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  Dicembre 2012

Articoli n° 07
AGOSTO-SETTEMBRE 2009
 


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PiÙ etica, piÙ Impresa con un nuovo Welfare

Salerno guarda al Kazakhstan

Economia salernitana, l’onda lunga della crisi

Il Piano Casa del Comune di Salerno

Giovani imprenditori in festa

PiÙ etica, piÙ Impresa
con un nuovo Welfare

Alla celebrazione del Novantennale dell’Associazione Datoriale salernitana la presidente Marcegaglia promette: «Riparte da Salerno l’impegno di Confindustria per il Mezzogiorno»

«Subito un piano straordinario per contrastare gli effetti della crisi economica in provincia di Salerno con quattro priorità: azioni di sostegno al credito; anticipazione e risorse aggiuntive per gli ammortizzatori sociali; piano di rilancio infrastrutturale; manutenzione straordinaria del territorio»

di Raffaella Venerando



Emma Marcegaglia accolta da Agostino Gallozzi all’arrivo a Salerno


Una storia lunga novant’anni. È, infatti, il 16 agosto 1919 quando nasce a Salerno l’Associazione degli Industriali, in un momento in cui l’economia salernitana non vive di certo un periodo prospero: l’onda lunga della Grande Guerra si avverte in tutti i settori produttivi anche se i più colpiti sono il comparto tessile e quello alimentare. Nel tentativo di arginare la crisi gli industriali salernitani danno vita all’associazione che, però, solo alla fine degli anni Venti avrà il suo statuto - denominato “Maestranza Industriale” - redatto dall’avvocato salernitano Settimio Mobilio. Nel gennaio 1944, successivamente allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e alla conseguente crisi di risposta, viene rifondata la Libera Associazione degli Industriali, promossa dal conte Alessandro Tibaldi.
Da allora molte cose sono cambiate ma la voglia di fare impresa, di far crescere e migliorare il proprio territorio agli industriali salernitani non è mai mancata. Ed è per questo che si è voluto una madrina di eccezione alla celebrazione del novantennale. Nella mattinata del 9 luglio infatti è giunta in città - accogliendo l’invito del presidente di Confindustria Salerno Agostino Gallozzi - Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria.
Al tavolo dei relatori - impegnati in un confronto sul tema “Più etica, più impresa con un nuovo welfare” - doveva esserci anche il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, trattenuto purtroppo a Roma da doveri istituzionali ma comunque in collegamento telefonico con la sede dell’Associazione Datoriale.
Il programma della mattinata ha previsto i saluti del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, del presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, e l’intervento del professore Aldo Montaudo dell’Università degli Studi di Salerno, curatore del volume “Dal Novecento al Duemila. L’industria in provincia di Salerno. Confindustria Salerno 1919 - 2009”. La pubblicazione, che oltre a Montaudo, ha visti impegnati un gruppo di Docenti del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Ateneo di Salerno, ripercorre la storia dell’industria salernitana e della sua Associazione di riferimento dal 1919 ai nostri giorni. La pubblicazione illustra i principali passaggi storici vissuti da Confindustria Salerno da quando il 16 agosto 1919 - come detto - fu fondata con il nome di Fascio Industriale della provincia di Salerno. Il lavoro di ricerca ha consentito di rintracciare alcuni documenti relativi alla fase del ventennio fascista. Lo studio, coordinato dal professore Montaudo, ha preso in considerazione i vari comparti industriali: dal manifatturiero all’agroalimentare; dal tessile al grafico; dalle costruzioni, all’artigianato artistico e al turismo.
Il programma per le celebrazioni del Novantennale di Confindustria Salerno ha previsto, inoltre, un annullo filatelico speciale delle Poste Italiane (“Salerno centro - 9/7/2009 1919-2009- 90° anniversario Nascita Confindustria Salerno”, questa la dicitura apposta sull’annullo) e si concluderà con un convegno - presumibilmente nel mese di ottobre - con la partecipazione dei maggiori specialisti di storia economica del Mezzogiorno per approfondire le numerose questioni affrontate nel volume celebrativo relative agli aspetti evolutivi dell’industria salernitana.
«La celebrazione del Novantennale - ha dichiarato il presidente di Confindustria Salerno Agostino Gallozzi - è stata la giusta occasione per approfondire una problematica sempre più al centro dell’attenzione. La riforma del welfare e degli ammortizzatori sociali è, infatti, uno dei nodi da sciogliere nel confronto tra le parti datoriali e le organizzazioni sindacali. Siamo convinti, non da oggi, che occorre mettere in campo provvedimenti che puntino a sostenere le imprese in un’ottica inclusiva dal punto di vista sociale». «Senza coesione ed unità d’intenti - ha proseguito Gallozzi - non supereremo la difficile crisi strutturale e congiunturale che stiamo attraversando». Tra le iniziative in fase di studio la realizzazione di una mostra - nei locali dell’Associazione - di immagini d’epoca di stabilimenti industriali e di macchine per la produzione. Agostino Gallozzi ha poi presentato la proposta per l’attivazione di un Piano Straordinario per contrastare gli effetti della crisi economica in provincia di Salerno.
