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  Dicembre 2012

Articoli n° 07
AGOSTO-SETTEMBRE 2009
 


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Consumi energetici, le aziende fanno il check up

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Consumi energetici,
le aziende fanno il check up

Dallo studio commissionato da Confindustria Caserta sul comparto Alimentare e Lattiero-caseario emerge la possibilità di un risparmio consistente (fino al 27%)

Stefania Pindozzi
Ingegnere

Il piano dei check-up energetici commissionato da Confindustria Caserta nello scorso dicembre ha fornito una fotografia delle sezioni alimentare e lattiero casearia, la cui lettura fornisce importanti notizie in merito allo stato di attenzione riguardo temi attuali come il “climate change” e i conseguenti obiettivi nazionali di risparmio ed efficienza energetica. Di sicuro l’iniziativa promossa da Confindustria è stata foriera di un rinnovato interesse nei confronti dell’applicazione di tecnologie energeticamente più efficienti nonché “pulite” (quelle che vengono oggi definite sempre più spesso “Clean Tech”) presso due comparti produttivi di sicura importanza per la provincia di Caserta. In effetti nelle intenzioni di Confindustria c’era proprio quello di voler favorire la sostenibilità ambientale, oltre che lo sviluppo economico. I risultati ottenuti a seguito della lunga campagna di rilievo dati sono stati illustrati lo scorso 15 luglio di fronte ad una platea molto interessata, durante la riunione congiunta delle sezioni oggetto dell’indagine, tenutasi presso l’Azienda CO.DA.P Cola Dairy Products S.p.A. (risultata essere la società con il più elevato fabbisogno energetico).

Riepilogo risultati complessivi delle aziende oggetto del piano di check-up energetici



In particolare il lavoro ha posto come obiettivo «l’analisi e la rilevazione delle risorse energetiche utilizzate dalle imprese del comparto alimentare e lattiero-caseario con riferimento alle quantità, agli sprechi e alle fonti». Quest’ultimo è stato perseguito mantenendo i seguenti punti:
- coinvolgere il maggior numero di aziende;
- interferire il meno possibile con le attività produttive;
- focalizzare l’attenzione solo sul consumo di energia termica ed elettrica per ottimizzare i tempi di elaborazione dei dati;
- agire in non più di uno o due incontri per azienda.
Nell’elenco fornito da Confindustria Caserta erano presenti 33 Aziende, di cui 17 appartenenti alla sezione lattiero-casearia e 16 alla sezione alimentare.
Tutte le aziende sono state contattate prima via mail e poi telefonicamente, molte sono state raggiunte più volte per essere certi che avessero ricevuto notizia dell’iniziativa. Il campione di aziende finale analizzato è così costituito: totale aziende contattate 33; aziende interessate al sopralluogo ma non al check up 4; aziende già raggiunte da altre aziende che hanno fornito loro servizi analoghi 3; totale aziende realmente disponibili 26; totale Check up Energetici 14; percentuale di adesione sulle aziende realmente disponibili 69%.

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Consumi energetici di tutte le aziende esaminate riferite all’anno 2008

L’elenco di aziende partecipanti è il seguente: Azienda Agricola Torcino s.p.a., Cantile s.r.l., Casaro del re s.r.l., Caseificio Principe s.r.l., Cilento s.p.a., CO.DA.P. Cola Dairy Products s.p.a., Domenico De Lucia s.p.a., Fattorie del Matese, Frigocaserta, I.l.c. Mandara s.p.a., Caseificio La Stella s.r.l., Pastificio Pallante s.r.l., Rispo s.r.l., Caseificio San Salvatore s.r.l., Spinosa Lucia s.r.l..
Tutte le ditte elencate sono quindi state sottoposte ad un sopralluogo espletato secondo modalità pressoché simili, nel tentativo di standardizzare l’analisi dei dati e rendere confrontabili i risultati finali. L’elaborazione dei dati raccolti, con conseguente stesura del report, è stata sviluppata in due parti; nella prima si è eseguita l’analisi dei dati riportati nelle fatture di energia sia termica che elettrica, mentre nella seconda, laddove possibile, si è effettuata una stima dei valori attesi del fabbisogno energetico.

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Distribuzione percentuale dei consumi di energia elettrica riferiti all’anno 2008

Quanto sin qui esposto ha portato ai seguenti risultati complessivi: tutti i dati rilevati si riferiscono ad un anno solare (in prevalenza il 2008). Già da questa prima tabella è possibile notare che il consumo di energia termica risulta essere preponderante anche se la spesa maggiore è riconducibile al consumo di elettricità. I prezzi medi indicati in tabella sono fortemente condizionati dal fatto che ci sono aziende costrette a produrre energia elettrica attraverso gruppi elettrogeni, spesso alimentati a gasolio BTZ, mentre ce ne sono altre che hanno accesso alle condizioni di vendita dettate dal mercato libero dell’energia elettrica. Ed ancora molto interessanti risultano i tre grafici seguenti nei quali si riportano i consumi sia termici che elettrici, nel primo, e le distribuzioni percentuali di tali consumi negli ultimi due. Mediamente è possibile affermare che le aziende del settore alimentare hanno dei consumi energetici maggiori rispetto a quelle del comparto lattiero-caseario, (senza con questo voler trarne delle considerazioni in merito all’importanza economica delle prime rispetto alle seconde). Inoltre dai calcoli effettuati ai fini della stima dei valori attesi del fabbisogno energetico è emerso che tra questi e i valori realmente fatturati mediamente vi è uno scostamento del 27%. Tale discrepanza non rappresenta necessariamente il margine di efficienza energetica, ma indicativamente ci informa che i dati rilevati dalle fatture potrebbero in molti casi essere ridotti di quasi un quarto.
In conclusione il lavoro svolto ha descritto dettagliatamente la situazione di una parte importante del sistema produttivo della regione Campania, e conferma al check-up energetico la valenza di strumento di indagine necessario ai fini di una corretta pianificazione di interventi di razionalizzazione energetica. Inoltre confrontando i valori sin qui esposti con quanto riportato nel PEAR della Regione Campania, emerge che le aziende sin qui analizzate rappresentano lo 0,02% del consumo di energia della provincia di Caserta, valore tutt’altro che trascurabile, che lascia immaginare il potenziale risparmio energetico che scaturirebbe se indagini come questa fossero allargate anche ad altre aziende campane.

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