porto di salerno,
sempre piÙ scalo strategico
PER L’ECONOMIA SALERNITANA
un QUADRO SCONFORTANTE
Insediamenti produttivi: come aumentare
l’appeal delle aree industriali salernitane
L’IMPEGNO DELL’ANCE salerno PER LA SICUREZZA
di Vito Salerno
PER L’ECONOMIA SALERNITANA
un QUADRO SCONFORTANTE
Il rapporto Tagliacarne 2007: i settori tradizionali sono in stallo. L’industria portuale cresce, ma non può bastare
Lo scorso 9 maggio si è svolta in tutte le Camere di Commercio italiane la 6a Giornata dell’Economia. A Salerno, il Presidente della CCIAA Augusto Strianese ha illustrato il Rapporto sullo stato dell’economia provinciale, analizzando i dati più significativi relativi ai fenomeni socio-economici del territorio riferiti al 2007. E lo scenario delineato è estremamente preoccupante. La sostanziale fase di stallo dell’economia si riflette in maniera pesante sulla qualità e sul tenore di vita dei salernitani. Il PIL a prezzi correnti della provincia di Salerno nel 2007 ha raggiunto i 18 miliardi di euro, registrando una flessione dello 0,9%. Tale risultato è in controtendenza rispetto a quello medio registrato in ambito regionale, pari a +1,7%, e, soprattutto, rispetto a quello nazionale (+3,8%).
L’andamento temporale/settoriale del PIL fa registrare: una sensibile crescita del settore delle costruzioni (+15,4%); una buona performance anche nel settore dei servizi (+9,6%); una lieve flessione per l’agricoltura (-0,8%); un forte ridimensionamento dell’industria in senso stretto (-9%).
Da una lettura degli indicatori emerge in maniera chiara una crisi di produttività molto grave; un abitante salernitano, infatti, produce appena il 63,2% rispetto a quanto avviene mediamente in Italia. Il PIL pro capite a livello provinciale nel 2007 (16.351 euro) risulta in discesa dell’1,8% rispetto al 2006 (si pensi che il PIL pro-capite della provincia di Milano è di 39.557,08 euro!). Questo dato è al di sotto del reddito medio regionale (16.570 euro) che è invece aumentato dell’1,4%. Enorme poi la distanza (oltre 9.000 euro) dal reddito medio nazionale pari a 25.862 euro (+3% rispetto al 2006). Nel 2007, quindi, Salerno scende al 92° posto nella graduatoria del prodotto interno lordo pro-capite delle province italiane, perdendo ben cinque posizioni rispetto all’anno precedente e tre rispetto al 2004. Per quanto riguarda la struttura imprenditoriale del sistema economico provinciale, le imprese iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Salerno sono 116.945 (di cui 98.283 operanti). Proseguendo in un trend positivo, nel 2007 si sono iscritte oltre 8000 nuove imprese, mentre 7.137 hanno cessato di operare. Il 75,2% delle imprese attive in provincia è costituito da ditte individuali (contro il 66% della Campania), il che dimostra l’eccessiva frammentazione del tessuto produttivo salernitano. Relativamente alla dotazione infrastrutturale, la provincia di Salerno è in ritardo. Utilizzando gli indicatori messi a punto dall’Istituto Tagliacarne e fatta 100 la base per l’Italia, l’indice 2007 di dotazione di infrastrutture socio-economiche è: Salerno 82,5% (nel 2004 era 76,2); Campania 105,1 (nel 2004 era 95,7). In particolare, per le infrastrutture nei trasporti in provincia di Salerno si registra: rete stradale: 114,8 (Campania 103,4); rete ferroviaria: 152,3 (Campania 130,9); porti: 70,6 (Campania 81,4); aeroporti: 18,2 (Campania 43,9). Si evidenzia da questo raffronto fra intera regione e Salerno una diversa crescita in termini di infrastrutturazione territoriale della provincia.