Quattro le priorità previste per dare in maniera concreta respiro alle aziende:
- Azioni di sostegno al credito: con il supporto delle Istituzioni è necessario proporre alle Banche un congelamento del debito per le aziende che certifichino una reale situazione di difficoltà economica. Chiediamo la sospensione dei pagamenti delle rate in scadenza o già scadute e non pagate dei finanziamenti bancari contratti a fronte di investimenti già attuati.
- Anticipazione e risorse aggiuntive per gli ammortizzatori sociali: è auspicabile la creazione - con il sostegno delle Istituzioni locali, delle Fondazioni e delle Banche - di un Fondo dedicato alle azioni per il sostegno al reddito e per le politiche attive del lavoro, rivolto al sistema degli ammortizzatori con particolare riferimento anche ai lavoratori a tempo determinato, con rapporti discontinui, di piccole imprese, non protetti dai sistemi integrativi ordinari. Il Fondo costituirebbe un’iniziativa straordinaria per dotarsi nel biennio 2009/10 di uno strumento necessario nella attuale congiuntura economica.
- Piano di Rilancio Infrastrutturale: bisogna rafforzare l’asse Porto - Aeroporto - Interporto attraverso: l’allungamento della pista dell’Aeroporto e la sua piena operatività; il dragaggio dei fondali del Porto commerciale e l’allargamento dell’imboccatura; il completamento dell’Interporto di Battipaglia. È fondamentale la messa in rete delle infrastrutture esistenti per evitare difficoltà di circolazione di merci e persone.
- Manutenzione straordinaria del territorio con particolare attenzione all’ambiente e al paesaggio: un paesaggio integro ed armonioso è il riflesso di un ambiente sano e di una società più civile. è quindi importante dare un significativo contributo nella direzione del risparmio energetico, dell’efficienza degli impianti e dell’utilizzo di fonti rinnovabili, attuando una piena tutela delle zone naturali ed implementando il verde urbano. Il primo a prendere la parola è stato il presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli che ha rimarcato il principale impegno del suo mandato: «Le imprese non possono più essere ricattate da una pubblica amministrazione inefficiente. È per questo che il mio impegno sarà quello di riportare la macchina amministrativa ad un agire trasparente e veloce. Per farlo la Provincia si è dotata di un Codice Etico come punto di partenza di un nuovo sviluppo».
È stata poi la volta del presidente di Confindustria Salerno Agostino Gallozzi: «Siamo fermi - ha dichiarato - ad una risposta insufficiente da parte degli organi competenti rispetto alla drammatica situazione di tante aree del Mezzogiorno e al fatto che esso, tutto intero, perde sempre più contatto con il resto del Paese».
«È innegabile - ha proseguito Gallozzi - che nel Sud siano necessarie adeguate risorse per superare le differenze che si sono accumulate in termini di dotazioni infrastrutturali e di livello complessivo di qualità della vita. Ma l’approccio non può essere concentrato solo su questo punto perché finiremmo per non comprendere come nella storia del Mezzogiorno quasi mai più risorse si siano tramutate in maggiore sviluppo. Occorre ricondurre i termini di questa sfida nel clima culturale giusto e in un agire politico responsabile».
«Siamo convinti - ha rimarcato Gallozzi - che il Mezzogiorno abbia bisogno di una politica e di strategie comuni per fare ripartire l’economia. Non chiediamo più fondi, ma maggiore attenzione strategica. È indispensabile un capovolgimento di visione politica e programmatica che avvicini il Sud al Nord, esaltandone le tante peculiarità ed eccellenze produttive».
«È necessario lavorare - ha concluso Gallozzi - per evitare che Salerno, la Campania e il Mezzogiorno scompaiano dall’Agenda reale del Paese. Per farlo bisognerà dimostrare che abbiamo una classe dirigente capace di risollevare le sorti della propria comunità a maggior ragione in una fase di crisi. Nessuno può evitare questa ardua sfida. È un compito necessario ed ineludibile». Nel suo intervento, invece, Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ha spaziato da un tema all’altro, soffermandosi in particolare su credito, welfare, e misure a sostegno delle piccole e medie imprese. «Nell’ultimo anno - ha dichiarato - Confindustria si è concentrata sull’emergenza crisi da gestire, ma adesso riparte proprio da Salerno una nuova stagione di impegno». La Marcegaglia lo ha affermato con molta evidenza: «Perché il Mezzogiorno possa tornare a crescere non servono misure straordinarie, ma un piano ben studiato con tutti i protagonisti della vita sociale ed economica del Paese per uscire definitivamente fuori dall’empasse che stiamo vivendo e recuperare il terreno perduto».
«Le piccole e medie imprese - ha proseguito - in questo momento hanno bisogno di essere agevolate nelle condizioni di accesso al credito. Per questo abbiamo scritto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per chiedergli una sospensione, o un rallentamento, delle regole di Basilea 2 per gli istituti di credito. Abbiamo incontrato la disponibilità del ministro dell'Economia Giulio Tremonti e del governatore di Bankitalia Mario Draghi sulla richiesta. Vedremo cosa sarà fatto in tal proposito».
