Servizi Sociali: una Carta per favorire
la partecipazione del Terzo Settore
Obiettivo dello strumento è di stimolare nell’utenza un’azione di controllo
e di valutazione dell’operato dell’Ambito Territoriale Napoli1
di Mariano Votta
Giornalista e Project Manager politiche dei consumatori - Cittadinanzattiva
Si presenta come un moderno quaderno ad anelli, con pagine colorate e copertina bella robusta, ma non serve per prendere appunti quanto piuttosto per reperire utili informazioni, al limite da consultare per prendere appuntamenti. Tanto originale quanto funzionale nella veste grafica, la prima Carta dei Servizi Sociali dell’Ambito Territoriale Napoli1, recentemente presentata ufficialmente, rappresenta quel necessario strumento per orientare i cittadini in merito all’offerta dei servizi socio-sanitari attivati nel citato Ambito, costituito dai Comuni di Calvizzano, Melito, Mugnano, Qualiano e Villaricca e dai Distretti Sanitari n. 61 e 62 dell’ASL Napoli 2. In totale, 8 aree di intervento per un totale di 25 servizi attivati. L’immagine scelta per la copertina, una bussola, esplicita bene la funzionalità della Carta che, ad onor del vero, arriva dopo anni di attese. Ecco dunque l’elenco dei servizi attivati per ciascuna area: famiglia (5 servizi attivati: affido familiare, adozione, laboratori di inclusione sociale, borse di formazione/lavoro, erogazione ticket e voucher); minori (3 servizi attivati: inserimento minori in strutture residenziali e semi-residenziali, inserimento scolastico alunni diversamente abili o con disagio psico-sociale, laboratori di educativa territoriale); anziani (4 servizi attivati: assistenza domiciliare integrata, centro sociale polifunzionale, soggiorno climatico anziani, vigilanza scolastica); contrasto alla povertà (1 servizio attivato: servizio sperimentale di assistenza e contrasto alla povertà); disabili (3 servizi attivati: assistenza domiciliare integrata, centro diurno lungoassistenziale e socio-educativo, trasporto disabili); immigrati (1 servizio attivato: sportello informativo); lotta alla droga (4 servizi attivati: strategie di prevenzione e promozione alla salute, laboratori della creatività, “strada facendo”, “verso l’integrazione”); comunicazione (4 servizi attivati: armonizzazione tempi della città; gestione piani di zona e ufficio tecnico di piano, segretariato sociale, tutela del cittadino e obiettivi di miglioramento). Come se non bastasse, per ciascuno dei 25 servizi attivati, la Carta contempla una scheda di presentazione suddivisa in tre parti: offerta (cos’è, come, dove e a chi viene erogato; costo e responsabile del servizio), accesso (in che modo si accede, a chi e quando rivolgersi; dove trovare il relativo modulo per avanzare la richiesta del servizio) e qualità, intesa in termini di cosa è in grado di garantire l’Ambito Na1.
Al di là delle informazioni in essa contenute, l’aspetto qualificante della Carta sembra essere la volontà di garantire la partecipazione attiva della cittadinanza e del Terzo Settore, invitati ad avanzare suggerimenti ed esprimere reclami inerenti i servizi, sia in fase di programmazione - attraverso i Tavoli di concertazione periodicamente convocati in sede di stesura del Piano Sociale di Zona - sia di valutazione delle prestazioni rese. Per facilitare tale partecipazione, delle apposite schede di rilevazione sono già incluse in appendice alla Carta stessa.
Il tempo dirà se l’obiettivo di stimolare nell’utenza un’azione di controllo e valutazione dell’operato dell’Ambito - come auspicato nella premessa della Carta - sarà centrato. Di certo la volontà di andare oltre l’adempimento di un mero obbligo normativo (cfr. art. 13 “Carta dei Servizi Sociali” della Legge 8 novembre 2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”) e di aprirsi alle esigenze della collettività rappresenta una sfida tanto coraggiosa quanto necessaria per non cadere in quella autoreferenzialità ancora molto diffusa nella P.A.. Le premesse inducono ad un certo ottimismo, non fosse altro perché già in sede di stesura la stessa Carta dei Servizi Sociali è stata sottoposta ad una fase di confronto e concertazione con le Organizzazioni sindacali e con il Terzo Settore. In particolare, durante il 2007, l’Ambito ha aderito al progetto Equal “D&Q. Cultura dei Diritti per Strategie di Qualità Sociale”, l’iniziativa Comunitaria svolta in Campania sia per indagare punti di forza e di debolezza derivanti dall’applicazione della Legge 328/00 che per individuare strategie operative in grado di migliorare l’efficacia e l’efficienza dei servizi sociali (progetto del quale si è già scritto su queste pagine, cfr. CostoZero n. 5/giugno 2007). Tale adesione ha permesso all’Ambito di partecipare ad una serie di laboratori tematici promossi da Cittadinanzattiva-Onlus, che hanno consentito di “testare” preventivamente la Carta su decine di Associazioni e Cooperative sociali del territorio. I rappresentanti del Terzo Settore coinvolti ne hanno così verificato la comprensibilità e l’accessibilità delle informazioni contenute nonché l’adeguatezza degli standard individuati, elaborando al contempo valide proposte migliorative recepite nel documento finale. Come se non bastasse, dal passato mese di maggio l’assemblea territoriale di Cittadinanzattiva-Napoli Nord sta organizzando incontri locali gratuiti e aperti a tutti per illustrare la Carta ai cittadini (per maggiori info: tel e fax 081.2548054; napolinordattiva@libero.it).
Oltre a sottolineare l’importanza della programmazione sociale condivisa, tale volontà di coinvolgere il Terzo Settore e di ascoltare le esigenze dell’utenza assume particolare rilievo in quanto il documento elaborato dall'Ufficio Tecnico di Piano dell’Ambito (scaricabile dal sito: www.servizisocialina1.it) si inquadra in un contesto caratterizzato, da un lato, da una rinnovata attenzione alle Carte dei Servizi nei servizi pubblici locali (cfr. art. 2, c. 461 “Servizi pubblici locali” della legge Finanziaria 2008 che impone agli operatori Carte della qualità dei servizi redatte e verificate anche attraverso la partecipazione dei cittadini) e, dall’altro, da un peggioramento dei rapporti tra cittadini e P.A., sia a livello centrale che locale. Al riguardo, i dati dell’ultima relazione Cittadinanzattiva-PiT Servizi denunciano come nel 2007, su 100 lamentele avanzate dai cittadini in tema di servizi di pubblica utilità, il 21% riguardano la P.A. a fronte del 12% registrato nel 2006 e del 17% registrato nel 2005. Tra le aree maggiormente critiche delle tante facce di cui si compone la P.A., proprio il welfare, a causa di tempi di attesa troppo lunghi, difficoltà delle procedure, mancato accesso agli atti e frequenti violazioni del diritto all’informazione.
Sulla capacità di rispettare gli standard enunciati nella Carta, l’Ambito sarà presto chiamato a rispondere in quanto ha previsto un costante monitoraggio della qualità - sia percepita che effettivamente erogata - di quattro fondamentali servizi: Assistenza Domiciliare Integrata Anziani, Assistenza Domiciliare Integrata Disabili, Trasporto Disabili e Segretariato Sociale. Rappresentanze dei cittadini e Associazioni del Terzo Settore non aspettano altro che essere coinvolte. |