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  Dicembre 2012

Articoli n° 05
GIUGNO 2008
 


Inserto

Agostino Gallozzi
Relazione Assemblea dei Soci 2008

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porto di salerno,
sempre piÙ scalo strategico

PER L’ECONOMIA SALERNITANA
un QUADRO SCONFORTANTE

Insediamenti produttivi: come aumentare
l’appeal delle aree industriali salernitane

L’IMPEGNO DELL’ANCE salerno PER LA SICUREZZA

di Vito Salerno

porto di salerno,
sempre piÙ scalo strategico

Incontro organizzato dal Panathlon Club, a bordo della nave Rhapsody di Msc Crociere, con la presenza del capitano di vascello Vincenzo De Luca


Oggi non esiste area geografica del pianeta che non sia collegata al porto di Salerno. E proprio in considerazione dell’importanza che riveste lo scalo marittimo salernitano, il Panathlon Club ha organizzato, il 12 maggio scorso, un incontro sulla gestione delle attività marine e sulle prospettive dei traffici turistici e commerciali. L’evento promosso e curato in modo impeccabile dal Presidente del Panathlon Club di Salerno, Enzo Todaro, si è svolto nel salone “Show Boat” della nave “Rhapsody” della Msc Crociere, alla presenza delle massime autorità cittadine che hanno ascoltato la relazione centrale affidata al comandante della Guardia Costiera di Salerno, il Capitano di Vascello Vincenzo De Luca. «La crocieristica - ha spiegato Enzo Todaro, Presidente del Panathlon Club e dell’Associazione Giornalisti Salernitani, nel suo indirizzo di saluto - rappresenta un indotto non indifferente per la nostra economia. Nella fattispecie la Msc è un fiore all’occhiello del made in Italy e noi siamo orgogliosi che il suo manager sia un giovane salernitano». E a fare gli onori di casa, infatti, è stato Domenico Pellegrino, direttore generale di Msc Crociere, che ha messo in evidenza lo sviluppo di un gruppo tutto italiano: «Nel 2009 avremo 11 navi, compresa la più grande d’Europa. Msc Crociere da anni ha scelto Salerno quale suo home-port ed è orgogliosa delle sinergie che anno dopo anno si approfondiscono sempre di più con questa città. La scelta di inserire Salerno nella nostra programmazione settimanale è una grande opportunità per il sistema turistico, commerciale ed economico». Il gruppo punta così in maniera decisa su Salerno come scalo per le sue rotte nel Mediterraneo. Nel porto salernitano sbarcano 40.000 passeggeri all’anno, dato destinato a salire con la previsione di arrivo di navi ancora più grandi. Il rilancio del turismo in Campania, insomma, parte dal mare. Una riflessione di ampio respiro è stata quindi svolta dal Comandante della Capitaneria di Porto di Salerno, Vincenzo De Luca, che ha relazionato sul tema “Oceani e mari nella visione europea. Linee di sviluppo della Guardia Costiera Italiana” soffermandosi sullo sviluppo del traffico di settore nel Mediterraneo, con la previsione di un aumento di profondità del canale di Suez che consentirà l’arrivo di giganti del mare dall’Asia, in particolare da Cina e India. «Negli ultimi anni la sicurezza portuale e della navigazione sono aumentate decisamente - ha spiegato De Luca - ed ovviamente questo stato di cose ha migliorato sensibilmente il rapporto della gente con il mare incrementando il turismo crocieristico e anche i traffici commerciali. Bisogna riconoscere il fatto di aver elevato in modo sostanziale gli standard di sicurezza».

Salerno e il Libro Blu del mare
Intervista a Vincenzo De Luca


Comandante, quali sono i principi della nuova politica marittima contenuti nel Libro Blu della Commissione Europea?
Il Libro Blu dell'Unione Europea elaborato nel 2007 sostituisce il precedente Libro Verde e affronta in maniera globale tutti i problemi del settore. Il Libro Blu introduce il concetto di politica marittima integrata, unica strategia possibile per favorire uno sviluppo comune di tutte le attività marittime. Tale sviluppo viene inserito in una logica sostenibile, tenendo conto nello stesso tempo del rispetto dell’ambiente, della redditività economica e del benessere sociale.

Come si pone Salerno rispetto a queste logiche?
Salerno ha le carte in regola per raggiungere tutti gli obiettivi enunciati nel Libro Blu. Anche noi, come Guardia Costiera italiana abbiamo rimodulato le nostre attività proprio in relazione a questi obiettivi, con una programmazione della Capitaneria di Porto di Salerno tutta tesa alla semplificazione e sburocratizzazione di alcune procedure e all’accorpamento e sistematizzazione di comparti e funzioni. Siamo convinti che si possa realizzare una visione olistica dei mari e degli oceani e quindi delle coste e dei litorali: per cogliere sino in fondo le enormi potenzialità di sviluppo offerte dal mare. Salerno ha un porto piccolo ma con elevati volumi dei traffici e un’efficienza organizzativa eccezionale. Le ultime statistiche lo pongono in relazione a numeri di metri di banchina a disposizione, numero di navi e tonnellate movimentate, addirittura al secondo posto in Italia. Quindi, un porto piccolo ma molto lavorato e pertanto molto complesso da gestire.

