Il brevetto della geniale innovazione porta la griffe di Leonardo Fioravanti,
famoso designer della Rossa di Maranello
Curioso ma vero. Presto le automobili potrebbero non avere più in dotazione il tergicristalli grazie all’inventiva straordinaria di Leonardo Fioravanti, l’ingegnere che, prima di dare vita nel 1987 alla azienda che porta il suo nome, si è occupato per un ventennio - dal 1964 al 1984 - di disegnare parti della macchina rossa per antonomasia: la Ferrari. Sue infatti le Ferrari più belle e celeberrime, disegnate per conto di Pininfarina (tra cui la Ferrari Dino 206, la Ferrari Daytona, la Ferrari P5, la Ferrari P6, la Ferrari 512 Berlinetta Boxer, la Ferrari 308 GTB, e la Ferrari 288 GTO).
Dopo aver inventato il brevetto che tutela l’acqua riscaldata per i getti lavavetri, Leonardo Fioravanti ha alzato il tiro: vuole far scomparire del tutto dalle auto il tergicristalli. La Fioravanti ha così studiato il modo più innovativo ed efficiente per abolire il tergicristalli, prendendo in considerazione tre diverse tipologie di funzionamento: quando un veicolo è fermo, quando si muove piano e quando va forte. L’idea vincente è quella di sfruttare al massimo l’energia che produce a livello molecolare la macchina con lo spostamento d’aria. Ma come funziona in realtà?
Quattro film sottilissimi ricoprono il parabrezza; quello più esterno, a base di biossido di titanio, è idrorepellente; il secondo è composto da uno strato di nanopolveri capaci di pulire in modo concreto il vetro, innescando l’azione meccanica di pulitura e spingendo lo sporco accumulato ai lati del parabrezza.
Il terzo film di copertura è composto da sensori che avvertono quando il vetro si bagna, riuscendo a rendere pulita anche soltanto la superficie che serve. Il quarto strato è quello dotato di corrente, ovviamente indispensabile per il funzionamento del “tergicristalli che non c’è”.
Quando l’automobile è ferma, c’è un sistema che spruzza acqua e aria per pulire il vetro prima di partire. È possibile anche utilizzare acqua calda, laddove le condizioni meteo lo richiedano. Al momento il sistema è solo allo stato di potenza; ci vorranno dai tre ai cinque anni per ottenerne un concreto sviluppo, considerato anche il budget economico considerevole che occorre per rendere questa innovazione di serie su quelle auto delle case costruttrici che se ne vorranno dotare.
Dopo infatti un iniziale clamore intorno alla geniale trovata, il progetto al momento è in stand by proprio a causa dell’impegno economico ingente che comporterebbe investire in una tale dotazione. Ciononostante il progetto è stato presentato per la prima volta dall’ingegner Leonardo Fioravanti al Salone di Ginevra lo scorso anno, esponendo la concept car Hidra, ossia M.P.C. (Multi Purpose Coupè), una 5 porte, 4 posti, basata su una scocca già immaginata per offrire grandi risultati per quanto riguarda dinamica del veicolo, sicurezza passiva, flessibilità.
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