La provincia accusa ritardi anche in relazione a: impianti e reti energetiche: 63,9 (contro 81,4 Campania); strutture e reti per la telefonia e la telematica: 105,6 (contro 149,6 Campania); reti bancarie e servizi vari: 67,9 (contro 86,6 Campania); strutture culturali e ricreative: 51,1 (contro 97,5 Campania); strutture per l’istruzione: 90,6 (contro 142,4 Campania); strutture sanitarie: 81,1 (contro 104,2 Campania). Per la significatività delle performance raggiunte, un capitolo a parte merita l’attività svolta nel porto di Salerno. Le merci movimentate in partenza nel 2007 sono aumentate del 34,4%, raggiungendo i 4 milioni di tonnellate, di cui circa la metà viaggia in containers. Le merci sbarcate sono aumentate del 34%, arrivando a 4,3 milioni di tonnellate, di cui circa un quarto in containers.
Analizzando invece l’andamento del settore del credito, rileviamo che nel 2007 sono aumentati gli impieghi bancari (+8,9%), ma sono aumentate anche le sofferenze bancarie (+1,9%), mentre l’incidenza delle sofferenze sul totale degli impieghi è pari al 6,3%, in calo rispetto al 2006 dello 0,4%. Dal 2001 al 2006, gli impieghi della provincia di Salerno sono aumentati del 76,3%: più della media regionale (66,3%) e di quella nazionale (41,0%). Nello stesso periodo le sofferenze sono diminuite del 7,3%, in maniera più contenuta che in Campania (-15,1), ma in controtendenza rispetto al dato nazionale (+2,7). Salerno, poi, con un tasso d’interesse pari al 7,9% (contro il 6,43% di media nazionale) si colloca in 86° posizione nella graduatoria delle province italiane. Nel 2007 il numero di protesti in provincia di Salerno è stato pari a 50.522, per un totale di 121,5 milioni di euro di effetti protestati. Rispetto all’anno precedente i protesti sono diminuiti del 5,9% in numero e del 17,5% per valore. Tuttavia, Salerno risulta quarta tra le province italiane per importo dei protesti, dopo Napoli, Roma e Milano.
Relativamente ai dati del commercio estero, nel 2007 le esportazioni provinciali (pari 1,9 miliardi di euro) sono cresciute del 15,3%, a un ritmo superiore a quello della Campania, che registra un aumento del 10,9%, e dell’Italia (+8%). Le importazioni (pari a 1,5 miliardi) hanno avuto un incremento meno marcato (+3,8%), inferiore a quello registrato a livello nazionale (+4,4), sebbene superiore al dato regionale (2,4%).
Per il mercato turistico, nel 2007 si sono registrati in provincia di Salerno oltre 1 milione e 300mila arrivi di turisti (0,6% in meno rispetto all’anno precedente), che hanno totalizzato, tuttavia, 7,7 milioni di giornate di presenza (1,6% in più rispetto all’anno 2006).
La flessione della domanda turistica è dovuta prevalentemente alla componente straniera che, con 376mila arrivi, ha accusato un calo del 2,2%. Le giornate di presenza, invece (oltre 2 milioni e mezzo) sono rimaste pressoché invariate (+0,7%), evidenziando un allungamento della permanenza media. La domanda turistica proveniente da clienti di nazionalità italiana ha registrato oltre 931mila arrivi, rimanendo sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (+0,05%), malgrado gli elementi congiunturali negativi. Le giornate di presenza hanno, invece, superato i 5 milioni, con un incremento del 2% rispetto al 2006 e un allungamento, quindi, del periodo di soggiorno. In conclusione, come ha precisato nella sua relazione il Presidente della CCIAA di Salerno Augusto Strianese: «Nella nostra provincia, i numeri sono spietati e offrono un quadro sconfortante. La preoccupazione deriva dai dati e non da sensazioni, che pure sono nette e che ognuno di noi avverte con chiarezza».
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