di Stefano Castelli Gattinara, Architetto
L’Aquila,
viaggio tra le architetture
preziose della cittÀ
Una breve rassegna sull’importante patrimonio storico-artistico
di uno dei capoluoghi più suggestivi dell’Italia centrale
La città de L'Aquila è situata a 714 m s.l.m. su un rilievo alla sinistra del fiume Aterno, in una conca tra il Gran Sasso d'Italia e il monte Ocre.
Il territorio, dove sorge la città, era abitato fin da tempi più antichi. La valle dell’Aterno, prima della conquista da parte di Roma, è stata luogo di insediamento dei Sabini e dei Vestini; testimonianza più antica di civiltà nell'aquilano è la cosiddetta Necropoli di Fossa, un insieme di tombe risalenti al X secolo a.C. situate a sud della città.
Dopo la conquista da parte dei Romani avvenuta nel III secolo a.C., a pochi chilometri ad ovest dell'Aquila, venne fondata la città di Amiternum, di cui rimangono i resti del teatro e dell'anfiteatro. Ciononostante la rinascita economica del territorio avverrà solo dopo l'anno mille con l'arrivo dei Normanni, quando si assiste ad una nuova stabilità nella zona e alla ripresa della transumanza.
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Durante il periodo normanno si assiste al fenomeno dell'incastellamento. La città vera e propria nasce quando gli abitanti dei castelli, dell'intorno, decidono di ribellarsi alle vessazioni dei baroni feudali. Controverse sono le notizie riguardanti il numero dei castelli che contribuirono alla fondazione: la tradizione vuole che siano 99, ma è più probabile che il numero effettivo si assesti sulla sessantina. Tuttavia la fontana delle 99 cannelle, uno dei simboli della città, sembra contribuire all'alimentazione di questa leggenda. Resta il fatto che L'Aquila, dal punto di vista urbanistico, è una città particolare, unica nel Medioevo italiano, nata secondo un disegno armonico che non trova precedenti nella storia dell'architettura urbana. Costituita dall'unione di molti villaggi, è suddivisa in piccoli quartieri (generalmente una piazza, una chiesa e una fontana) ognuno dei quali rimanda al villaggio-madre. Gestita da un podestà e da un libero consiglio, ebbe organizzazione autonoma e propri statuti. Contribuirono all'ascesa di L’Aquila la posizione strategica e la crescente importanza in ambito religioso, suggellata dal trasferimento della sede vescovile da Forcona a L’Aquila ad opera di Papa Alessandro IV.
Un altro importante fattore di sviluppo economico fu la diffusione delle abbazie cistercensi, che diedero un grande impulso all'economia di tutta la vallata. Nel 1288 l'eremita Pietro da Morrone decise di edificare la basilica di Santa Maria di Collemaggio. Nell'agosto dello stesso anno divenne Papa con il nome di Celestino V ed emanò una bolla con la quale concedeva un'indulgenza plenaria e universale a tutta l'umanità, senza distinzioni. La Bolla di Celestino prevede che «quanti confessati e sinceramente pentiti» visitano la basilica di Collemaggio dal 28 al 29 agosto di ogni anno ricevono «la remissione dei peccati e l’assoluzione dalla pena», quindi l’indulgenza plenaria; con quel documento nacque di fatto il primo Giubileo della storia.
La basilica rappresenta il monumento simbolo del capoluogo abruzzese; racchiude in sé stili diversi frutto di lunghe e differenti fasi costruttive nonché di numerosi restauri cui la struttura è stata sottoposta nel corso dei secoli. L'attuale aspetto medievale è frutto del radicale restauro condotto negli anni '70 con il quale sono state completamente rimosse le aggiunte effettuate nei secoli XVII e XVIII. La facciata è ricoperta da un insieme di masselli di colore bianco e rosso, che ne creano la decorazione.
Il periodo, durante il quale la città conobbe il suo splendore, però, è quello quattrocentesco. Dal punto di vista commerciale la città prosperò grazie al commercio della lana, estendendo le proprie relazioni fino a Firenze, Genova e Venezia, nonché in Francia, diventando, in breve tempo, la città più importante del Regno dopo Napoli. Non di minore importanza furono l'istituzione dell'Università e l'impianto della prima tipografia, assicurando diffusione di opere preziose.
Come già accennato la città vanta numerose chiese. Una di queste è la basilica di San Bernardino, al quale interno sono custodite le spoglie del Santo. La basilica si erge alla sommità di una imponente scalinata, la facciata, tipicamente rinascimentale, consta di una struttura che si articola in 3 livelli, in ognuno del quali si inseriscono 4 coppie di colonne, rispettivamente di ordine dorico, ionico e corinzio.
Piazza del Duomo è il cuore cittadino: ospitava ogni giorno il mercato e rappresenta, oggi, il luogo di incontro dei cittadini. La piazza ospita due fontane gemelle del 1930 e il Duomo di San Massimo, l'edificio sacro è stato costruito nel 1300 ma un terremoto, quattro secoli dopo, distrusse la chiesa che fu quasi completamente ricostruita sul finire del 1700. L'attuale facciata è stata invece completata agli inizi del secolo scorso.
Al lato del duomo è la Chiesa del Suffragio del XVIII secolo, la cupola del Valadier venne aggiunta agli inizi dell'ottocento. Una delle chiese simbolo del capoluogo abruzzese, è rimasta fortemente lesionata durante l'ultimo terremoto.
Accanto all’edilizia ecclesiastica, L’Aquila vanta un cospicuo patrimonio di eleganti palazzi nobiliari come il quattrocentesco Palazzo Alfieri, il rinascimentale Palazzo Branconio, il Palazzetto dei Nobili, i settecenteschi Palazzi Ardinghelli, Quinzi e Persichetti.
Infine, situato sulla parte alta della città, si trova il Castello. Si tratta di una fortificazione sorta durante il dominio spagnolo a struttura quadrangolare con quattro imponenti bastioni agli angoli ed un profondo fossato. Oggi ospita il Museo Nazionale d'Abruzzo.
Rileggendo la storia dell'Aquila e del suo territorio ci si rende conto che la città ha più volte subito la violenza del terremoto durante i secoli. La ricostruzione e il recupero del patrimonio artistico e culturale, come dichiarato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, saranno “lunghi e difficili”. Il tutto complicato dalla ricostruzione dei documenti distrutti nell’Archivio di Stato, documenti storici di grande rilievo come pergamene, antichi catasti e l’Archivio storico del Comune dell’Aquila, uno dei più importanti dell’Italia meridionale per l’antica autonomia e il rilevante ruolo politico ed economico svolto dalla città dal Medioevo all’età moderna.
La lista delle opere danneggiate dal sisma dell'aprile scorso è lunga, sono quarantacinque i monumenti inseriti dal Governo, con la possibilità per Stati e fondazioni di “adottarli”. L’elenco dei Monumenti da salvare è stato stilato sulla base di diversi criteri: l’entità del danno; la rilevanza storico-architettonica e religiosa; il valore civico del monumento colpito.
Si conclude qui questa veloce storia dell'Aquila e piccola rassegna su uno dei patrimoni storico-artistici più consistenti dell’Italia centrale, nella speranza che la città torni presto a rivivere. |