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Il Piano Casa
del Comune di Salerno
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Il Piano Casa
del Comune di Salerno
ANCE Salerno esprime le sue perplessità e incertezze su scelte e tempi di attuazione
di Antonio Lombardi, Presidente ANCE Salerno
“Piano Casa” del Comune di Salerno: il Consiglio Direttivo dell’ANCE Salerno ha espresso di recente forti perplessità ed incertezze per quanto riguarda sia le modalità attuative degli interventi, sia le scelte strategiche e i tempi di attuazione. Mi riferisco al bando per l’assegnazione di aree PEEP di cui alla Delibera di Giunta Comunale n. 796 del 19.01.2009 (in scadenza il prossimo 24 agosto). Il direttivo dell’ANCE ha esaminato lungamente ed approfonditamente i contenuti del bando, constatando la concreta inattuabilità degli interventi in tempi brevi, a causa della mancata approvazione dei singoli piani attuativi, e della presenza nelle aree interessate di vincoli ed impedimenti di varia natura (del resto espressamente contemplati e richiamati dal comma 3 dell’art. 1 del medesimo bando).
In molti casi non si tratta di problemi secondari o di poco conto: anzi, sono difficoltà che già in passato si sono frapposte alla realizzazione di interventi infrastrutturali (vedasi a mero titolo esemplificativo la nuova cittadella giudiziaria) e si sono tradotte in lunghi stop ai lavori, incrementi di spesa imprevisti ed imprevedibili per le imprese, intollerabili lungaggini burocratiche.
In particolare le aree ERP 3 Monticelli (dove sono previsti 314 alloggi), ERP 5 San Leonardo Ferrovia (861 alloggi), ERP 6 Fuorni (652 alloggi) sono sottoposte a vincoli archeologici, alla riperimetrazione delle aree a rischio idrogeologico, alla presenza di un elettrodotto ENEL e di un traliccio Telecom: ciò, di fatto, impedisce la realizzazione di ben 1.827 alloggi pari a circa il 90% dei 2.022 complessivamente previsti dal bando.
Si tratta quindi di un bando che non fronteggia le attuali ed immanenti emergenze abitative, con tempi e modalità attuative assolutamente non definiti e non prevedibili.
Il bando in questione, inoltre, assegna il 70% delle aree PEEP alle cooperative di abitazione e/o loro consorzi in diritto di proprietà: si tratta di una strategia politica ben precisa, volta a favorire soggetti che si muovono in un quadro normativo pieno di incertezze, a partire dalla scarsezza dei contributi, statali e regionali, cui sistematicamente e naturalmente le cooperative edilizie mirano.
Soltanto il residuo 30% viene destinato alle imprese di costruzione e/o loro consorzi, ma in diritto di superficie da vendere peraltro ai prezzi convenzionati di cui al decreto dirigenziale A.G.C. Governo del Territorio n. 7 del 14.01.2009, pubblicato nel B.U.R.C. n. 18 del 16.03.2009 (circa euro 2.000/mq). Inoltre, in merito alla predetta riserva del 30%, il Consiglio Direttivo ha evidenziato come, in base ai punteggi previsti per la formulazione delle graduatorie per l’assegnazione delle aree in diritto di superficie, la scelta dell’Amministrazione è rivolta ad un mercato di imprese medio-grandi o comunque, anche in questo caso, a cooperative.
Ulteriori critiche riguardano l’incertezza economica e la gravosità degli investimenti: il bando comunale prevede infatti che tutte le obbligazioni e gli adempimenti per la rimozione degli ostacoli e degli impedimenti siano ad esclusivo carico degli assegnatari delle aree (che peraltro non sono di proprietà del Comune, ma da espropriare), e all’ente spetterà peraltro un insolito versamento del 5% del valore dell’area assegnata da corrispondere, da parte dell’impresa assegnataria, non al momento della stipula della convenzione, come avviene normalmente e com’è consuetudine, ma già al momento della scelta (art. 8 comma 1 del bando). Agli assegnatari compete inoltre l’esproprio delle aree, le opere di urbanizzazione primarie e quota parte delle secondarie, nonché tutti gli oneri e le operazioni previste per la rimozione degli impedimenti (vincoli archeologici, riperimetrazione delle aree a rischio idrogeologico, elettrodotti, tralicci).
La procedura adottata dal Comune di Salerno, richiama alla mente le modalità di attuazione previste nel PUC, che di fatto hanno determinato il blocco dell’attività edilizia in città a causa della mancata sostenibilità economica dei singoli PUA trasformando lo strumento urbanistico in una mera, vuota elencazione di grandi disegni e buone intenzioni. Appare chiaro che anche in questo caso siamo di fronte ad interventi non sostenuti da un concreto e fattivo piano economico-finanziario, giacché appare inimmaginabile e irrealistico compensare i costi da sostenere, peraltro ben considerati nel bando e quindi noti all’amministrazione, con i prezzi di vendita previsti per l’edilizia residenziale di tipo convenzionato.
L’ANCE ha duramente stigmatizzato anche la mancata considerazione degli indirizzi e delle linee guida dell’Housing Sociale, con la previsione cioè di interventi edilizi finalizzati al soddisfacimento delle esigenze abitative primarie per i redditi bassi, per le giovani coppie, per gli anziani e per tutti coloro che non sono in grado di accedere, per ragioni economiche, ad un alloggio adeguato: necessità cui il “Piano Casa” del Comune di Salerno non risponde in alcun modo.
La proposta dei costruttori salernitani, protocollata al Comune esattamente un anno fa, prevedeva interventi di edilizia residenziale a rilevanza sociale da svilupparsi in accordo con il Comune di Salerno e con la Regione Campania. Un progetto che, pur non avendo incontrato considerazione alcuna nell’amministrazione comunale, è stata tenuta a base dal Ministero delle Infrastrutture e dall’ANCE nazionale per la predisposizione del “Piano Casa” nazionale. Prevedeva una innovativa sinergia pubblico-privato, peraltro a costo zero per l’Amministrazione comunale, che avrebbe consentito tra l’altro la realizzazione di oltre 300 alloggi di edilizia sovvenzionata, per dare una risposta concreta al crescente bisogno abitativo della collettività e attivare le possibili fonti di finanziamento regionale e statali di cui al recente Piano casa del Governo nazionale.
Per questo il direttivo salernitano dell’ANCE ha chiesto al Comune capoluogo la completa rivisitazione di tutta la tematica relativa all’Edilizia Residenziale prevista dal PUC di Salerno e ha riproposto l’attuazione del Piano Casa presentato dall’ANCE con interventi di housing sociale che possono realmente fronteggiare le aspettative e le necessità delle classi sociali più disagiate, con sistemi di vendita e locazione a prezzi calmierati. L’ANCE ha inoltre rivendicato il rispetto del ruolo istituzionale dell’associazione attraverso l’attivazione di un dialogo e di un confronto preventivo e costruttivo su tutte le questioni evidenziate rimanendo pienamente e concretamente disponibile a realizzare gli interventi di trasformazione urbana. Interventi che, per trovare una realistica e concreta attuazione, devono scaturire proprio da una concertazione e condivisione delle scelte e dei programmi, al fine di evitare il continuo stillicidio di progetti e di iniziative che poi non verranno mai realizzati proprio perché non concertati con le categorie produttive della città e quindi non supportati da alcuno studio economico-finanziario inteso ad evidenziarne la sostenibilità economica.
Il comparto dell’edilizia rappresenta una risorsa vitale per il rilancio dell’economia provinciale e sostenuto con piani di investimenti realistici dal punto di vista economico-finanziario e certi nei tempi di attuazione e nelle procedure. |