di Raffaella VENERANDO
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L'intervISTA -«C’È bisogno di cooperazione
tra pubblico e privato» - CON Lorenzo Cinque
«C’È bisogno di cooperazione
tra pubblico e privato»
Lorenzo Cinque,
Presidente Sezione Alberghi,
Turismo e Tempo Libero Confindustria Salerno
Presidente Cinque, come valuta lo stato di salute del comparto turistico salernitano e cosa si aspetta dall’estate 2008?
Ormai la stagione 2008 può ritenersi archiviata, la salute del comparto turistico è ottima, ma relegata ad una convalescenza forzata. Le negative recensioni della stampa mondiale, la recessione economica di gran parte dei paesi industrializzati, il caro petrolio, sono fattori che hanno contribuito sicuramente a rallentare il processo di crescita che il turismo salernitano stava percorrendo da circa un decennio. Le organizzazioni d’impresa locale, però, non sono state a guardare, ma, autonomamente, hanno cercato di promuovere un prodotto territoriale Salernitano, intercettando nuovi segmenti di domanda con offerte sempre più articolate, cercando di riavvicinare i grandi pubblici italiani e europei, facendo leva su asset come “rispetto per l’ambiente e per il patrimonio culturale”, “enogastronomia e filiera agro-alimentare”. A fine anno tireremo le somme, e solo allora potremo stabilire se il comparto ha retto. Personalmente sono alquanto ottimista, tenuto conto che la grande parte delle aziende del Salernitano si è sempre posizionata su alti livelli qualitativi e, nei percorsi di fidelizzazione con la clientela, questo ha sempre garantito grandi risultati. Non abbasseremo la guardia; le aziende del Salernitano vantano grande tradizione dell’ospitalità, e questo è sicuramente un forte valore aggiunto nei momenti di crisi.
Come sono cambiati negli ultimi tempi i comportamenti dei turisti?
Solo il lusso più smodato non registra brusche frenate. Ormai da qualche anno, infatti, sono calati i consumi, in modo particolare presso le aziende alberghiere. Il turista del terzo millennio è sempre più deciso a spendere meno, ma con una frequenza anche 4 volte superiore. Non più lunghi periodi di vacanza, ma brevi e diluiti nell’arco dei 12 mesi. Per questo motivo, una capillare organizzazione turistica può in ogni modo garantirsi le stesse presenze, su territori diversi, con offerte turistiche stagionali.
La stagionalità è da sempre uno dei limiti del turismo nella nostra regione e non solo. Ma un turismo per tutte le stagioni è possibile? In che modo?
I due punti trattati precedentemente erano sicuramente a totale appannaggio dell’impresa turistica. Mi spiego: nelle politiche commerciali l’azienda è unica artefice dei risultati positivi e/o negativi raggiunti.
Non è così per decisioni legate a stagionalità e ad azioni promozionali. L’attività deve basarsi sulla cooperazione tra gli operatori pubblici e privati, sviluppando e rafforzando i rapporti di partenariato locale; infatti solo con la collaborazione di tutti è possibile rilanciare Salerno e la provincia come destinazione turistica e promuoverne la commercializzazione con nuove formule di ospitalità. É necessario un programma di internazionalizzazione, indirizzato non più solo alle mission all’estero, ma messo a punto invitando il mercato internazionale a visitare il territorio e le aziende produttrici, utilizzando tutto il sistema economico locale, con il recupero ad esempio di spazi fieristici. Una forma di partenariato territoriale che coinvolga, in un impegno organico e duraturo, istituzioni pubbliche e soggetti economici. |