il drastico taglio di risorse economiche statali operato nell’ultimo decennio, condizioni negative che hanno reso, alla fine, obsoleta l'offerta di visita ed attestato la stessa su livelli quali-quantitativi non competitivi rispetto ai più moderni musei stranieri.

Proviamo, allora a metterle in fila le cose che intende fare. Da che cosa cominciamo?
Innanzitutto, dall’ampliamento e valorizzazione dei percorsi museali. Voglio dire, restauro e allestimento delle sale ancora non visitabili dell'Appartamento Storico; riqualificazione e riordino delle collezioni d'arte e degli arredi del fondo della Reggia; implementazione delle collezioni museali attraverso nuove acquisizioni; individuazione di percorsi tematici, anche temporanei, come offerta aggiuntiva e complementare all'itinerario di visita principale. Ad esempio, Volta Ellittica e capriate “gemelle” vanvitelliane, sistema delle coperture, sotterranei e ambienti di “servizio”, camminamenti interni, sistemi impiantistici originali, oltre all'inserimento stabile nell'offerta di visita della Cappella Palatina, con le preziose dotazioni di arredi e argenti sacri, e del Teatro di Corte e così via per la Reggia. Mentre per il Parco ed il Giardino Inglese immagino percorsi botanico-naturalistici e floro-vivaistici.

Attualmente, pure incantato dal monumento, al visitatore non sfugge un’organizzazione fruitiva del complesso un po’ passata, certamente superata da tecniche e concezioni moderne. Pensa di poter fare qualcosa in questo senso?
Penso che occorra porre mano alla progettazione e realizzazione di sistemi di protezione e sicurezza delle sale e delle opere, oltre che fornire al visitatore supporti multimediali didattici e di orientamento alla visita. L’assenza di questi elementi di base, evidentemente, costituisce una forte limitazione sia alla fruizione sia alla conservazione del Complesso.

E qui si torna al punto di partenza: l’insufficienza delle risorse disponibili. Dunque?
E questo è un problema di non poco conto, tanto più che ci sono aree - penso al Museo dell’Opera di Palazzo Reale, ma anche al patrimonio librario della Biblioteca Palatina, alla sistemazione dell’Archivio Storico della Reggia, al complesso della Castelluccia, di recente restaurato ma ancora non riaperto al pubblico, al fondo Terrae Motus - che vanno riorganizzate e riallestite, per una corretta fruizione del bene nella sua interezza. Per tutto questo, occorrono idee chiare, ma anche una forte collaborazione istituzionale che non esclude, ma anzi ricerca, anche il coinvolgimento dei privati, degli imprenditori, della stessa Confindustria Caserta, con la quale, mi risulta, sono state già collaudate in passato felici sinergie.

Per fare che cosa, verrebbe da dire?
Non sono certo le idee che mancano, se è questo che intende dire. Penso, per esempio, alla creazione all’interno del complesso di un Museo del Cinema, che focalizzi l’attenzione su tutti i film, e sono davvero tanti, girati nella Reggia, e di un annesso Museo del Cinema Storico in cui esporre, in originale o in riproduzione, scenografie, macchine, plastici, foto di scena, filmati, incisioni, costumi, copioni, colonne sonore, provini, testi tematici, articoli, rassegne stampa e servizi televisivi d'epoca, curiosità varie legate tanto alle opere selezionate che ai registi, agli staff operativi, agli interpreti, alla produzione.

Ed ha già in mente anche la localizzazione?
Certamente, nel Museo dell’Opera.

Tutto qui?
Ovvio che no, anche se penso, che tutto questo già sarebbe tanto. Penso, però, anche alla realizzazione di una stagione teatrale stabile al Teatro di Corte e di un festival biennale della musica e dell'opera barocche (la scenografia ideale è, in proposito, l’Aperia) e ovviamente a mostre temporanee ed eventi organizzati da terzi e di elevato valore culturale e scientifico, per i quali potranno essere concessi temporaneamente in uso strutture quali la Sala Bianca, la Palazzina Inglese, la Serra Grande, alcune aree del recuperato complesso dei Passionisti.

... e intanto palazzo reale si candida ad ospitare il vertice Italia-Russia

Sulla scorta di un’intensa attività di relazione la Camera di Commercio propone la Reggia per ospitare l’evento diplomatico di novembre e registra il consenso del sottosegretario Cosentino

di Francesca Nuzzo



Ospitare il vertice Italia-Russia, in programma a novembre, alla Reggia di Caserta, approfittando della mostra delle opere del Cremlino nelle stanze reali. A lanciare l’idea è stato Antonio Crispino, il presidente della commissione internazionalizzazione della Camera di Commercio, artefice del gemellaggio sull’asse Caserta-Mosca, che vedrà, tra l’altro, l’esposizione dei prodotti di eccellenza casertani nei magazzini Gum.
Un’idea che è sicuramente realizzabile per il sottosegretario dell’Economia, Nicola Cosentino, presente all’incontro di presentazione delle iniziative dell’ente camerale in materia di internazionalizzazione e turismo, che si è svolto presso la Camera di commercio l’11 settembre scorso, cui hanno partecipato - tra gli altri - anche la parlamentare Giovanna Petrenga e la nuova sovrintendente ai Beni culturali Paola Raffaella David.
«Porterò la proposta all’attenzione del Parlamento - ha detto il sottosegretario - l’idea potrebbe essere realizzabile. Berlusconi mi chiede spesso della Reggia, ne è innamorato da quando, da premier, l’aprì al mondo in occasione del G7 del 2004. A Palazzo Reale, tra l’altro, si è pensato anche per il recente G8 qualora fosse stato necessario lo spostamento da L’Aquila».
Le nuove sfide all’internazionalizzazione, dunque, partono dalla Camera di Commercio, di cui è presidente Mario Farina, che ha chiesto il sostegno alla politica. «Un metodo di lavoro apprezzabile», ha rimarcato Cosentino, che poi ha sottolineato «come la provincia di Caserta debba assumere un ruolo centrale per lo sviluppo della Campania e per superare il gap infrastrutturale, obiettivo che passa per la realizzazione dell’aeroporto di Grazzanise e dell’autostrada del Mare e la valorizzazione dell’interporto».
In sintonia con il sottosegretario, naturalmente, la parlamentare Giovanna Petrenga, che, riferendosi alla sinergia con la Russia siglata quando era soprintendente, ha sottolineato l’importanza «dello scambio culturale».
Farina, invece, ha ricordato anche gli altri progetti messi in campo dalla Camera di Commercio di Caserta, in materia di promozione internazionale del “made in Caserta”. Nei giorni scorsi, infatti, una delegazione, integrata dai vertici delle associazioni commerciali, ha raggiunto Birmingham per un viaggio di studi sui centri commerciali naturali. In questo mese di ottobre, invece, a Lione, in Francia, è in programma un incontro con il presidente della locale Camera di Commercio per mettere a punto un accordo sull’export dei prodotti agroalimentari di eccellenza. E a novembre, infine, a Mosca è prevista l’esposizione delle eccellenze casertane in «un mercato - ha sottolineato il vicepresidente Carlo Cicala - che ha risentito poco della crisi come dimostra la crescita del Pil».
Infine, sempre Antonio Crispino ha anche annunciato la proposta arrivata dalla Russia per l’organizzazione a Caserta di un convegno, in due giorni, con filosofi ed economisti di fama internazionale «per parlare del futuro e di come evitare il ripetersi di periodi recessivi come quello attuale».

 

 

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