Moto Guzzi rispolvera la sigla NTX
e la Stelvio diventa “Adventure”
Il costruttore di Mandello del Lario punta a soddisfare i viaggiatori di lungo corso
offrendo di serie tanti accessori, ma la novità più importante è nascosta nel motore
La Stelvio si fa Adventure anzi, si fa NTX e punta a soddisfare i viaggiatori di lungo corso offrendo di serie tanti accessori. Anche se, per la verità, la novità più importante è nascosta nel motore. A riprova che, quando sono costruttive, le critiche fanno bene, tanto più se trovano disponibilità di ascolto nei costruttori intelligenti.
Lo scorso anno il lancio della Moto Guzzi Stelvio fu accolto con grande favore sia da parte del pubblico che degli operatori di settore. Nella gamma della Casa di Mandello del Lario una maxienduro mancava. Un vuoto ingiustificato considerato, oltretutto, gli incredibili numeri di vendita della Bmw R1200GS. Per unanime ammissione, dunque, la Stelvio 1200 4V aveva tutti i numeri per affrontare questo difficile compito ma un unico difetto: un’erogazione della coppia e della potenza giudicata troppo “sportiva”. Su una moto destinata all’uso quotidiano, ai grandi viaggi e al turismo, anche a pieno carico, fino a circa 6.500 giri c’era poca sostanza. Con il modello 2009 la soluzione non si è fatta attendere.
Il motore è ok
Attenzione: NTX condivide molto con la Stelvio standard, ma l’aggiornamento del motore per “riempire” i bassi e medi regimi ne fa decisamente un’altra moto.
Infatti, la potenza massima passa da 110 CV a 7.500 giri a 105 CV a 7.250 giri ma, soprattutto, il picco di coppia aumenta da 108 a 113 Nm ad un regime che si abbassa da 6.400 a 5.800 giri. I progettisti dell’Aquila sono intervenuti con ottimi risultati sul profilo degli alberi a camme, sulla forma e il volume dell’airbox, sul rapporto della trasmissione primaria e sulla mappatura dell’iniezione. E gli aggiornamenti, ovviamente, sono stati estesi anche al modello 2009 della Stelvio standard. Ma vediamo da vicino la NTX. Intanto il nome, ispirato evidentemente alle maxi enduro di fine anni Ottanta e, più precisamente, alla Guzzi della Parigi-Dakar. Oggi NTX sulla Stelvio ne identifica la versione più accessoriata, dedicata appunto ai grandi viaggiatori e non si lascia intimorire da un po’ di fuoristrada. In questo senso, a differenziarla dalla Stelvio base, è soprattutto il cerchio posteriore, che passa dalla misura 5,50”x17”, con pneumatico stradale sportivo 180/55, a un più tradizionale 4,25”x17”, con pneumatico 150/70, misura in cui sono disponibili anche coperture tassellate e quindi adatte all’off-road. All’anteriore in entrambi i casi c’è la ruota da 19” con pneumatico 110/80. I cerchi sono della Behr mentre il sistema a raggi è della Alpina che, con il brevetto STS, è in grado di rendere tubeless anche i cerchi a raggi non tangenziali.
Nell’allestimento di serie della Stelvio NTX sono compresi anche il paracoppa in alluminio, le protezioni motore tubolari, le valigie laterali in alluminio con i relativi supporti, i fari alogeni supplementari e, molto importante, il sistema frenante ABS. Il tutto ad un prezzo di 14.660 euro franco concessionario, decisamente appetibile. Si tratta, in fondo, di mille euro in più rispetto alla versione standard con abs: un prezzo decisamente adeguato al rango e alla dotazione di serie della moto e comunque inferiore di circa 600 euro rispetto alla diretta concorrente, la Bmw R1200GS Adventure.
Ciclistica
Il motore della NTX è ancorato al telaio in acciaio in sei punti, due in più rispetto ai telai di altri modelli Guzzi, e funge anche da fulcro per il monobraccio con trasmissione cardanica CARC (Cardano Reattivo Compatto). Il propulsore bicilindrico trasversale, raffreddato ad aria e olio, ha una cilindrata di 1.151 cc, distribuzione monoalbero a 4 valvole per cilindro, cambio a 6 rapporti e frizione monodisco a secco con comando idraulico. L’alimentazione è ad iniezione elettronica con corpi farfallati da 50 mm.
Entrambe le sospensioni (forcella rovesciata da 50 mm e monoammortizzatore con leveraggio progressivo), sono regolabili nel freno idraulico in compressione, estensione e nel precarico molla. Da vera sportiva stradale, nemmeno a dirlo, anche l’impianto frenante: all’anteriore ci sono dischi da 320 mm con pinze radiali a 4 pistoncini e al posteriore un disco da 282 mm con pinza flottante a due pistoncini paralleli. Di serie, infine, il sistema antibloccaggio ABS, disinseribile a moto ferma tramite un comodo tasto sul manubrio.
Il manubrio è largo e non troppo lontano dalla sella, a sua volta molto comoda e ben conformata per poggiare saldamente i piedi a terra. Le ginocchia non arrivano a toccare le testate e le pedane sono avanzate il giusto, non si sta né troppo seduti né con le gambe troppo angolate.
Le misure geometriche della ciclistica fanno intuire una moto più stabile che agile (interasse di 1.535 mm, avancorsa di 125 mm e inclinazione cannotto di 27°) e infatti la Stelvio NTX viaggia sicura ad alta velocità, mostrando tuttavia anche una invidiabile propensione a scendere rapidamente in piega e a cambiare angolo di inclinazione con disinvoltura.
L’impianto frenante fa decisamente segnare un punto a suo favore; gli spazi di rallentamento sono molto contenuti e l’abs funziona molto bene, con un intervento avvertibile quando davvero si è molto vicini al limite di aderenza.
In fuoristrada, certo, ci può andare. Ma attenzione, si parla pur sempre di una moto da 251 chilogrammi in ordine di marcia. E comunque con i pneumatici adatti, dunque tassellati.
Stile e comfort
La Stelvio NTX ha personalità da vendere. É una di quelle moto che possono però anche non piacere subito. Ciò non significa, tuttavia, che manchi di armoniosità delle forme o equilibrio tra i volumi. Si nota, infatti, la cura posta nella ricerca della migliore protezione aerodinamica e del confort per pilota e passeggero, con accorgimenti davvero unici: di grande utilità, ad esempio, il vano portaoggetti sul lato destro del serbatoio azionabile dal manubrio; oppure, la sella regolabile in altezza (820/840 mm), così come il parabrezza posizionabile grazie a due pratici pomelli. Interessanti, ancora, appaiono l’esteso portapacchi posteriore, il bel silenziatore 2in1 in alluminio con fondello a doppia uscita e il gruppo ottico posteriore con luci a led. Elegante e completa la strumentazione, con computer di bordo. Il serbatoio, infine, ha una capienza i 18 litri.
Altri accessori
La gamma di accessori disponibili a richiesta si completa con una protezione tubolare in acciaio per il monobraccio, un kit borsa serbatoio, il marsupio serbatoio, il navigatore satellitare TomTom Rider2 con supporto in alluminio, l'antifurto elettronico e le manopole riscaldate con indicatore di funzionamento sul display lcd della strumentazione.
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