Sui Fondi Fas, poi, così si è espressa: «Ribadisco che è una vergogna nazionale, assolutamente inaccettabile, che in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, le imprese del Mezzogiorno debbano aspettare anni per vedersi corrispondere i pagamenti dalle amministrazioni. La burocrazia va snellita e di molto, perché il suo funzionamento lento e farraginoso rischia di compromettere la vita stessa di molte aziende. Sui fondi Fas, che vengono utilizzati molte volte per altre cose, spero che si faccia più chiarezza. E non possiamo permettere che le risorse cospicue stanziate dal Cipe utilizzate per altri scopi».
Ha concluso poi il suo intervento esortando tutti, imprenditori in primis, a non mollare la presa, a non abbassare la guardia: «Se non agiamo subito, rischiamo di perdere un pezzo del nostro apparato produttivo con danni enormi per tutto il Paese. L’Italia ha bisogno dell’industria e di noi imprenditori».
Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, in collegamento telefonico con Salerno, è stato altrettanto fermo nelle sue dichiarazioni: «Prende contorni sempre più definiti la possibilità di commissariare la sanità campana, alla luce del pesante debito contratto».
«Se la sanità campana - ha proseguito il ministro - non si caratterizzerà presto con un piano di rientro credibile, il commissariamento diventerà inevitabile. La Regione Campania deve fare un’adeguata riorganizzazione che sappia concentrare il bisogno ospedaliero - ha precisato il ministro - e diffondere servizi sul territorio capaci di anticipare il bisogno. Quando gli amministratori regionali oltrepassano determinati indicatori di bilancio deve scattare anche per essi una sorta di fallimento politico ed i libri devono essere portati dinanzi al popolo con l’impossibilità di quei politici, di quegli amministratori di ricandidarsi. Se ciò accadesse, forse, ciascuno avrebbe più chiara la propria parte di responsabilità in tutta la vicenda dissestata della sanità e le regole del gioco sul territorio sarebbero più facilmente riorientate verso la correttezza. Nel Sud non è più pensabile avere una sanità che costa molto di più che altrove garantendo molto di meno nell’offerta dei servizi al cittadino».
La posizione assunta pubblicamente dal ministro del Welfare Sacconi ha trovato subito terreno fertile nelle dichiarazioni successive del primo cittadino salernitano, l’onorevole Vincenzo De Luca, che così ha commentato la concreta possibilità di un commissariamento della sanità campana alla luce del pesante debito accumulato negli anni.
«Il Governo ha intenzione di commissariare la sanità in Campania? Si decidano e rendano note le loro scelte, anche perché sono ormai due o tre anni che è quasi come se fossimo già commissariati. L’importante sarebbe fare chiarezza così ci regoleremmo di conseguenza e andremmo in ferie dal lavoro tutti più tranquilli».
«Credo che sia una percezione diffusa l’esigenza di una fase profondamente innovativa nella nostra regione. Si chiude una fase politica e noi dovremmo avere il coraggio di voltare pagina a partire dalle grandi questioni concrete. Sui fondi europei siamo fermi praticamente alla preistoria, così non va e bisogna avere il coraggio di innovare in maniera radicale. Siamo ancora in una situazione di totale precarietà nonostante i tentativi di razionalizzazione e abbiamo scadenze come quella della rendicontazione dei fondi europei del 2009 che rischiano di strangolarci. Mi pare un delitto - ha concluso il sindaco De Luca - restituire risorse a causa dell’incapacità di utilizzarle».
Sacconi si è poi concentrato sulla situazione economica complessiva del Paese: «Alle nostre spalle c’è il peggio del peggio. Abbiamo realmente temuto che si verificasse un tracollo dei mercati mondiali. Fortunatamente si intravedono i primi spiragli di luce: ora però bisogna concentrarsi su riforme strutturali e non più su rimedi dettati dall’emergenza del momento. Il tempo infatti sta mettendo a dura prova la sopravvivenza delle imprese sane. Per questo bisogna proseguire lungo la strada tracciata dal Governo». «L’Italia - ha proseguito il ministro - ha affrontato la crisi con il grande peso del debito pubblico. Dobbiamo evitare altre difficoltà, mantenendo saldo il bilancio nei prossimi tre anni».


Agostino Gallozzi consegna le cartoline con l’annullo speciale ad Emma Marcegaglia


I volumi editi in occasione del Novantennale di Confindustria Salerno


Da sinistra: Franco Roberti, Procuratore Capo della Repubblica di Salerno; Matteo Casale, Vicario Corte d’Appello di Salerno; Luigi Mastrominico, Presidente del Tribunale di Salerno e Lucio Di Pietro, Procuratore Generale Corte d’Appello di Salerno


L’annullo filatelico speciale per il 90° anniversario di nascita di Confindustria Salerno


Agostino Gallozzi durante il suo intervento


Edmondo Cirielli durante il suo intervento


La platea che ha preso parte all’evento


Vincenzo De Luca durante il suo intervento

Il presidente Gallozzi omaggia il professore Montaudo di una stampa
raffigurante la città di Salerno




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