ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 05
Giugno 2009
confindustria avellino - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

Rinnovate le sezioni Ict, Turismo e Agroalimentare
Le nuove sfide e i programmi dei presidenti

Irpinia, il futuro È nella rete,
nelle aggregazioni e nei servizi

Uomini che hanno fatto la storia

Area della Baronia:
fotografia di uno sviluppo costante

 

di Filomena Labruna

Irpinia, il futuro È nella rete,
nelle aggregazioni e nei servizi


Presentati presso la Camera di Commercio di Avellino i dati economici 2008
che confermano l’importanza della plurisettorialità dell’apparato industriale



Nel segno della ripresa, graduale, lenta, ma costante. É questo l’andamento dell’economia provinciale che emerge dalla presentazione dei dati della Camera di commercio relativi alla “Settima giornata dell’economia” che si è svolta il 5 maggio presso la sede di Piazza Duomo. Confortanti i numeri riguardanti la ricchezza prodotta che è pari a 6.821,2 milioni di euro (+5,7%) di cui il 14.6% deriva dall’export e la restante parte da prodotti e servizi destinati ai mercati interni. Il Pil pro-capite ammonta invece a 18.375,5 euro, per un tasso di crescita del 3,3%. Saldo positivo, anche se tra i più bassi dal 2000, tra nascita e cessazione di nuove imprese che, in Irpinia, ammontano a 45.457. Alberghi e ristoranti, servizi alle imprese e costruzioni sono i settori in aumento. In calo agricoltura, trasporti e manifatturiero. In affanno moda e metalmeccanico. Spicca l’agroalimentare con un incremento medio di quasi il 30%. Gli occupati ammontano a 151mila (+2%) per un tasso di occupazione del 51,9% (42,5% in Campania, 58,7% in Italia). Il tasso di disoccupazione è del 9.7% (12.6% in Campania, 6,7% in Italia). Intanto, la popolazione invecchia e l’Alta Irpinia si svuota sempre più. Scarsa, seppur in aumento, la componente straniera. Ancora, cresce il ricorso alla cassaintegrazione, in calo esportazioni (-18%) e importazioni (-12%), depositi e impieghi bancari, mentre cresce il credito alle famiglie. Bassa la propensione all’innovazione, ancora inadeguata l’infrastrutturazione del territorio, mentre sul fronte energetico si produce quattro volte meno di quanto si consuma.
Sono questi alcuni degli aspetti esposti in sede camerale, alcuni dei quali segnalano la presenza di preoccupazioni che in passato sono state in più occasioni evidenziate. D’altra parte, trova conferma la sostanziale tenuta del sistema imprenditoriale irpino rispetto a una crisi mondiale che negli ultimi quattro mesi del 2008 si è manifestata non solo nei dati reali, ma soprattutto nelle incertezze degli operatori.
«Non c’è da esultare - commenta il presidente di Confindustria Avellino Silvio Sarno - ma sulla base dei dati fotografati dall’Unioncamere per il 2008, credo di poter rinnovare una ragionata fiducia sulla possibilità del sistema imprenditoriale irpino, non solo di superare la crisi, ma anche di assecondare i nuovi orizzonti dell’economia mondiale». Sarno evidenzia l’importanza della plurisettorialità che caratterizza l’apparato industriale irpino. Mentre negli anni precedenti è stata la meccanica con l’automotive in particolare a registrare performance eccellenti di esportazioni, oggi è l’agroalimentare che spicca per i suoi trend. «Personalmente - spiega Sarno - ricavo la convinzione che siamo dotati di un apparato industriale plurisettoriale e questo ci consente di reagire recuperando in alcuni settori, come l’agroalimentare, gli andamenti negativi del 2008 di quello della meccanica». In tale scenario, Sarno rinviene anche la conferma di quelli che sono gli indirizzi programmatici del suo mandato ai vertici della Confindustria Avellino. «La frammentarietà - spiega Sarno - delle piccole imprese dell’automotive può essere recuperata in un discorso a rete e di aggregazione che apre scenari nuovi in linea con le dinamiche di riorganizzazione di settore di cui la Fiat si è fatta promotrice sulla scena globale». «Del resto - prosegue il presidente della Confindustria irpina - non abbiamo mai avuto dubbi che l’agroalimentare presenti andamenti di crescita. Ma è pur vero che questa crescita non è ancora compiuta». Secondo il numero uno degli industriali irpini, per sostenere questa propensione bisogna affermare la denominazione di origine controllata dei prodotti. Tutto ciò, per Sarno, offrirebbe un notevole vantaggio all’immagine di un contesto, quale è quello dell’Irpinia, che deve essere capace di valorizzare il proprio patrimonio naturale e ambientale.
