Mediterraneo,
un mare di opportunitÀ
Calano pil e occupati,
sale l’export
«DirÒ a Roma
che qui il sistema produttivo non puÒ essere abbandonato
a se stesso»
Eventi per un anno,
la svolta
degli imprenditori
per rilanciare il settore
Calano pil e occupati,
sale l’export
Dai dati resi noti dalla Camera di Commercio in occasione della “Settima giornata dell'economia” emergono ancora molte ombre e poca luce
di Palma F. Martinisi
La recessione è arrivata in un momento in cui il sistema economico e produttivo stava facendo già i conti con una crisi che, nel corso degli anni, ha portato a un graduale processo di deindustrializzazione. La frenata è stata brusca e i settori tradizionalmente trainanti ora sono in difficoltà. Lo dicono i dati da record sulle ore di cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, richieste. E non solo. Quasi tutti gli indicatori economici confermano la difficile situazione in cui versa l'economia casertana. Cifre e dati puntualmente esaminati nel “Rapporto Caserta 2009”, ed elaborati da Istituto Tagliacarne e Unioncamere in occasione della consueta, ormai, “Giornata dell'economia”, settima edizione di un appuntamento fondamentale per capire il tempo che fa.
Ma veniamo, appunto, ai dati. Rispetto al 2007, quando fu registrata una crescita, il Pil a prezzi costanti è calato del 4,1%, tasso ben superiore al decremento regionale (-2,1%) e nazionale (-1%). In discesa anche il valore del Pil pro capite, pari a 15.827 euro, mille in meno rispetto al valore medio regionale e undicimila in meno rispetto al dato nazionale. Note negative arrivano anche dal mercato del lavoro con un tasso di occupazione, appena reso noto dall'Istat, pari al 38,7% e un tasso di disoccupazione del 10,5%, due punti percentuali in più rispetto a dodici mesi prima. Anche i dati Inps sulla cig sono eloquenti.
La crisi - viene sottolineato nel rapporto - si riflette anche nell'intensificazione del ricorso alla cassa integrazione guadagni. L'incremento percentuale delle ore è stato pari al 4,7% (in totale sono 7,6 milioni), sul quale ha inciso (per il 90%) il settore industriale, seguito dal comparto edilizio. Ma non mancano segnali di ripresa e, dunque, di ottimismo. La svolta è affidata all’accordo di programma sulla reindustrializzazione dei siti in crisi della provincia. Nell'area della ex 3M di San Marco sarà costituito un polo di innovazione della meccatronica e delle biotecnologie. L'accordo prevede investimenti per 205,5 milioni, di cui la metà finanziati con fondi pubblici. Una misura per garantire occupazione e ridare slancio a un'area per molto tempo considerata, come ricorda il rapporto, il Polo industriale del Mezzogiorno con aziende operanti nei settori trainanti dell'economia casertana: elettronica, tic, meccanica e chimica. Positivi anche i dati sull'export, che nel 2008 ha fatto registrare una crescita dell' 11,4%. La bilancia commerciale casertana ha presentato un avanzo essendo diminuite le importazioni (-4,4%). Il tasso di copertura risulta pari al 117,5%, dato superiore rispetto al valore medio campano (92%) e nazionale (97%).
Con un tasso di apertura, però, del 17% «Caserta dimostra di avere ancora grosse difficoltà a proiettarsi sui mercati internazionali;essendo le imprese casertane per lo più costituite sotto forma di ditte individuali difficilmente riusciranno in ottica stand-alone ad affrontare la concorrenza estera che si caratterizza spesso per un basso costo della manodopera e una maggiore capacità di investire in ricerca e innovazione».
Stabile, invece, il segnale della dinamica imprenditoriale: le imprese sono aumentate solo dello 0,2%. Basso, poi, l'indice relativo alla dotazione di infrastrutture (86). Per il credito, infine, i dati a disposizione sono relativi al 2007: da sottolineare quello relativo alle sofferenze bancarie, pari al 14,4%. |