Quali sono allora gli obiettivi da perseguire?
È necessario muoversi secondo tre direttrici essenziali. Il primo obiettivo è favorire lo sviluppo del trasporto marittimo promuovendo le autostrade del mare. E ovviamente la crescita dei traffici passa attraverso l’esigenza di tutelare la sicurezza in termini globali, cioè quella della navigazione, garantendo che ingresso, sosta e uscita delle navi si svolgano in maniera corretta, delle lavorazioni con le attività di imbarco e sbarco, ma anche la security contro eventuali minacce esterne, quali pirateria, terrorismo, traffici illegali o immigrazione clandestina. Come Autorità marittima abbiamo questo importante ruolo di garanti della sicurezza globale, che qui a Salerno dobbiamo mantenere ai massimi livelli perché, come detto, il porto ha una grande concentrazione di attività in uno spazio relativamente limitato. Inoltre, si può favorire la crescita dei traffici solo con la presenza di infrastrutture di qualità. E allora va affrontata la questione del dragaggio e dell’allargamento dell’imboccatura. Al riguardo con l’Autorità Portuale stiamo verificando ex ante ipotesi che si possano concretamente sostenere. I progetti validi vanno realizzati in tempi rapidi perché il mondo dello shipping sta cambiando velocemente, elevando sempre di più la portata delle navi. Infatti, per i grandi traffici si sta andando verso una forma di gigantismo navale. Le navi attualmente in esercizio sostituiranno man mano le piccole destinate a scomparire, chiamate feeder. È necessario quindi dragare tutto il bacino portuale per poter al meglio organizzare le diverse attività di trasporto che si svolgono nel porto di Salerno. La città si sta inoltre affermando sempre di più come importante terminale delle Autostrade del Mare, le quali sono molto legate a fattori di efficienza e tempistica, come ad esempio orari precisi di arrivo e partenza. La qualità delle infrastrutture portuali deve, insomma, essere adeguata al livello delle navi, a volte a sei stelle, che sostano nel nostro porto. Salerno con la nuova Stazione Marittima offrirà al turista che arriva in città una struttura meravigliosa all’interno della quale usufruire di servizi di prim’ordine. Il secondo obiettivo è promuovere la diffusione dei cluster marittimi. Il cluster comprende le istituzioni impegnate nel porto e in mare, Guardia Costiera, Dogana, Guardia di Finanza e anche l’insieme delle istituzioni che collegano le navi al territorio, piloti, servizi tecnico-nautici, agenzie marittime, spedizionieri, imprese portuali e le aziende dell’indotto. Storicamente Salerno ha sempre avuto un cluster marittimo molto forte. Di recente questo cluster si è allargato, includendo il mondo dei giovani con gli istituti di formazione, come l’Istituto Nautico, e quello sociale con ad esempio i punti di accoglienza, di assistenza ai marittimi e ai passeggeri di diversa religione. In definitiva, l’idea che abbiamo è quella di un porto inteso come polo di attrazione. L’ultimo obiettivo da raggiungere è l’ottimizzazione della qualità della vita nelle regioni costiere, ponendo grande attenzione all’impatto ambientale. I progetti di valorizzazione dell’area di Santa Teresa sono proprio finalizzati a favorire l’uso del litorale e delle coste. Abbiamo messo in campo una serie d’attività, cessando come Guardia Costiera di lavorare a macchia di leopardo e affrontando invece i problemi in modo programmatico, nel rispetto delle volontà di sviluppo territoriale dei Comuni.

E a tal proposito, qual è la visione del Comune di Salerno?
Il Comune ha impostato un significativo progetto di valorizzazione del fronte mare al quale collaboriamo attivamente. Vi è un progetto di costruzione di altre strutture leggere per il diporto nautico, in quanto è necessario garantire un servizio efficiente per il sempre crescente numero di diportisti. L’aumento dei posti barca è, infatti, indispensabile per evitare la navigazione sottocosta e una non regolata navigazione. Fino a quando non verranno alla luce queste strutture, credo sia giusto indirizzare l’utenza verso un paio di punti come Santa Teresa e Pastena, realizzando negli specchi d’acqua antistanti dei corridoi di atterraggio dove ammettere la navigazione. In futuro, con il Porto d’Arechi e il Porto di Pastena avremo finalmente una disciplina dedicata.
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