Al contempo, ci sono azioni che, secondo Sarno, vanno curate in maniera più incisiva: «La produttività del lavoro, per esempio, è fatta di innovazioni e di processi ma anche di politiche di contesto che spesso, con le proprie diseconomie, finiscono per alterare un corretto rapporto tra risorse impiegate e obiettivi raggiunti. Non a caso questo dato della produttività va collegato al basso grado di infrastrutturazione del territorio che sfugge al diretto controllo dell’imprenditore». A tale riguardo, si spera di recuperare, con la riforma della contrattazione di secondo livello, una maggiore flessibilità dell’organizzazione del lavoro.
Per quel che concerne il terziario, Sarno auspica «l’apertura ad attività ad alto contenuto di servizi alle imprese».
«Non vorrei che una terziarizzazione - spiega il presidente - a bassa intensità fosse espressione di un nodo positivo di proporsi imprenditorialmente, ma che va armonizzato con l’industria manifatturiera e gli altri settori produttivi che creano reale valore aggiunto».
Altro capitolo delicato, il rapporto banca-impresa. I dati del rapporto camerale (nel 2008 si rileva a parità del livello dei depositi bancari un netto calo dei finanziamenti, a subire il taglio la clientela imprenditoriale) confermano che la situazione di crisi economica ha generato una stretta creditizia nei confronti delle aziende con una drastica riduzione delle linee di finanziamento aperte. Tuttavia, quello di Sarno è un messaggio di fiducia sulla capacità del sistema imprenditoriale irpino di affrontare la crisi. «Registriamo un calo nell’erogazione del credito ed è una tendenza che contrasta con l’abbattimento del costo del denaro che la Bce ha ulteriormente ridotto. Il calo del 4% lo ritengo quasi fisiologico non sul fronte restrittivo della concessione del credito che, come Confindustria Avellino, stiamo monitorando in stretto rapporto con l’Abi, ma sulla domanda di credito dovuto alla diminuzione del volume di affari». Per Sarno resta aperto un rapporto strutturale tra imprese e banche e della capacità di intese che focalizzino la propria missione sull’economia reale. L’unica, secondo il presidente della Confindustria, in grado di dare una leva finanziaria, forse più bassa dei subprime, ma di sicuro più stabile nel tempo e soprattutto che affida i margini di intermediazione al lavoro e alla fatica che ogni giorno viene svolta nelle imprese.
La fotografia della situazione economica in provincia di Avellino viene commentata anche dal presidente della Camera di commercio di Avellino, Costantino Capone, che rilancia la sfida del “popolamento” e annuncia: «Solo attirando gli immigrati sul nostro territorio potrà esserci la ripresa economica in provincia di Avellino. Bisogna ripopolare quei tantissimi comuni che oggi rischiano di scomparire». Per Paolo Stampacchia, docente di economia aziendale presso la Federico II di Napoli, la parola chiave è invece “scommettere sui servizi”: «Saranno i servizi a fare la differenza, è una tendenza inevitabile. La Fiat - osserva - nonostante la difficile situazione finanziaria, è al centro di tutte le operazioni di rilancio dell’auto perché gode di un grande patrimonio di conoscenze, know how e relazioni internazionali riconducibili, soprattutto negli Usa, alla famiglia Agnelli». «La produzione - conclude Stampacchia - se non accompagnata da servizi competitivi e di qualità, non basterà più. Le aziende dovranno specializzarsi e per questo credo che la distinzione tra proprietà e management sarà sempre più marcata».

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Giugno - 2.229 Mb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it